domenica 23 giugno 2013

la diversità


LA DIVERSITA

Cos’è e come si vive  la diversità nell’uomo?

 

 

La diversità fra gli esseri umani, come abbiamo detto già in precedenza, fa parte della nostra creatività la quale ci aiuta a vivere nel modo migliore e vario come meglio una persona desidera, diversificando la nostra vita sia nel lavoro sia nei piaceri affinché ognuno di noi si possa creare il suo spazio di vita come meglio si adatta alle proprie esigenze sulla base dei propri desideri e delle proprie necessità materiali e culturali.

La diversità vista così come sembra è per tutti utile e positiva, sia dal lato economico sia da quello del piacere, essendo diversi sia i piaceri per i nostri bisogni sia i lavori per i nostri piaceri, nei paesi più sviluppati molti di noi trovano quasi sempre ciò che desiderano facendo quel tipo di attività che più ci piace e ci rende soddisfatti nel nostro essere facendo sviluppare le nostre attrazioni più sensitive con le quali non solo ci differenziamo gli uni dagli altri ma troviamo l’occasione di manifestare le capacità che teniamo dentro al nostro essere, le quali non sempre riusciamo a manifestare ed a trarre quel desiderato beneficio che giustamente meritiamo.

Ma purtroppo non sempre è così anzi, a dire il vero quasi mai una persona è soddisfatta di quello che possiede e di quello che fa, ma non solo è insoddisfatto, è pure incoerente ed intollerante verso le altre persone che siano amici, conoscenti o parenti di stretta generazione come fra figli e genitori, soprattutto più stretto è il legame di parentela e più si manifesta l’intolleranza, sembrerebbe un paradosso ma è proprio così, le maggiori divergenze le troviamo proprio in famiglia sia fra fratelli come pure fra genitori e figli.

Perché ci sono queste intolleranze proprio tra le persone le quali esiste un legame più stretto più affettuoso? Come è possibile che una persona che vive nel diverso e che nel diverso si è costruita la propria esistenza non accetta la diversità di coloro che gli sono più cari? Forse si può dare una risposta a questo quesito: proviamo a ragionare mettendo come punto di riferimento la libertà.

La libertà dell’individuo è la cosa più sacra per ogni essere umano, quando la otteniamo come soggetto individuale, non esiste né una data né un tempo di formazione, se pure la legge stabilisce l’età in cui una persona è in grado di intendere e di volere, in pratica ci sono delle persone già predisposte ad ottenerla molto prima e spesso la ottengono, ed altre predisposte ad ottenerla più tardi di quello che la legge stabilisce, il fenomeno è molto comune a tal punto che le prime intolleranze nascono proprio in quel momento, cioè quando una persona cerca di ottenere la sua meritata libertà e dall’altra parte c’è l’intolleranza ad accettare nel mondo degli adulti esseri a noi cari ma diversi dal nostro modo di essere e di vivere.

Certe incompatibilità si verificano un po’ in tutti noi causando dei diverbi che spesso sono di difficile pacificazione creando delle incompatibilità devastanti al punto che spesso fra genitori e figli, come pure fra fratelli, si cancellano gli affetti che la natura ci ha creato essendo frutto dello stesso soggetto, questo si verifica ancor più se fra costoro subentrano delle ragioni di interesse economico che molto spesso incattiviscono le persone rendendole avide ed intransigenti ignorandosi a vicenda senza nessuna possibilità di pacificazione. E’ dalla tolleranza che si determina il frutto della vita, una persona tollerante è una persona ricca di bene, di carità umana, la cui vita è quasi sempre serena e pacifica il cui beneficio non è commisurabile né raffrontabile a nessun patrimonio, colui possiede una ricchezza che pochi posseggono il quale può subire delle invidie da coloro che gli vivono vicino in quanto la tolleranza non la si insegna, né la sia può imparare o la possiedi o non la possiedi, ciò fa parte di ognuno di noi del nostro essere e del nostro pensare dandoci una dimostrazione reale di ciò che siamo nel mistero del nostro pensiero.

Questo è solo uno dei nostri modi di recepire le diversificazioni, poi abbiamo la moglie ed il marito, quì può essere ancora più marcata la diversificazione in quanto per natura l’uomo e la donna, essendo molto diversi fra loro, è normale che i desideri ed i piaceri si differenziano e come tali richiedono più impegno per accettare senza troppi traumi la diversità della coppia. Poiché fra l’uomo e la donna esiste un rapporto affettivo dai piaceri dell’amore, cioè dal bene materiale del piacere senza il quale la vita dell’uomo e della donna si deprezzerebbe perdendo uno dei valori principali che arricchiscono il nostro essere, per questo motivo l’unione e la sopportazione è più facile da mantenersi, se nella coppia si separano i piaceri ed uno dei due non sente né l’attrazione né la necessità a condividere il proprio desiderio per saziare il piacere dell’orgasmo, la sopportazione si può indebolire lentamente con probabili conseguenze di separazione. Mentre i figli per ragione di creatività appartengono ai genitori i quali difficilmente li abbandonano o li rinnegano dal proprio essere, ritenendoli una loro proprietà in quanto hanno contribuito alla loro esistenza ed è per questa ragione che molto spesso le divergenze fra genitori e figli sono inconciliabili e senza possibilità di compromesso, coincidendo pure con la diversificazione di età che separa il figlio dal genitore il quale si sente escluso dalla sua vita senza che lui ne tenga il diritto. Poi abbiamo la diversificazione dai parenti come pure dai fratelli i quali pur essendo stati generati dagli stessi genitori spesso le loro divergenze sono più consistenti che fra persone estranee, ma poiché abbiamo un rapporto saltuario di conseguenza a ciò essendo fuori dalla nostra vita non sentiamo quel possesso stretto che esisteva quando la vita era vissuta in comune, le loro divergenze non creano troppi problemi, forse vedendo la diversità si rafforza in noi stessi il nostro essere diversi sia nel modo di vivere che nel modo di pensare in quanto il pensiero è legato al nostro vivere, poiché ogni persona vive quasi sempre una vita diversa e tutti ritengono la loro quella più giusta e più meritevole nel rapporto si rafforza la convinzione di vivere nel giusto creando un piacere per quello che è la propria vita, questo esempio vale pure per gli amici i quali pur avendo un ottimo rapporto di amicizia con un rispetto reciproco e alcuni punti in comune senza i quali non si crea l’amicizia, la diversità appare indifferente in quanto l’amicizia non è possesso ma solo simpatia, se la diversità non danneggia la parte affettiva è di facile sopportazione anzi, come lo è per i fratelli rafforza ancor più il proprio essere a mantenere la propria diversificazione.

Queste secondo il mio parere sono alcune parti di noi stessi che ci differenziano, le quali sono le meno dannose e le più tollerabili.

Il rapporto si aggrava quando ci confrontiamo nelle ideologie politiche e religiose che purtroppo esistono non solo fra popoli diversi fra loro ma anche fra la popolazione dello stesso paese, in cui si manifestano spesso delle diversificazioni anche intollerabili inducendo l’uomo a delle azioni di violenza materiale dalle conseguenze imprevedibili, certe ideologie sia di religione sia di politiche sociali ci rendono ancora più intollerabili a qualsiasi dialogo, contemporaneamente a ciò approfittando di certe situazioni confuse e avverse fra loro chi dispone di un certo carisma si inserisce nei conflitti e gestisce a suo piacere le divergenze dei popoli aumentando le loro intolleranze, nella confusione più totale dalla quale nessuno sa trarre delle conclusioni, le loro divergenze si accentuano con maggiore odio, fra i popoli si creano incomprensioni le quali resteranno vive per molto tempo ostacolando la pace e l’aiuto reciproco fra di loro.

Perché esiste questo accanimento di incoerenza verso un essere diverso da noi? Perché pur essendo ricco di sapienza l’umano non trova dentro se stesso la volontà e la ragionevolezza di convivere nella diversità? Tant’è che la diversità la teniamo viva dentro ognuno di noi pur riconoscendo la necessità di essere diversi, i vantaggi che portano a tutti noi senza distinzione di razza e di popolo, la diversità è il nostro patrimonio genetico più prezioso che abbiamo, tolleranza non significa né sottomissione né accettare imposizioni ma rispetto della persona, solo col rispetto reciproco i popoli progrediscono nella pace e nel benessere, se pure può sembrare così semplice da realizzarsi in pratica è molto difficile cercare fra di noi la ragione alla tolleranza.

A mio parere la forza sta nel nostro modo di pensare e di valorizzare il nostro pensiero più di quando in realtà esso meriti e cioè non umiliando o deprezzando il nostro essere, ma al contrario valorizzandolo ancor più di quello che dimostra di possedere, cercando di osservare il prossimo se pure diverso come un diritto di esistere, a convivere e a dialogare quando è necessario senza discriminazione, se le regole di convivenza sono da entrambi rispettate i rapporti si addolciscono e la nostra vita ne trarrà il suo vantaggio. Questo è molto difficile da capire specialmente da coloro che vivono in un certo benessere temendo di perdere quello che hanno ottenuto con forti sacrifici fatti da loro stessi ma ancor più dai loro antenati, al possesso del bene siamo tutti un po’ egoisti, difficilmente ci riteniamo predisposti a condividerlo, ancor più se la persona viene da un paese straniero, l’emigrazione è sempre esistita nella storia dell’uomo in tutte le epoche e in tutti i paesi più o meno legale o illegale, questo si verificherà sempre anche nel futuro fin quando nel mondo non saremo capaci di sconfiggere la fame nei paesi poveri ed arretrati permettendo loro di procrearsi in base alle proprie garanzie di sopravvivenza, la crescita incontrollata di certi popoli è

la causa di tutti i mali che oggi affliggono l’umanità creando carestie e guerre dalle quali i popoli stessi non ne traggono alcun vantaggio, essendo costoro popoli privi d’intelligenza e di cultura intellettiva senza la quale nessun popolo potrà mai trovare né pace né benessere sia per se come pure per i propri figli, acculturare un popolo è impossibile se prima non si sconfigge la fame e la povertà garantendo ad ogni persona quel minimo di certezza per la sua sopravivenza. 

Quando esiste nella persona una maturità culturale evoluta e civile costui ha il vantaggio di essere superiore e come tale più intelligente nel prendere decisioni più pacifiche e appropriate.

L’intelligenza non crea l’arroganza, l’arroganza è frutto di una bassa cultura e di una povera e piccola personalità per colui che non si vuole riconoscere tale, ma poiché il nostro valore non viene dato ma viene riconosciuto dal nostro prossimo, l’ostinarsi a non credere a ciò ci induce ad un deprezzamento del nostro essere stesso come persona e ad un isolamento dal mondo reale senza possibilità di recupero in quanto ci rifugiamo in noi stessi orgogliosi del nostro essere, questa è la più grande stupidaggine che commette l’uomo essendo ciò sinonimo all’ignoranza, alla volgarità e all’ipocrisia sia pure per un uomo di cultura che per un semplice contadino, anzi molto spesso questo si manifesta proprio fra coloro più acculturati, in quanto si ritengono diversi dall’uomo comune appropriandosi di dei diritti e dei privilegi che non gli spettano creando fra l’uomo colto e l’uomo comune una diversificazione di difficile compatibilità evidenziando ancora di più il nostro modo di pensare e di vivere.

Per questa ragione dico che se esistono delle divergenze col nostro prossimo non immischiamoci nel diverbio ma cerchiamo di osservare il nostro interlocutore dall’alto con commiserazione, ci accorgeremo che nascerà in noi un diverso modo di osservare sia la persona che il suo modo di pensare, indubbiamente ne beneficerà non solo la nostra immagine ma anche il nostro corpo ed avremo maggiore stima da coloro che ci vivono affianco ogni giorno con meriti che prima non possedevamo. Se questo modo di pensare non vi da convincimento, provate con un po’ di volontà a metterlo in pratica vi accorgerete che l’effetto sarà senz’altro positivo e vi darà un giovamento sia morale che spirituale del quale, senza che vi rendiate conto, ne avete bisogno per migliorare voi stessi e la vostra vita. Se nell’uomo esiste il diverso è solo per volontà della natura stessa, è lei che lo determina senza alcuna possibilità di poterlo modificare, se un domani la scienza riuscisse a modificare la natura stessa e a creare l’uomo a suo volere potrebbe essere la fine sulla terra della razza umana, perciò cerchiamo se pure con sacrificio giustificato di trovare la forza nella sopportazione del diverso fino a quando noi non ne paghiamo le conseguenze che non ci spettano, se accade questo è perché ci sono delle persone che non si assumono le proprie responsabilità sfruttando e abusando della bontà di altri o di popoli troppo tolleranti, per questa ragione il bene e la tolleranza sono come tutte le virtù le quali meritano sempre una certa moderazione per il bene di tutti creando delle regole precise nelle famiglie e delle leggi intransigenti in ogni nazione al fine che il fare di una persona non possa creare il male ad altre persone, è a questo punto che la tolleranza diventa un diritto per tutti gli uomini di ogni continente.

La storia ci sta insegnando che i popoli si avvicinano sempre più fra di loro, questo processo crea delle grosse difficoltà fra i popoli stessi i quali anziché tollerare certe trasformazioni si rendono ancora più ostili, certe trasformazioni dovrebbero essere fatte con moderazione e con controlli abbastanza severi altrimenti se si verifica un inserimento incontrollato aumenta l’intolleranza creando una situazione di difficile convivenza.

Sono stati fatti grandi progressi fra i popoli alla tolleranza della diversità, questo si è verificato dopo diverse guerre atroci e disumane che purtroppo si verificano ancora oggi, ci vorrà molto tempo per abbattere queste barriere perché il problema è di grande rilevanza, è la parola diverso o diversità che racchiude in se come principio l’ostacolo dell’accettazione, se noi troviamo già difficoltà ad accettare il diverso di un figlio come di un coniuge figuriamoci con persone a noi sconosciute quante difficoltà si incontrano per vivere in armonia.

Come dicevo prima il progresso dei popoli nessuno lo può fermare, esso sarà come un rullo compressore andrà piano ma andrà sempre avanti, perciò dobbiamo mettere delle regole precise e cercare che uno non danneggi l’altro altrimenti il consenso ad accettare il diverso anziché aumentare diminuisce creando delle barriere insormontabili. Noi dovremo sforzarci a capire che il diverso o la diversità non esiste per nostra volontà ma è la natura che lo crea, questo essere diversi è alla base del creato, tutto ciò che fa parte del creato come uomini, animali, piante, si differenziano fra loro, io penso che grazie alla loro differenziazione la vita sulla terra potrà proseguire ancora in eterno. Per questa ragione dobbiamo e possiamo accettare la diversità senza creare turbamenti a noi stessi e ai nostri simili e sottostare tutti quanti alla legge del creato, se riconosciamo questo il diverso non ci apparirà più tanto diverso ma ci sentiremo tutti più simili gli uni agli altri.

Solo così una persona può sperare di vivere una vita più serena e più felice.

Alcuni detti dicono:

“ umiliando il tuo prossimo umili non solo te stesso ma anche il tuo pensiero.”

 

“ se il diverso non ti è gradito non ucciderlo ma evitalo.”                  

          

 

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