martedì 22 ottobre 2019

PONTI CADENTI

Siamo nel 2018 e ancora in Italia non abbiamo imparato a costruire  i ponti, non è un paradosso ma è la pura verità.  Se esaminiamo il problema dal lato pratico ci accorgiamo che  è normale che si verifichino certi avvenimenti, non può essere diversamente. Oggi i ponti gli progettano gli Architetti, coloro che fanno  molti lavori, forse anche troppi. Dall’arredamento, al progetto di una casa, a personalizzare un qualsiasi oggetto e   molto altro ancora. Un ponte è tutt’’altra cosa, per costruire un ponte specialmente se deve sopportare molto traffico è   assai diversa, fare un disegno e  dire: costruiscimi questo ponte così come è il disegno è roba da ragazzi. Il motivo è semplice, costruire un ponte per prima cosa dobbiamo studiare bene il terreno su cui devono appoggiare i plinti, di solito queste ricerche  spettano a l’Ingegnere oggi è tutto inserito nel programma  del P C . I programmi non hanno gli occhi per guardare. L’Ingegnere non va mai sostituito esso insieme agli operatori controlla i lavori nella sua praticità si possano  verificare degli errori mettendo tondini non idonei ha sostenere certi pesi, e certe vibrazioni l’Ingegnere che segue il lavoro nel cantiere   si rende conto subito se si è verificato un errore, ma non solo, durante le gettate di cemento controlla se il calcestruzzo è bene proporzionato, (lo si vede anche dal colore) per di più la  casamatta in legno dovrebbe essere almeno 5  centimetri più larga della gabbia dei ferri in modo che i ferri non assorbano l’umidità esterna  che fa causare la ruggine e il rigonfiamento dei tondini causando il distaccamento del cemento dal ferro così che il ferro  perde ogni  consistenza. Tutto questo lo fa solo l’Ingegnere, l’Architetto difficilmente va nel cantiere ha controllare l’esecuzione dei lavori. Altro problema importante consiste di essere presente durante il getto  di calcestruzzo di solito le imprese impiegano la manovalanza non dando l’importanza a tale lavoro,  cosa sbagliata, le vibrazioni sono molto importanti in quanto il calcestruzzo si compatta di più se viene eseguito una buona vibratura, l’Ingegnere vede se l’operatore è al’altezza per fare quel tipo di lavoro contemporaneamente controlla la densità del calcestruzzo, l’Architetto non è in grado di contrastare l’operaio  , come direttore dei lavori l’Ingegnere ha molte più argomentazioni di competenza che garantisce più stabilità a l’opera stessa. Perciò lasciamo che l’Architetto si dedichi a fare lavori che riguardano l’arte e non sottovalutiamo l’ Ingegnere che era e rimane ancora  colui che collega la teoria dalla pratica  e  ci garantisce la stabilità dei ponti e di qualsiasi lavoro fatto in cemento armato.
Un’altro  problema perché in Italia cadono i ponti sono le tangenti. Se una impresa paga la tangente al direttore dei lavori che dovrebbe controllare l’esecuzione dei lavori quotidianamente per l’impresa i problemi sono finiti, non solo non viene controllato il tipo di materiale impiegato  ma neppure le quantità, eliminati i controlli il progetto e il capitolato è cartastraccia, questo purtroppo è il problema più importante per avere la garanzia che i lavori siano eseguiti a regola d’arte come il capitolato prescrive. Si dice che i ponti hanno la necessità di fare una manutenzione, a mio giudizio non è così, se il calcestruzzo è  quello giusto e gettato in maniera corretta per quale motivo la struttura dei pilastri si deve sbriciolare? Non esiste motivo. Se andiamo ad controllare i ponti della autostrada del sole e su 100 ponti ne troviamo 10 che non hanno fatto nessun cedimento ma sono rimasti integri come quando furono costruiti significa che gli altri novanta sono stati fatti in maniera sbagliata, ed è li che l’impresa esecutrice deve pagare tutte le conseguenze del caso compreso la ricostruzione dei  medesimi. Le travi in cemento precompresso che viene fatto negli stabilimenti è assai diverso  dal calcestruzzo che viene impastato nel cantiere, quando si eseguano lavori per lo stato dovrebbero esaminare che il materiale sia di primo ordine, dalla sabbia al cemento, il quale è il responsabile principale della stabilità dell’oggetto in costruzione, il mercato purtroppo offre del cemento molto scadente, noi in Italia per fortuna abbiamo la Sardegna nella quale si può reperire un cemento tre volte superiore a quello nazionale, e forse al prezzo più conveniente, anche se il prezzo ha poco valore di fronte a quello che può causare il cedimento di una trave. Il calcestruzzo una volta fatto non è ammesso fare la manutenzione, a cosa serve? Se si sbriciolano le travi oppure i pilastri non c’è nessuna manutenzione da fare, va sostituito la parte che ha mostrato cedimento dopo aver bene esaminato quale è stata la causa che ha creato  questa anomalia.    
Adesso vi racconto quello che si è verificato ad un mio amico carissimo. Nel periodo della guerra a Firenze i tedeschi distrussero i ponti dell’Arno, così li appena finita la guerra dovettero ricostruire stesso modo di come erano in precedenza, questo mio amico era geometra al comune di Firenze e come tale gli fu affidato la direzione dei lavori  da parte del comune medesimo, in pratica per l’impresa sarebbe il controllore di parte avversa. Passano pochi giorni e dopo le conoscenze ed i rispettivi complimenti di rito una mattina il capo  cantiere si rivolge a questo  Geometra e gli offre un pacchetto dicendogli: l’impresa mi ha commissionato ad offrirle questo pacchetto, il Geometra lo apre e all’interno cera un libro, aperte le pagine nel mezzo ci stavano 1.000 lire, per ogni pagina, il Geometra richiude il libro dicendo al capo cantiere: lo riconsegni a colui che gliela  dato a me non serve, statene certi che quel ponte non solo fa il suo dovere tutt’oggi ma sono sicuro che non ha avuto nessuna necessità di restauro.
Questa è la causa principale se cadano i ponti in Italia, le imprese che partecipano alle gare d’appalto per costruire opere allo stato dovrebbero essere catalogate come aziende di tutto rispetto dando la massima garanzia  sia morale come pure la certezza nella professionalità, dobbiamo mettere fine a tutte queste ruberie che viene fatto allo stato, come se esso fosse un albero di ciliegie ove tutti brucano senza che nessuno prenda provvedimenti, non è vero quando si dice lo stato non ha padrone, i padroni siamo tutti noi, ogni italiano è proprietario di una piccola particella, perciò non ci resta che sperare che i governi che verranno nel futuro non si comportino come i precedenti finché  delle sciagure come quella di Genova non si verifichino più.

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