martedì 25 dicembre 2012
IL VALORE DELL'ESSERE NEL MONDO VIVO DELLA NATURA.
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La natura tutta è materia, parte permanente e parte provvisoria, la quale si rinnova dopo il ciclo di tempo stabilito dalla natura stessa. Gli umani fanno parte di quella materia a tempo determinatola quale per sua fortuna si riproduce da sé: in pratica l’uomo ha la capacità di decidere la sorte della specie, e questo gli dovrebbe facilitare una distribuzione sulla Terra in base ai mezzi di sussistenza a lui necessari per garantirsi la permanenza in vita fino all’esaurimento del tempo che la natura gli ha stabilito.
Alla creazione gli umani sono tutti eguali, a parte l’essere maschi o femmine. Solo nel crescere essi si trasformano con moderazione sia fisicamente sia per la sapienza, ed è qui che nasce negli umani la selezione, o meglio, la diversificazione: gli uni dagli altri pur essendo della stessa materia e con le stesse forme, si differenziano al punto di uccidersi per spirito di competizione, come pure nei paesi più evoluti dove ci sono delle normative eguali per tutti (almeno così si dice), in pratica gli uomini si differenziano l’uno dall’altro sia come valore in sé, sia come valore in materia in quanto la loro trasformazione è nell’intelligenza anche molto consistente.
Per questa ragione durante la sua esistenza, gli umani si selezionano differenziandosi ed ignorando così il valore reale dell’essere come soggetto creato e creatore, ruolo che la natura inizialmente gli aveva attribuito. Io ho cercato di dare il valore reale all’essere come soggetto di materia pensante e creativa quale la natura lo ha creato, escludendo il valore mentale il quale secondo il mio parere non è possibile classificare e tantomeno valorizzare distinguendo così gli uni dagli altri.
Quanto è grande la creatività.
La creatività è la cosa più grande e più misteriosa che esiste intorno a noi, e noi umani siamo parte vitale di tutto il creato nel quale spadroneggiamo più di quanto dovremmo e senza diritto.
Creare significa formare qualcosa che non esiste, o se esiste è certamente diverso. La natura ci insegna in modo inequivocabile che i tanti modi di creare, seppur siano diversi fra loro, lo scopo è sempre lo stesso: ricreare qualcosa per sostituire quello che già sta morendo. La creatività che la natura forma è una immensa fabbrica che lavora giorno e notte in continuazione nei luoghi e nei modi più disparati del mondo, adattandosi all’ambiente in un modo impareggiabile.
Prendiamo per esempio di come e quando si procreano gli umani, i quali nella Terra sono la classe dominante fra tutti gli esseri viventi disponendo, oltre alla forma fisica predisposta a svolgere qualsiasi attività, anche di una capacità di intelligenza del pensiero a desiderare ed a creare quello che serve per la sua sopravvivenza. Inizialmente fra l’uomo e la donna nasce un’attrazione di simpatia che presto si trasforma in passione coinvolgendo la mente e la coscienza di entrambi, le parti più sensibili e più determinanti dell’essere umano. E’ da lì che inizia il desiderio di amare e di dividere il proprio io con altri esseri umani, affinché si arricchisca di quei valori che riempiono la vita dai piaceri corporali e mentali senza i quali si ridurrebbe il valore dell’essere nel mondo del creato nel quale tutti desiderano la prosperità. Con l’accoppiamento dell’uomo e della donna, sentendo il desiderio di dare e di ricevere affetto per arricchire il nostro essere e la nostra vita rendendola più piena e più significativa, coinvolgendo tutto ciò che fa attrazione finchè l’uno sente il bisogno di vivere in compagnia amandosi spontaneamente per soddisfare il desiderio di entrambi, è così che frequentandosi ben presto i corpi si cercano l’un l’altro, si assaporano, si uniscono fra loro in un solo essere, è in quei momenti passionali che si procrea il nostro essere, nell’attimo dell’orgasmo che attraversa tutto il nostro corpo provando una sensazione di assoluto piacere come nessun’altra cosa nella vita. Il benessere e il desiderio è l’attrazione più grande del nostro essere, com’è pur vero che sono i momenti più belli della nostra vita: è in quell’attimo di orgasmo che si vivono i momenti migliori della nostra esistenza trasmettendo alla persona che ti è vicina tutto te stesso senza nessun pregiudizio né pentimento. La mente è vuota, ci assentiamo da tutti e da tutto, ed è proprio in quell’attimo che si determina la vita vera e il mistero dell’essere fuori dalla realtà, come un sogno irreale ricco di quel piacere sublime che purtroppo come tutte le cose belle ha poca durata.
Il seme della procreazione viene a procrearsi proprio in quel momento magico della vita, è così che si gratifica la nostra creatività umana dando quel valore supremo al nostro essere che la donna col tempo sente crescere lentamente nel suo corpo, giorno dopo giorno, aspettando che nel suo ventre si formi un’altra persona umana per adorarla e amarla con quell’amore materno che solo una madre sa dare, per sentirsi un giorno lontano rappresentare da un altro essere che, in compagnia del suo amore, e frutto di quel magico momento di felicità, hanno procreato. Questa è l’analisi reale di quanto grande e importante sia la creatività umana per la cui ragione non solo la si deve amare ma soprattutto rispettare riconoscendo quei momenti pieni di amore che due persone hanno vissuto per onorare la natura e il proprio essere.
Andando avanti con gli anni tutto questo viene quasi sempre dimenticato. Le cause sono molteplici, prima fra tutte è la società in cui viviamo che sta trascurando quei valori della vita e della famiglia sostituendoli con una bassa cultura basata sul materialismo e sul possesso che purtroppo noi non ci sappiamo e non ci vogliamo rinunciare, attratti da quello che ci offrono in contrapposizione alla famiglia, la quale ha trasmesso o ci dovrebbe trasmettere quei valori umani pieni di rispetto, di affetto e di sacrifici senza i quali non si realizza nessun risultato. Tutto ciò fa parte della nostra vita quotidiana che tutti i membri della famiglia dovrebbero riconoscere e farli propri affinché la famiglia rimanga unita per sempre nel bene e nel male. La società, compresa la scuola, offre ai giovani tutto o quasi tutto ciò che loro chiedono, compreso sesso, droga e perversione di ogni genere. Perfino nelle scuole questo viene tollerato con la consapevolezza di tutti colori che dovrebbero formare le generazioni future, tollerando loro quei piaceri e quei desideri che spesso la famiglia non può e non vuole dare, consentendo quella libertà di vita priva di doveri e di valori reali che sono la base di ogni essere umano, dando la preferenza agli oggetti che abbiamo intorno a noi che sono tanti di ogni tipo e per ogni esigenza, del quale l’uomo è vittima non essendo più in grado di liberarsi dal quel mercato in cui viene trasformato in un essere incapace di fare quello che dovrebbe: seppure non sempre sono di nostra necessità, ci facciamo coinvolgere al solo scopo di possedere, di impadronirsi di ciò che non abbiamo e che pensiamo sia indispensabile sul mercato.
Poiché tutto si acquista col denaro, il denaro medesimo diviene padrone assoluto dei nostri desideri e di noi stessi. Col denaro si stipulano polizze sulla nostra sicurezza, sulla nostra vita fino al punto che non si capisce più se sta a cuore la nostra esistenza, la nostra morte, se le polizze di assicurazione servono per tutelarci o per realizzarci sopra un lurido affare barattando la nostra esistenza col denaro stesso. Avendo assicurato la vita in caso di morte, ci si consente di rischiare per la nostra esistenza, in macchina, nello sport e perfino nel lavoro quotidiano come pure nel divertimento. Proprio così: è nel divertimento che molte volte si perde la vita o si rimane paralizzati, e sono tanti coloro che ogni giorno sono vittime di orribili e alquanto assurdi comportamenti che privi di riflessioni e di accorgimenti perdono la loro vita e cercano di tutelarsi stipulando polizze sulla vita, sperando di essere risarciti in caso di sinistro. E’ orribilmente mostruoso pensare di mettere a rischio la nostra vita in cambio del denaro! Questo è il rovescio della medaglia: se da un lato la polizza ricompensa il male e seppure con i soldi si può fare tutto, il valore della vita dov’è rimasto? Lo abbiamo perso per strada , ci siamo allontanati da quei valori veri che fanno capo alla nostra esistenza. Una persona disse: - meglio un giorno da leoni che cento da pecore -, quella persona è morta con le scarpe ai piedi come un povero mendicante, non sono certo esempi che possano essere presi in considerazione, altrimenti avremmo perso il senso del nostro vivere da uomini liberi e saggi. Nella vita dobbiamo saper soffrire e rinunciare a quei beni che non sono alla nostra portata dando la priorità, con umiltà e modestia al nostro essere a difesa dell’esistenza, la quale è impagabile e insostituibile essendo l’unico valore vero che noi tutti possediamo e che nessuno, in caso di morte, ci potrà mai compensare non essendo capace di quantificare il valore della nostra vita che la natura con la sua creatività ci ha regalato affinché noi potessimo vivere nel miglior modo possibile senza interferire nella vita degli altri.
Nel tempo in cui viviamo possiamo pure uccidere sia gli estranei come pure i figli o i genitori. Si, avete capito bene, oggi in questa società detta democratica e libera si può anche uccidere i genitori o chiunque altro! Dopodichè con un buon avvocato, se non ti assolvono del tutto ti fanno passare per un malato mentale e in poco tempo puoi riacquistare la libertà e goderti pure il patrimonio della tua vittima reinserendoti nella società come se nulla fosse mai accaduto, liberandoti pure la coscienza da ogni rimorso. Questa è una forma di libertà e di disgrazia del quale ci fanno sentire pure orgogliosi a tal punto da ignorare il prossimo rendendolo una nullità. Si può pure mettere un vecchio genitore in una situazione tale che muoia prima del tempo, senza aspettare l’ora del destino che a volte potrebbe essere troppo lunga l’attesa per godere dei suoi beni di cui per legge si prende possesso solo alla morte. Questa è la società in cui oggi viviamo, una società democratica e libera a tal punto che la vita di una persona perde ogni suo valore reale, basta un pentimento o una confessione spontanea che subito si dimentica l’eccidio, giustificandolo col fatto che il soggetto in quel momento non era in grado di intendere e di volere, ignorando il valore e la vita di colui che l’ha perduta, come se ciò fosse cosa dovuta. Questo è determinato dal fatto che ogni persona ama sé stesso e solo sé stesso, nessun altro, dando il valore alla vita a nostra convenienza, in piena libertà allontanandoci dalla realtà del nostro essere e del nostro vero valore.
Ci sono morti violente fatte per delle assurde modalità, per uno scherzo, per una gelosia o per pochi soldi, senza discriminazione né valore, sia che la vittima sia uomo o donna, giovane o vecchio. Di solito viene uccisa la persona debole, quella che non si può difendere. Colui che ammette il reato sa benissimo che nella società democratica non sta a cuore colui che è stato ucciso ma l’assassino, si fanno leggi non troppo severe affinché non patisca troppo, lo si asseconda il più possibile per reinserirlo nella società. Se costui si pente, ed è normale che lo faccia, gli danno una riduzione della pena aiutandolo anche economicamente. Ci sono dei casi in cui dopo il delitto si chiede ai familiari della vittima e ai parenti il perdono per l’assassino, a mio giudizio è più atroce del delitto prendere vanto di ciò che non ti appartiene: chi di loro ha diritto di perdonare colui che ha tolto la vita ad un’altra persona? Con che coscienza danno il perdono se colui che lo deve dare non può più parlare, né può più giudicare? E’ un comportamento da persone villane, prive di valori reali e morali, un credente sa che c’è Dio al di sopra di tutti noi e se non si è credenti può sembrare che l’assassino abbia fatto un favore ad uccidere un familiare. A volte lo può anche fare, togliendo dal mondo delle vite umane si possono liberare dei patrimoni che solo con la loro morte se ne può prendere possesso, in quanto ogni persona lascia sempre qualcosa di suo alla sia scomparsa, e di questo ne beneficia colui che ha chiesto il perdono senza diritto, perciò è cosa ignobile decidere per la coscienza altrui senza diritto, poiché abbiamo perso i valori e il diritto alla vita, l’attenzione è viceversa ai viventi, i morti si piangono un po’ seppellendoli in fretta e poi ci se ne dimentica il prima possibile.
In questo contesto si muove la giustizia degli uomini, del resto è giusto che la legge punisca meno possibile i malfattori: loro sono esseri viventi, i morti sono morti e non appartengono più al mondo dei vivi, il bene e l’amore alla creazione lo abbiamo perso nell’arco della nostra vita, la ricchezza del creato è stata troppo presto dimenticata, del resto niente fa più meraviglia quando la legge dice alle gestanti: - se vuoi puoi uccidere tuo figlio, purché non parli ancora per potersi difendere - . Così si uccidono i figli a tre o quattro mesi di vita, certo che non parlano essendo ancora nel corpo della propria madre! Ma proprio perché loro non possono parlare, si dovrebbero amare di più essendo ancora esseri indifesi, e alimentarli nel modo migliore possibile affinché nascano sani e robusti. Se proprio una donna non desidera un figlio, esistono tante persone, per fortuna, pronte ad accettarlo come figlio loro e a dargli quell’amore che la natura ci ha insegnato a dare, ciò che lui ha estremo bisogno, evitando così la sua soppressione come se fosse un oggetto di disturbo.
Queste sono leggi fatte da uomini sapienti, di una società fatta sulla giustizia liberale uguale per tutti,almeno così si dice, e si vuole far capire ai popoli affinché la loro mente non pensi troppo e accetti quello che altri hanno già deciso di fare, ma non per i più deboli, per coloro che ancora non possono parlare né possono piangere anche se il creato ha già deciso di dare loro il diritto alla vita nel mondo dei vivi, dove il denaro è al di sopra di tutto e solo lui può segnare i limiti della libertà, quella libertà che tutti predicano e che noi desideriamo ma nessuno la possiede, la libertà dello spirito e della coscienza non si ottiene col denaro né con i mezzi, ma solo col rispetto del prossimo e di ogni essere vivente.
Andando avanti per questa strada verrà un giorno che la natura tratterà gli uomini come quella madre che uccide il figlio nel proprio ventre. Sarebbe ben giustificato se ciò accadesse, in quanto noi non meritiamo le bellezze e la ricchezza che la natura ogni giorno ci dona, speriamo che ci sia veramente un Dio, e che possa perdonare tutti, perché siamo tutti colpevoli, colpevoli per quello che facciamo e per quello che pensiamo di fare e non ne abbiamo il coraggio, adattando il nostro essere alle leggi dell’arroganza senza sentire nessun rimorso, coprendoci gli occhi per non vedere, tappandoci gli orecchi per non sentire, purché si salvi la nostra immagine ma non certo la nostra coscienza: la coscienza non parla, né ci chiede un resoconto, ma costei dorme in silenzio nel nostro corpo senza disturbare né il nostro essere né la nostra mente. Ogni persona ne fa l’uso che più desidera senza essere giudicato da nessun altro se non da sé stesso, così tutti vivono felici e contenti, senza rimorsi né pentimenti, valutando ognuno i propri diritti e i propri doveri affinché si possa vivere tranquilli e sereni, ed essere solo noi giudici di noi stessi, nessun altro, dando il valore alla vita a nostra convenienza in piena libertà, allontanandoci dalla realtà del nostro essere e del nostro vero valore.
Se vuoi amare la vita, ama te stesso.
Se ami te stesso, sei ricco e felice.
Quando la morte ti raggiunge,
non piangere e falle un sorriso
per la grazia di essere vissuto.
Il bene dell’essere.
Iniziamo col riconoscere il valore della nostra esistenza che è e rimarrà per sempre il bene supremo al di sopra di tutti i beni e di tutti i piaceri in quanto essi sono dipendenti dell’essere stesso, senza il quale non è possibile fare nessun rapporto né di giudizio, né dei valori.
In qualsiasi periodo storico che gli uomini hanno attraversato durante i secoli passati, essi vivevano col solo scopo di difendere la loro sopravvivenza e per migliorare la loro condizione di vita. Se noi andiamo indietro nel tempo, ci accorgiamo che lentamente col passare dei secoli abbiamo migliorato il modo di vivere dando sempre più valore all’essere come soggetto vivente. Lentamente anche la natura si è trasformata cancellando parte dei suoi componenti stessi che oggi non esistono più. Nello stesso tempo pure gli uomini si sono trasformati lasciando alle loro spalle i vecchi pregiudizi, iniziando a guardare al futuro per prevenire e per migliorare la loro stessa vita, giungendo fino ai giorni nostri, e non poteva essere altrimenti, in quanto gli umani posseggono delle virtù superiori a qualsiasi altro essere vivente che vive sulla Terra, e cioè il pensiero, la memoria, la capacità creativa compresa la formazione fisica che gli consentono di svolgere quelle prestazioni che gli sono indispensabili per ritenersi sapienti e di poter dominare il mondo dei viventi. Senza queste qualità, l’uomo sarebbe stato molto simile all’animale, anzi, forse sarebbe stato un animale come gli altri. Questa penso sia stata la ragione per cui noi oggi ci possiamo chiamare umani e non animali. In sintesi dovrebbe essere la causa per la quale l’uomo oggi è il dominatore vivente superiore a tutti gli altri che insieme a lui popolano il pianeta.
Esaminando la nostra storia, di come eravamo nel nostro passato, dal lato formativo e compensativo ci dovremo ritenere tutti molto soddisfatti di come siamo oggi e di quello che abbiamo. Perché dico questo, lo dico per due ragioni: primo perché ci lamentiamo in continuazione e troppo spesso senza un motivo, secondo perché siamo degli esseri incontentabili, qualsiasi cosa che noi possediamo non è mai sufficiente né ai nostri bisogni né ai nostri desideri, seppure ne godiamo i benefici. Queste sono le ragioni che ci offriamo e che ci impediscono di vivere una vita più serena e con più tranquillità. Se noi per un momento ci fermassimo a riflettere sul perché esistiamo come esseri viventi e perché non diamo il giusto valore al nostro io come invece dovremo dare per riconoscerne il valore vero, sono convinto che vivremmo molto meglio e con più ragionevolezza, più modestia, con più spirito di tolleranza e di sopportazione appropriandoci del bene che la consapevolezza della nostra vera realtà positiva che ci aiuta a vivere nei modi in cui oggi viviamo.
E’ vero, anche se noi esaminiamo la storia del nostro passato, troviamo delle pagine di storia atroci e di comportamenti disumani privi di qualsiasi senso di civiltà e di tolleranza. Se l’uomo si è comportato così nel passato e a tutt’oggi si comporta ancora peggio, non possiamo attribuire questi mali alla creatività e neppure alla natura! Se la natura ha creato l’uomo con quelle virtù che lo hanno aiutato in precedenza, lo ha fatto per renderlo superiore e migliore di fronte a tutti gli esseri viventi che esistono sulla Terra, affinché governasse e gestisse il nostro mondo nel modo più degno e più virtuoso possibile per sé e per tutti coloro che lo abitano. Seppure la natura permette che noi ci nutriamo l’uno dell’altro per la nostra sopravvivenza, ciò non giustifica mai che si uccida altri esseri al solo scopo di sentire il piacere ad uccidere. Questo comportamento si verifica non solo con gli animali, ma fra gli esseri umani stessi, a sfregio e scapito di noi tutti e del nostro essere come soggetti virtuosi e sapienti quali noi siamo , la natura ha donato a noi umani queste virtù perché le adoperassimo al solo scopo di benevolenza verso altri esseri viventi e verso l’ambiente e non per distruggere quello che è un patrimonio indispensabile per tutti gli esseri viventi, e che noi abbiamo il dovere di rispettare e conservare per i nostri posteri affinché ne facciano uso come ne facciamo uso noi stessi. Perché dico questo, lo dico perché confrontando gli umani e gli animali ci accorgiamo che tutti i mammiferi e non, hanno delle virtù che la natura ha dato loro al solo scopo di aiutarli a vivere più a lungo e nel miglior modo possibile; seppure si diversificano molto gli uni dagli altri, per loro natura tutti si distinguono per le capacità attrattive e sensitive non comuni che noi umani non possediamo. Questo sta a dimostrare che la creatività della natura è più perfetta di quanto non appare dando ad ogni animale il proprio spazio per vivere senza la possibilità di interferire, come l’acqua ai pesci e il cielo ai volatili i quali ne godono tutti nel mondo migliore possibile. Così noi dovremo fare sul nostro territorio che è la Terra dominandola per vivere non per distruggerla, analizzando la natura nel suo insieme c’è poco da contestare se non il comportamento degli umani sia nei confronti di noi stessi sia nei confronti dei nostri simili, dei quali noi rappresentiamo la parte negativa dentro tutta la natura.
Quale potrebbe essere la giustificazione a tale fenomeno? A mio parere dobbiamo cercarla in noi stessi nel nostro modo di pensare e di giudicare il vero valore dell’essere. Se dessimo più importanza alla creazione nel suo insieme, forse si potrebbe cambiare di molto il nostro modo di vivere e di convivere sia fra gli uomini sia con gli animali, il cui rapporto di convivenza è troppo distante e di difficile tolleranza.
Il valore reale parte da qui, da non riconoscere la realtà della creazione, e da non apprezzare il contenuto e il valore della vita per colui che ha ricevuto la fortuna e la grazia di essere stato procreato, se prestassimo più attenzione a quello che è la realtà e cioè fra la vita e la morte, fra l’essere e il non essere ci renderemo conto che pur ritenendoci saggi e sapienti nell’arco della nostra vita facciamo troppi errori non compatibili con le nostre capacità intellettive, gli errori sono concentrati maggiormente sulla non difesa della vita, sulla nostra salute fisica, sui rischi che noi corriamo per delle stupide banalità che non portano nessun beneficio né materiale, né mentale e che ci ostiniamo a riconoscere al solo scopo di sentirsi diversi gli uni dagli altri, come di apparire superiori di fronte ai nostri simili sperando di migliorare la nostra personalità mentre trascuriamo la nostra sicurezza non solo mettiamo a rischio il nostro essere ma ci ridicolizziamo ancora di più di quello che siamo senza rendercene conto avvolti dalle passioni e dal carattere stravagante il quale nasconde le nostre qualità positive.
In sintesi questa potrebbe essere una prima analisi di noi umani i quali riteniamo di aver fatto molto progresso riguardo al nostro pensiero e al nostro sapere, ma che in pratica abbiamo fatto molto meno di quanto può sembrare nel comportamento pratico della vita reale, se la scienza è il culmine della saggezza e la fonte del sapere e del non sapere, del fare e del non fare, del volere e del rifiutare il male accettando solo il bene come frutto della vita. Se questa espressione può sembrare non reale da un certo punto di vista per il fatto che noi disponiamo dell’intelligenza del pensiero il quale non solo ci tutela ma ci aiuta a incrementare il nostro benessere nel modo migliore ritenendoci nel giusto e nell’onesto modo di vivere come noi pensiamo che sia.
Facciamo un esempio pratico sul modo di come amministriamo il mondo e di come lo abbiamo amministrato nei tempi passati. Appena gli uomini iniziavano a spostarsi da una parte all’altra incontrando popoli diversi dai loro i quali disponevano di tradizioni diverse e di diversi modi di parlare e di vivere, anziché cercare di conoscersi e confrontarsi gli uni con gli altri, la prima cosa che facevano era la guerra, cioè si combattevano fra di loro al solo scopo di conquistarsi a vicenda. Nell’antico e virtuoso popolo egiziano all’epoca dei faraoni dopo aver conquistato e dominato un popolo, di tanto in tanto lo andavano a combattere senza che ci fosse nessuna azione di ribellione, ma lo facevano al solo scopo per dimostrare la sua potenza di dominio affinché loro restassero sottomessi senza poter dimostrare nessuna forza per la loro indipendenza.
Col tempo l’uomo si è evoluto facendo uso della scrittura, dandosi un proprio linguaggio di popolo diversificandolo fra popoli, quando s’incontravano anziché cercare di capirsi e comunicare al fine di migliorare la propria vita sociale sviluppando le esperienze e le conoscenze che ogni popolo aveva in sé, cosa fanno, si combattono nel peggiore dei modi senza pietà fino allo sterminio totale dal popolo vincitore sui vinti, che a sua volta le sorti si capovolgevano affinché non c’è mai stato un vincitore assoluto in quanto tutti senza emozione alcuna sono stati vincitori, mai vinti, causando una grave perdita di vite umane per il proprio popolo creando dolore e disperazione alle famiglie dei caduti rimpoverendo la propria economia che ogni guerra produce con le sue azioni distruttive le quali sono sempre negative.
Prima si è combattuto con i bastoni, poi con le sciabole, ora con i proiettili i quali non hanno un nome né una bandiera e possono uccidere in ogni luogo e in ogni momento senza distinzione né di razza né di colore. Così facendo abbiamo umiliato e disprezzato non solo la vita ma la creatività umana distruggendo la sua saggezza è la sua intelligenza e tutte quelle virtù che l’uomo possiede non per suo volere ma per merito e per volere della creatività. Questo è il valore reale dell’essere umano dal lato storico-politico, ma se noi lo osserviamo dal lato pratico della vita di ogni giorno ci accorgiamo che la vita e la morte sono cose di poco conto, oggi viviamo in un mondo dove l’uomo muore con le più stupide e assurde modalità dalle quali non si sa e non vuole sottrarre sia per ignoranza sia cattiveria spirituale come pure per la mancanza di cultura alla vita, poco facciamo per preservare la nostra vita e il nostro essere più a lungo possibile nel mondo dei vivi, se avessimo in noi la consapevolezza culturale e reale del bene e del male, della vita e della morte, dell’essere e del non essere, come già abbiamo detto del dare e dell’avere, vivremo molto meglio e più a lungo con più sicurezza.
Quali siano i valori reali della vita, come si formano, come li viviamo, chi insegna tutto questo, quando ciò avviene e con quale modulo, e in che luogo ciò si verifica. Sarebbe bello poter dare una risposta plausibile a tutto questo purtroppo penso che ciò sia molto difficile, se noi riflettiamo attentamente ci accorgiamo che è l’opposto, la vita vale poco o niente, se chiediamo alle persone quali sono i valori della vita, sono pochi coloro che rispondono e se lo fanno questo viene riconosciuto nel modo più vago e più diverso l’uno dall’altro, si può vivere come morire questo è poco importante , quello che conta è avere degli ideali senza i quali l’uomo si deve attenere, dai quali ci si deve astenere , questo è il vero problema che c’insegna a fare la distruzione, con quali mezzi, io non so dare una risposta né per mia convinzione né per darla a voi, quello che posso dire con certezza che per onorare i nostri valori per prima cosa c’è la tutela e la conservazione più a lungo possibile del nostro essere, come pure quello di altri esseri, sia umani sia animali, in quanto tutti abbiamo diritto di vivere essendo stati procreati tutti dalla stessa madre, se noi riuscissimo a riconoscere tale principio ed insegnarlo a viverlo e farlo rispettare prima di tutto ai nostri figli e a tutti i popoli del mondo, forse un giorno potremmo dire con giusta ragione che l’uomo è saggio, virtuoso e intelligente come tale merita il posto privilegiato che oggi occupa nel mondo della natura e del creato. Chissà quanto e come ciò si verificherà, quanta tristezza e quante lacrime dovremo ancora versare, nessuno potrà mai darci una risposta, l’unica risposta certa che noi ci possiamo dare in attesa che passino secoli di storia, è di imparare ad amare ed a amarsi senza nessun pentimento e senza necessità di interessi, ma solo col pensiero libero da ogni dubbio e da ogni rimorso, solo così potremmo affogare i nostri ideali e dare un vero senso alla nostra vita, qualunque essa sia, e come essa merita sempre di essere vissuta in ogni parte del mondo senza distinzione e senza pregiudizi predicando e insegnando la civile convivenza fra i popoli nel rispetto reciproco è nella pace universale, insegnando ideologie, religioni, razze e popoli di uomini e di animali finchè tutti potessimo vivere con la stessa legge dell’essere che la creatività ci ha donato come legge universale, è che ancor oggi purtroppo molto spesso viene ignorata.
Dice un detto: non fare all’altro ciò che non vuoi che sia fatto a te stesso.
Il difficile è riconoscere l’altro come te stesso, questo è il vero problema, seppure non lo si vuole ammettere, questa è la realtà dell’uomo dei nostri giorni senza ombra di dubbio e di ripensamento.
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