Siamo nel 2018 e ancora in Italia non abbiamo imparato a costruire i ponti, non è un paradosso ma è la pura
verità. Se esaminiamo il problema dal
lato pratico ci accorgiamo che è normale
che si verifichino certi avvenimenti, non può essere diversamente. Oggi i ponti
gli progettano gli Architetti, coloro che fanno
molti lavori, forse anche troppi. Dall’arredamento, al progetto di una
casa, a personalizzare un qualsiasi oggetto e
molto altro ancora. Un ponte è tutt’’altra cosa, per costruire un ponte
specialmente se deve sopportare molto traffico è assai diversa, fare un disegno e dire: costruiscimi questo ponte così come è il
disegno è roba da ragazzi. Il motivo è semplice, costruire un ponte per prima
cosa dobbiamo studiare bene il terreno su cui devono appoggiare i plinti, di
solito queste ricerche spettano a
l’Ingegnere oggi è tutto inserito nel programma
del P C . I programmi non hanno gli occhi per guardare. L’Ingegnere non
va mai sostituito esso insieme agli operatori controlla i lavori nella sua
praticità si possano verificare degli
errori mettendo tondini non idonei ha sostenere certi pesi, e certe vibrazioni
l’Ingegnere che segue il lavoro nel cantiere si rende conto subito se si è verificato un
errore, ma non solo, durante le gettate di cemento controlla se il calcestruzzo
è bene proporzionato, (lo si vede anche dal colore) per di più la casamatta in legno dovrebbe essere almeno
5 centimetri più larga della gabbia dei
ferri in modo che i ferri non assorbano l’umidità esterna che fa causare la ruggine e il rigonfiamento
dei tondini causando il distaccamento del cemento dal ferro così che il
ferro perde ogni consistenza. Tutto questo lo fa solo
l’Ingegnere, l’Architetto difficilmente va nel cantiere ha controllare
l’esecuzione dei lavori. Altro problema importante consiste di essere presente
durante il getto di calcestruzzo di
solito le imprese impiegano la manovalanza non dando l’importanza a tale
lavoro, cosa sbagliata, le vibrazioni
sono molto importanti in quanto il calcestruzzo si compatta di più se viene
eseguito una buona vibratura, l’Ingegnere vede se l’operatore è al’altezza per
fare quel tipo di lavoro contemporaneamente controlla la densità del
calcestruzzo, l’Architetto non è in grado di contrastare l’operaio , come direttore dei lavori l’Ingegnere ha
molte più argomentazioni di competenza che garantisce più stabilità a l’opera stessa.
Perciò lasciamo che l’Architetto si dedichi a fare lavori che riguardano l’arte
e non sottovalutiamo l’ Ingegnere che era e rimane ancora colui che collega la teoria dalla pratica e ci
garantisce la stabilità dei ponti e di qualsiasi lavoro fatto in cemento
armato.
Un’altro
problema perché in Italia cadono i ponti
sono le tangenti. Se una impresa paga la tangente al direttore dei lavori che
dovrebbe controllare l’esecuzione dei lavori quotidianamente per l’impresa i
problemi sono finiti, non solo non viene controllato il tipo di materiale
impiegato ma neppure le quantità, eliminati
i controlli il progetto e il capitolato è cartastraccia, questo purtroppo è il
problema più importante per avere la garanzia che i lavori siano eseguiti a
regola d’arte come il capitolato prescrive. Si dice che i ponti hanno la
necessità di fare una manutenzione, a mio giudizio non è così, se il
calcestruzzo è quello giusto e gettato
in maniera corretta per quale motivo la struttura dei pilastri si deve
sbriciolare? Non esiste motivo. Se andiamo ad controllare i ponti della
autostrada del sole e su 100 ponti ne troviamo 10 che non hanno fatto nessun
cedimento ma sono rimasti integri come quando furono costruiti significa che
gli altri novanta sono stati fatti in maniera sbagliata, ed è li che l’impresa
esecutrice deve pagare tutte le conseguenze del caso compreso la ricostruzione
dei medesimi. Le travi in cemento precompresso
che viene fatto negli stabilimenti è assai diverso dal calcestruzzo che viene impastato nel
cantiere, quando si eseguano lavori per lo stato dovrebbero esaminare che il
materiale sia di primo ordine, dalla sabbia al cemento, il quale è il responsabile
principale della stabilità dell’oggetto in costruzione, il mercato purtroppo
offre del cemento molto scadente, noi in Italia per fortuna abbiamo la Sardegna
nella quale si può reperire un cemento tre volte superiore a quello nazionale,
e forse al prezzo più conveniente, anche se il prezzo ha poco valore di fronte
a quello che può causare il cedimento di una trave. Il calcestruzzo una volta
fatto non è ammesso fare la manutenzione, a cosa serve? Se si sbriciolano le
travi oppure i pilastri non c’è nessuna manutenzione da fare, va sostituito la
parte che ha mostrato cedimento dopo aver bene esaminato quale è stata la causa
che ha creato questa anomalia.
Adesso vi racconto quello che si è verificato ad un mio amico carissimo.
Nel periodo della guerra a Firenze i tedeschi distrussero i ponti dell’Arno,
così li appena finita la guerra dovettero ricostruire stesso modo di come erano
in precedenza, questo mio amico era geometra al comune di Firenze e come tale
gli fu affidato la direzione dei lavori da parte del comune medesimo, in pratica per
l’impresa sarebbe il controllore di parte avversa. Passano pochi giorni e dopo
le conoscenze ed i rispettivi complimenti di rito una mattina il capo cantiere si rivolge a questo Geometra e gli offre un pacchetto dicendogli:
l’impresa mi ha commissionato ad offrirle questo pacchetto, il Geometra lo apre
e all’interno cera un libro, aperte le pagine nel mezzo ci stavano 1.000 lire, per
ogni pagina, il Geometra richiude il libro dicendo al capo cantiere: lo riconsegni
a colui che gliela dato a me non serve,
statene certi che quel ponte non solo fa il suo dovere tutt’oggi ma sono sicuro
che non ha avuto nessuna necessità di restauro.
Questa è la causa principale se cadano i ponti in Italia, le imprese che
partecipano alle gare d’appalto per costruire opere allo stato dovrebbero
essere catalogate come aziende di tutto rispetto dando la massima garanzia sia morale come pure la certezza nella
professionalità, dobbiamo mettere fine a tutte queste ruberie che viene fatto
allo stato, come se esso fosse un albero di ciliegie ove tutti brucano senza
che nessuno prenda provvedimenti, non è vero quando si dice lo stato non ha
padrone, i padroni siamo tutti noi, ogni italiano è proprietario di una piccola
particella, perciò non ci resta che sperare che i governi che verranno nel
futuro non si comportino come i precedenti finché delle sciagure come quella di Genova non si
verifichino più.
Nessun commento:
Posta un commento