sabato 31 gennaio 2015

La tristezza di un sorriso.



                                                          La  Tristezza  di  un  Sorriso

Da dove nasce il valore della nostra cultura?  Cosa  trasmettiamo alle nuove generazioni? Vi sarei grato se la vostra cultura  fosse in grado i darmi una risposta.
Se faccio questa domanda la ragione è semplice. Noi viviamo in un mondo pieno d’ingiustizie e di contraddizioni, se per far sorridere certe persone dobbiamo offendere e deridere un Dio di una religione diversa dalla propria c’è poca considerazione. Questa sarebbe la nostra cultura che  esaltiamo ogni giorno come simbolo di  libertà? Questo  è l’insegnamento ricevuto dai  nostri antenati?  Non credo che la nostra storia e la nostra civiltà si  sia sviluppata  ridicolizzando gl’idoli di altri  popoli, è inaudito un simile comportamento. Coloro che deridono la religione a qualunque popolo essa appartenga  con della satira dimostrano di essere delle persone prive di sentimenti e povere di pensiero culturale.
Il mondo è formato da più razze umane, ognuna di esse ha la sua cultura e una sua fede religiosa con la quale si confronta ogni giorno ritenendola migliore di tutte le altre.
Questo in pratica è il concetto di ogni credente, noi del mondo così detto civilizzato dovremmo non solo rispettare il pensiero di altri esseri simili a noi,  ma dovremmo rispettare anche i valori della loro fede come rispettiamo la nostra. La fede per un  credente è uno scopo importante della sua vita, il suo pensiero è ricco di immaginazione e di valori che solo chi la possiede può capirlo.
Coloro che ignorano questi principi dimostrano non solo una bassa cultura intellettuale ma una intelligenza assai misera.
Detto ciò non intendo difendere l’estremismo mussulmano e neppure giustificare ciò che fanno uccidendo degl’innocenti a dimostrazione del loro essere. Poiché tutti sappiamo che alcuni mussulmani come hanno dimostrato altre volte, sono disposti a morire per difendere i principi del loro essere e del loro pensiero.
Noi, popoli occidentali  dalla civiltà e cultura più evoluta, dove il benessere di mercato supera il nostro bisogno, anziché aiutare quei popoli bisognosi di tutto,   abbiamo fatto di recente guerra 
all’Iraq e alla  Libia con lo scopo di portare il benessere  abbiamo portato  soltanto più miseria  oltre a milioni di morti. Questa in sintesi è la realtà del mondo d’oggi. Gli uomini non sono stati creati per uccidere, ma per amare  e convivere con tutti gli esseri esistenti sulla terra e mantenere viva la natura stessa, questa è la ragione per la quale il creato ci ha dato l’intelligenza.
In Kenia sono state uccise milioni di persone, non per problemi economici e neppure politici, soltanto per avere un’altra religione, questo accade perché una parte di mussulmani rifiuta ogni dialogo ed uccide senza pietà sotto gli occhi di  tutto il mondo, se pure esista l’ONU organo  internazionale a tutela dei popoli soppressi da governanti senza scrupoli, questa organizzazione pur avendo l’assoluto  potere d’intervenire per tutelare la vita dei popoli non è intervenuto come avrebbe dovuto fare.  In questo momento il mondo sta attraversando un periodo difficile e pericoloso senza nessuna certezza per garantire la pace  e il dialogo fra i popoli. Visto la nostra incapacità  alla convivenza pacifica e al dialogo, non è concepibile che una persona  che stampa giornaletti insignificanti per strappare un sorriso a qualche suo lettore, con la satira mette in ridicolo la fede mussulmana e il suo Dio senza che nessuno intervenga eccitando le frange estremiste che ne approfittano per uccidere delle vite innocenti. Questo signore che fa ridere le persone con le sue barzellette sa cos’è la fede  per un credente? Ne conosce i suoi valori? Se la sua intelligenza arrivasse a capire questo, gli attentati non si sarebbero verificati e nessuno piangerebbe i propri morti. Speriamo  che quanto sia successo non sia l’inizio di una spirale di violenza.
                                                  

                                                                                                  Un pensiero di Mazzuoli Graziano 

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