ECONOMIA POVERA
Prima di tutto cerchiamo di capire cosa significa economia. L’economia nel suo essere è divisa in tre categorie. L’economia delle famiglie (cioè del popolo). L’economia del costruire di tutta l’oggettistica, e l’economia della moneta, Analizziamole una per una. La più importante è l’economia della famiglia che ogni mese deve confrontare le entrate del salario col far bisogno delle spese famigliari. Poi abbiamo l’economia imprenditoriale il quale trasforma la materia in oggetti tramite il lavoro dell’operaio. Infine c’è l’economia dello stato che con le tasse che riscuote dal popolo deve confrontarsi con il bilancio che ogni anno è diverso a causa a dei fenomeni atmosferici. La famiglia ha spese fisse giornaliere, se nessuno lavora il problema è molto serio, perciò il lavoro è indispensabile, il lavoro lo crea l’industriale il quale se non guadagna non apre uno stabilimento al solo scopo di dare il lavoro al popolo. Fare l’industriale non è cosa facile, occorre molta capacità di conoscenza e molta volontà, fare l’imprenditore significa perdere la libertà personale insieme alla libertà della vita, perciò se non si realizza un guadagno certo nessuno apre una fabbrica, così facendo manca il lavoro. Infine abbiamo la economia del denaro, il qui valore è immaginario, viene realizzato con carta non comune ma pur sempre carta, senza il quale non possiamo fare niente, il denaro è come il sangue di una persona sia per l’operaio come per l’imprenditore. Una cosa al quanto curiosa, lo stato stampa il denaro, lo consegna alle banche che sono private a costo zero, a sua volta le banche lo rivendano a chi lo richiede ad un costo di mercato, anche lo stato che lo ha stampato se gli serve deve pagarlo, in pratica solo le banche gestiscano il suo movimento. Vi sembra normale questo modo di fare economia per lo stato? Con questo sistema creano una economia povera per lo stato non potendo disporre del denaro per il proprio bilancio, se deve fare spese impreviste dovrà aumentare le tasse, l’imprenditore avendo meno utile non crea nuovo lavoro, a stento porta in produzione l’indispensabile, così l’operaio è quello che subisce il danno maggiore, se l’offerta di lavoro è inferiore alla richiesta non può vantare neppure dei suoi diritti essendoci concorrenza fra gli stessi operai. Questo sistema di economia non so chi l’abbia creata, certamente una persona che non capiva niente di economia di stato. Quello che è più sorprendente che gli economisti politici continuano tutt’oggi a praticare questo metodo, come è possibile che non si arrivi ha capire che una nazione deve modernizzarsi tramite i lavori pubblici, le strade, le ferrovie, la sanità, l’assetto del territorio, le scuole gli asili, i trasporti in generale e tutto quello che fa parte delle necessità del popolo. Se lo stato si programma di costruire il suo fabbisogno non solo crea posti di lavoro ma c crea anche il benessere per il popolo stesso. Se il denaro ne potesse aere quante sono le sue necessità per migliorare la vita del suo popolo senza andare ad acquistarlo dalle banche il problema economico sarebbe risolto. L’imprenditore pagherebbe meno tasse vedendo aumentare il profitto crea nuovi posti di lavoro. L’operaio avrebbe il lavoro a sufficienza, aumentando la circolazione di denaro il popolo consuma più merce per i suoi bisogni, questo mi pare positivo. Se lo stato decide di dare al popolo quei servizi che una commissione stabilisce di realizzare ogni anno senza sperperi di denaro ma con severità e competenza tutte le nazioni ne trarrebbero un vantaggio. Perchè questo non viene fatto qual è il motivo per cui lo stato deve essere povero? Più lo stato è povero e più gli appare difficile poterlo amministrare, gli economisti di ogni partito che vedano il problema ma nessuno è capace a risolverlo sia di destra o di sinistra, tutti si chiedano come è possibile che una nazione che possiede tanti professori di economia non ne abbia uno capace di capire il problema? Quegli che sono in parlamento vantandosi di essere più capace dell’altro con idee diverse una volta che sono al governo il problema rimane irrisolto. Ma è normale, come è possibile amministrare una nazione senza i soldi come è possibile parlare di economia senza il denaro? Questi interrogativi sono facile da capire basta convincersi che qualsiasi problema di qualsiasi sorte lo puoi risolvere solo se hai la materia a disposizione, col pensiero e con le chiacchere non risolvi mai niente. A questo punto nasce il caos politico, i soldi per fronteggiare le spese lo stato non gli possiede, ogni deputato esperto in economia vuole dire la sua opinione che sono tutte differenti fra loro. Lo sapete il perché? Per la semplice ragione che in economia politica non capiscano niente. Si è proprio così NON CAPISCANO NIENTE, e lo sapete il motivo? Alcuni anni addietro il governo Italiano era in crisi economica e politica nessuno era capace di trovare una soluzione, il presidente della repubblica che è la massima autorità dello stato ha la responsabilità di fare funzionare la macchina politica ed economica della nazione. Così si rivolse ai professori che nelle università insegnano economia prendendo uno dei professori più qualificati che l’Italia possiede, mettendolo primo ministro con i poteri assoluti senza che nessuno potesse contestare il suo operato chiedendo in cambio l’ onorificenza di senatore a vita. Tutti apparivano soddisfatti della scelta fatta dal presidente della repubblica. Passarono pochi giorni dopo avere esaminato la disponibilità di cassa si rese conto che non aveva i soldi per pagare le fatture in scadenza, così si rivolse ai creditori dicendo lo stato non paga nessuno perché non abbiamo i soldi, ma non solo non dava nessuna garanzia ma non era neppure in grado di dire quando avrebbe pagato quelle fatture già scadute da molto tempo, In Italia nel mondo industriale si creò un grande problema, lo stato non era più affidabile nessuno voleva appartare lavori tutti gli industriali si ribellarono, alcuni che avevano degli impegni di pagamento urgenti e importanti arrivarono a suicidarsi altri per fronte ai pagamenti vincolati ipotecarono gli immobili, cose mai viste in un paese industrializzato. Mi chiedo: era necessario prendere un professore per dire io non pago? Era sufficiente un alunno delle elementari, un buon economista quando non può fare fronte ai pagamenti, la prima cosa da fare è di ridurre le spese, cosa fattibile in tutti i bilanci compreso quello dello stato e mantenere una diplomazia con i fornitori, indispensabile per chiedere nelle trattative dei prezzi al minimo possibile. Questi professori sono coloro che formano i nostri economisti nelle università italiane. Fatta questa parentesi mi sono chiesto: se l’economia è formata dal denaro, il denaro serve per vivere, lo stato non può essere povero altrimenti anche il popolo è povero, anche l’imprenditore è povero, è come se il gatto si mordesse la coda così dice un vecchio proverbio. Quello che a appare curioso che il denaro lo stampa so stato, non in oro ma in carta, anche se molto particolare ma sempre carta è. Non solo pagherebbe puntuale i fornitori, ma potrebbe tenere più basse le tasse e tutto sarebbe risolto. L’imprenditore con più guadagno produrrebbe più merce, il lavoro aumenta l’operaio con più lavoro disponibile ne trae più guadagno ed avrebbe servizi migliori dallo stato al prezzo minore, perché non si verifica? Se lo chiedete alla Massaia che tutte le mattine fa la spesa per la famiglia lei ve lo dice.