domenica 23 giugno 2013

la creatività


LA CREATIVITA’

Quanto è grande la creatività, il bene della creatività?

 

 

 

La creatività è tutta materia parte permanente e parte provvisoria la quale si rinnova dopo il ciclo   di tempo stabilito dalla natura stessa.

Gli uomini fanno parte di quella materia a tempo determinato la quale per sua fortuna si riproduce da se; è l’uomo stesso che decide quando e come riprodursi ossia ha la capacità di decidere la sorte della specie. Questo gli dovrebbe facilitare una distribuzione sulla terra in base ai propri mezzi di sopravvivenza necessari a garantirsi la permanenza in vita sino all’ esaurimento del tempo che la natura gli ha concesso

Alla creazione gli umani sono tutti uguali, a parte i maschi e le femmine che solo nel crescere si trasformano, con moderazione, sia fisicamente sia nella sapienza. Ed è qui che nasce negli umani la selezione o meglio la diversificazione gli uni dagli altri pur essendo della stessa materia e con le stesse forme gli umani si differenziano al punto di uccidersi fra di loro per spirito di competizione, come pure nei più evoluti paesi dove ci sono delle normative eguali per tutti (così si dice) in pratica si differenziano molto l’uno dall’altro sia come valore in se sia come valore in materia in quanto la loro trasformazione è una trasformazione di intelligenza del sapere anche molto consistente, per questa ragione durante la sua esistenza il loro valore reale dell’essere come soggetto creato che la natura gli aveva attribuito si trasforma in base alla loro intelligenza il quale secondo il mio parere non è possibile classificare il valore delle persone come essere in conformità alla sua intelligenza la natura crea il soggetto allo stesso modo e con la stessa materia, perciò dall’aspetto della creatività come essere il loro valore è per tutti lo stesso qualunque sia la sua capacità creativa o culturale, è l’uomo che valorizza se stesso come soggetto del fare e del sapere ma come valore di per sé sono uguali gli uni dagli altri senza distinzione sia che uno possegga molto sia che non possegga niente, il valore materiale e spirituale della persona come di ogni razza di animale è equiparato allo stesso valore in quanto in caso di morte il soggetto perde se stesso i suoi averi materiali e spirituali il cui valore è classificabile solo da colui che gli possiede, a differenza dell’animale che possiede meno intelligenza dell’uomo e cioè meno conoscenza e meno valori mentali.

Creare significa formare qualcosa che non esiste, o se esiste è certamente diverso, la natura ci insegna in modo inequivocabile dei tanti modi di creatività se pure siano diversi fra loro lo scopo è sempre lo stesso, ricreare qualcosa per sostituire quello che già sta morendo, la creatività che la natura forma è una immensa fabbrica che lavora giorno e notte in continuazione nei luoghi e nei modi più disparati del mondo adattandosi all’ambiente in un modo impareggiabile. Prendiamo per esempio di come e quando si procreano gli umani i quali sulla terra sono la classe dominante fra tutti gli esseri viventi disponendo oltre alla forma fisica, predisposta a svolgere qualsiasi attività, anche di una capacità di intelligenza del pensiero di desiderare e di creare quello che serve per la sua sopravvivenza.

Inizialmente fra l’uomo e la donna nasce un’attrazione di simpatia che presto si trasforma in passione coinvolgendo la mente e la coscienza di entrambi, le parti più sensibili e più determinanti dell’essere umano, è da lì che inizia il desiderio di amare di dividere il proprio io con gli altri esseri umani affinché si arricchisca di quei valori che riempiono la vita di piaceri corporali e mentali senza i quali si ridurrebbe il valore dell’essere nel mondo del creato nel quale tutti desideriamo la prosperità con l’accoppiamento dell’uomo e della donna sentendo il desiderio di dare e di ricevere affetto per arricchire il nostro essere e la nostra vita rendendola più piena e significativa coinvolgendo tutto ciò che fa attrazione finché l’uno sente il bisogno di vivere in compagnia amandosi spontaneamente per soddisfare il desiderio di entrambi, è così che frequentandosi…ben presto i corpi si cercano l’uno con l’altro, si assaporano, si uniscono fra loro in un solo essere, è in quei momenti passionali che si procrea il nostro essere, nell’attimo dell’orgasmo che attraversa tutto il nostro corpo provando una sensazione di assoluto piacere come nessuna altra cosa nella vita, il suo benessere il suo desiderio è l’attrazione più grande del nostro essere come è pur vero che sono i momenti più belli della nostra vita è in quell’attimo di orgasmo che si vive i momenti più belli della nostra esistenza trasmettendo alla persona che ti è più vicina tutto te stesso senza alcun pregiudizio ne pentimento, la mente è vuota ci assentiamo da tutto e da tutti ed è proprio in quel momento, in quell’attimo che si determina la vita vera e il mistero di essere fuori dalla realtà, come un sogno irreale ricco di quel piacere sublime che purtroppo come tutte le cose belle hanno poca durata. Il seme della procreazione viene a procrearsi proprio in quel momento magico della vita, è così che si gratifica la nostra creatività umana dando quel valore supremo al nostro essere che la donna col tempo sente crescere lentamente nel suo corpo giorno dopo giorno aspettando che nel suo ventre si formi un’altra persona umana per adorarla ed amarla con quell’amore materno che solo una madre sa dare, per sentirsi un giorno lontano rappresentare da un altro essere umano che in compagnia del suo amore frutto di quel magico momento di felicità hanno procreato. Questa è l’analisi reale di quanto grande e importante sia la creatività umana per la cui ragione non solo essa si deve amare ma soprattutto rispettare riconoscendo quei momenti pieni d’amore che due persone hanno vissuto per onorare la natura e il suo essere. Andando avanti con gli anni tutto questo viene molto  spesso dimenticato, le cause sono molteplici: prima fra tutte è la società in cui viviamo che sta trascurando quei valori della famiglia e della vita sostituendoli con una bassa cultura basata sul materialismo e sul possesso che purtroppo mai non ci sappiamo o non ci vogliamo rinunciare, attratti da quello che ci offrono in contrapposizione alla famiglia la quale ha trasmesso o ci vorrebbe trasmettere quei valori umani pieni di rispetto, di affetto e di sacrificio senza i quali non si realizza nessun risultato. Tutto ciò fa parte della nostra vita quotidiana che tutti i membri della famiglia dovrebbero riconoscere e farli propri finché essa rimanga unita per sempre nel bene o nel male. La società comprendendo anche la scuola offre ai giovani tutto o quasi tutto quello che chiedono, compreso sesso, droga e perversione di ogni genere; perfino nelle scuole questo viene tollerato con la consapevolezza di tutti coloro che dovrebbero formare le generazioni future, tollerando loro quei piacere e quei desideri che spesso la famiglia non può o non vuole dare, consentendo quella libertà di vita priva di doveri e di valori reali che sono la base di ogni essere umano, dando la preferenza agli oggetti che sono intorno a noi, e sono tanti di ogni tipo e per ogni esigenza del quale l’uomo ne è vittima non essendo non essendo più in grado di liberarsi da quel mercato che lo trasforma in un essere incapace di fare quello che dovrebbe, se pure non sempre sono di nostra necessità ci facciamo coinvolgere al solo scopo di possedere, di impadronirci di ciò che non abbiamo e che pensiamo sia indispensabile essendo disponibile sul mercato. Poiché tutto si acquista con il denaro, il denaro diviene padrone assoluto dei nostri desideri e di noi stessi, col denaro si stipulano polizze sulla nostra sicurezza, sulla nostra vita fino al punto che non si capisce più se sta a cuore la nostra esistenza o la nostra morte, se le polizze di assicurazione servono per tutelarci o per realizzare un lurido affare barattando la nostra esistenza col denaro stesso avendo assicurato la vita in caso di morte ci consente di rischiare per la nostra esistenza in macchina, nello sport e perfino nel lavoro quotidiano come pure nel divertimento, proprio così è nel divertimento che molte volte si perde la vita o si rimane paralizzati. E sono tanti coloro che ogni giorno sono vittime d’ orribili e alquanto assurdi comportamenti che privi di riflessioni e accorgimenti perdono la loro vita e cercano di tutelarsi stipulando polizze sulla vita sperando di essere risarciti in caso di sinistro. E’ orribilmente mostruoso pensare di mettere a rischio la nostra vita in cambio di denaro, questo è il rovescio della medaglia se da un lato la polizza ricompensa il male e se pure con i soldi si può fare tutto, ma dov’è rimasto il valore della vita?

Lo abbiamo perso per strada, ci siamo allontanati da quei valori veri che fanno capo alla nostra esistenza. Una persona disse: è “meglio vivere un giorno da leoni che cento da pecore”,ebbene quella persona è morta con le scarpe nei piedi come un povero mendicante. Non sono certo esempi che possano essere presi in considerazione altrimenti avremo perso il senso del nostro vivere da uomini liberi e saggi, nella vita dobbiamo saper soffrire e rinunciare a quei beni che non sono alla nostra portata  dando priorità con umiltà e modestia al nostro essere a difesa dell’esistenza la quale è impagabile e insostituibile essendo l’unico valore vero che tutti possediamo e che nessuno in caso di morte ci potrà mai compensare non essendo capace di quantificare il valore della nostra vita che la natura con la sua creatività ci ha regalato finché noi potessimo vivere nel miglior modo possibile senza che glia altri possano interferire.

Nel tempo in cui viviamo possiamo pure uccidere sia gli estranei come pure i figli o i genitori. Sì avete capito bene! Oggi in questa società detta democratica e libera si possono anche uccidere i genitori o chiunque altro, dopodichè con un buon avvocato se non ti assolvono ti fanno passare per un malato di mente ed in poco tempo puoi riacquistare la libertà, goderti pure il patrimonio della tua vittima e reinserirti nella società come se nulla fosse mai accaduto liberandoti pure la coscienza da ogni rimorso. Questa è una forma di libertà e di democrazia che ci fa sentire orgogliosi a tal punto da ignorare il prossimo e renderlo una nullità. Come  pure mettere un vecchio genitore in una situazione che muoia prima del tempo senza aspettare l’ora del destino che avvolte potrebbe essere troppo lunga l’attesa per godere dei suoi beni di cui, per legge, si prende possesso solo alla morte. Questa è la società in cui viviamo oggi, una società democratica e libera a tal punto che la vita di una persona perde ogni valore reale, basta un pentimento o una confessione spontanea che subito si dimentica l’eccidio giustificandolo col fatto che il soggetto in quel momento non era in grado di intendere e di volere, ignorando il valore e la vita di colui che l’ha perduta, come se ciò fosse cosa dovuta, questo è determinato dal fatto che ogni persona ama se stessa e solo se stessa.

Ci sono morti violente fatte per assurde modalità, per uno scherzo, per una gelosia o per pochi soldi senza discriminazione, sia che si tratti di un uomo, di una donna, di un giovane o di un vecchio, anche se solitamente viene uccisa la persona debole, quella che non può difendersi. Colui che commette il reato sa benissimo che nella società democratica non sta a cuore colui che è stato ucciso ma l’assassino. Si fanno le leggi non troppo severe finché non patisca troppo, lo si asseconda il più possibile per reinserirlo nella società, se costui si pente (ed è normale che lo faccia) gli danno una riduzione della pena aiutandolo anche economicamente. Ci sono casi in cui dopo il delitto si chiede ai familiari o ai parenti il perdono per l’assassino. A mio giudizio è più atroce del delitto prendere vanto di ciò che non ti appartiene; chi di loro ha il diritto di perdonare colui che ha tolto la vita ad un’altra persona? con che coscienza danno il perdono se colui che lo deve dare non può più parlare, ne può giudicare?

E’ un comportamento da persone villane prive di valori reali e morali. Un credente sa che c’è Dio al di sopra di tutti noi e solo lui può perdonare un peccatore e nessun altro, se non si è credenti può sembrare che l’assassino abbia fatto un favore ad uccidere un familiare, avvolte lo può anche fare togliendo dal mondo delle vite umane si possono liberare dei patrimoni che solo con la sua morte si può prendere possesso, in quanto ogni persona lascia sempre qualcosa di suo alla sua scomparsa del quale ne beneficia colui che ha offerto il perdono senza diritto.

Perciò è caso ignobile decidere per la coscienza altrui senza diritto, poiché abbiamo perso i valori e il diritto alla vita, l’attenzione è riversa ai viventi, i morti si biasimano un po’ seppellendoli in fretta e dimenticandoli il prima possibile. In questo contesto si muove la giustizia degli uomini, del resto è giusto che la legge punisca meno possibile i malfattori, loro sono esseri ancora in vita, i morti sono morti non appartengono più al mondo dei vivi.

Il bene e l’amore alla creazione l’abbiamo perso nell’arco della nostra vita. La ricchezza del creato è stata troppo presto dimenticata, del resto niente fa più meraviglia quanto la legge dice alle gestanti “se vuoi puoi uccidere tuo figlio purché non parli ancora per potersi difendere, così si uccidono i figli a 3 o a 4 mesi di vita, certo che non parla essendo ancora nel ventre di sua madre, ma proprio perché lui non può parlare lo si dovrebbe amare di più essendo ancora un essere indifeso e lo si dovrebbe alimentare nel modo migliore possibile affinché cresca sano e robusto. Se proprio una donna non lo desidera esistono tante persone, per fortuna, pronte ad accettarlo come figlio dandogli quell’amore che la natura ci ha insegnato a dare e di cui lui ha estremo bisogno, evitando così la soppressione come se fosse un oggetto di disturbo. Queste sono leggi fatte da uomini sapienti di una società fatta sulla giustizia liberale uguale per tutti almeno così si dice e si vuole far credere ai popoli affinché la loro mente non pensi troppo e accetti quello che gli altri hanno già deciso di fare ma non per i più deboli, per coloro che ancora non possono parlare ne possono piangere anche se il creato ha già deciso di dare loro il diritto alla vita nel mondo dei vivi, dove il denaro è al di sopra di tutto e solo lui può segnare i limiti della libertà, quella libertà che tutti predicano e che noi desideriamo ma che nessuno possiede; la libertà dello spirito e della coscienza non si ottiene col denaro ne con i mezzi ma solo col rispetto del prossimo e di ogni essere vivente.

Andando avanti su questa strada verrà un giorno che la natura tratterà gli uomini come quella madre che uccise il figlio nel suo ventre, sarebbe ben giustificato se ciò accadesse in quanto noi non meritiamo le bellezze e la ricchezza che ogni giorno la natura ci dona. Speriamo che ci sia veramente un Dio e che possa perdonare tutti perché siamo tutti colpevoli per quello che facciamo e per quello che pensiamo di fare e non ne abbiamo il coraggio adattando il nostro essere alle leggi dell’arroganza senza alcun rimorso , coprendoci gli occhi per non vedere e tappandoci le orecchie per non sentire purché si salvi la nostra immagine ma non certo la nostra coscienza, la coscienza non parla ne ci chiede un resoconto ma costei dorme in silenzio nel nostro corpo senza disturbare ne il nostro essere ne la nostra mente, ogni persona ne fa l’uso che più desidera senza essere giudicato da nessun altro se non da se stesso, così tutti vivono felici e contenti.

se vuoi amare la vita ama te stesso, se ami te stesso sei ricco e felice, quando la morte ti raggiunge non piangere ma falle un sorriso per la grazia di essere vissuto.”

Senza rimorsi ne pentimenti valutando ognuno i propri diritti e i propri doveri affinché si possa vivere tranquilli e sereni ed essere solo noi giudici di noi stessi e dando il valore alla vita in base alla nostra convenienza in piena libertà allontanandoci dalla realtà del nostro essere e del nostro valore reale di esseri viventi rendendo in se l’essere che tiene diritto alla vita eterna, sono pochi coloro che amano il prossimo come se stessi e costoro purtroppo non hanno i meriti che dovrebbero avere perché siano di esempio a tutti noi.

 

 

 

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