domenica 23 giugno 2013

la fede


LA FEDE

La fede può aiutare a vivere felici.

 

 

L’uomo cerca la fede come una compagna per la sua vita, la cerca perché si sente solo desideroso di dialogare con qualcuno, di confidare i suoi segreti, le sue emozioni ed i suoi desideri.

Con la fede una persona trova la compagnia, trova la forza di superare i dolori, le ansie, le emozioni, le avventure insolite e pericolose, dando sostegno al suo essere come nessun altro potrebbe dargli. La fede è racchiusa dentro il pensiero, la sua conservazione è segreta, nessuno può interferire né giudicare, tutte le persone hanno in sé delle debolezze alle quali non sanno reagire né dominare, la fede dà consiglio quando la cerchi, essa è sempre presente e non ti lascia mai solo, ingigantisce il mistero della speranza rendendolo ancora più adorabile e sublime concentrando tutta la volontà del pensiero in una passione al di sopra di ogni altra attrazione umana.

Credere in qualcosa di grandioso, di misterioso senza una visione materiale del soggetto a cui uno crede, dà delle emozioni di gratificazione che non sono descrivibili, l’umano di per sé è un soggetto non perfetto, ha le sue debolezze del corpo e della mente, gli impulsi incontrollabili che spesso lo castigano a delle orribili atrocità senza nessuna possibilità di salvezza, è in precedenza di quei momenti che la fede ti aiuta dandoti la forza a reagire e dominare certi impulsi avversi al tuo pensiero ed al tuo essere che solo una forza esterna in quel momento ti può ti può dare, una forza alla quale tu ti sottometti con rispetto e devozione senza dolore né sofferenza, anzi ne trovi piacere di essere dominato dalla fede, perché è proprio in quei momenti che una persona si accorge di non essere solo e di amare con dovuto rispetto l’adorazione del suo pensiero, questo può valere per una persona ricca oppure per una persona povera, giovane o anziana che sia, prima o poi nella vita capitano dei momenti in cui si ha bisogno di parlare con qualcuno che ti ascolti e ti dia conforto e la forza per vincere certe avversità e poter proseguire il nostro cammino in maniera più serena possibile.

Tutti nella vita viviamo momenti tristi e di solitudine avendo davanti a noi prospettive avverse e senza nessuna possibilità di uscirne fuori, ci sentiamo prigionieri col corpo e con la mente in cui spesso si cade nel suicidio, la fede dà la forza a superare certi momenti, è come se una voce ti dicesse fermati non farlo ci sono qua io che ti proteggo, alza gli occhi al cielo e cammina un giorno ritroverai la tua strada. Questa è la fede per un credente, questa è una ricchezza che non ha prezzo, senza la quale una persona in momenti difficili è solo, e non ha nessuno a cui rivolgersi, deve trovare la forza in se stesso, solo col proprio io costui può superare momenti difficili che purtroppo non tutti hanno quella forza di volontà che gli permette di superare le più gravi avversità della vita, questo è quanto la fede può donare, ma non è tutto. Il pensiero dell’uomo come dicevo in precedenza è solo, ma non per tutti, i credenti hanno l’anima, per costoro l’anima è come un’ombra nel proprio corpo che li segue ovunque e non li lascia mai soli, l’anima è la sua vera compagna invisibile, che vive nel suo corpo a testimoniare se stessi in ogni momento della vita, solo alla sua morte l’anima lascia il corpo rimanendo nel mondo dell’ignoto a rappresentare il suo essere, a ricordare la vita di colui che ha vissuto sulla terra, per questo si dice che l’anima è immortale rappresentandoci fino all’eternità.

Se l’uomo appare solo con se stesso e col proprio IO in pratica, non è così l’uomo non è mai solo oltre alla fede e all’anima possiede anche la coscienza, la coscienza è una forza che domina tutti gli umani, sia nel bene sia nel male, la coscienza appartiene a tutti credenti o non credenti, senza nessuna distinzione. La coscienza è la forza nascosta di ogni persona di cui si può differenziare molto da una persona all’altra, per il credente la coscienza dovrebbe essere legata alla fede al bene del dire e del fare, ma purtroppo non sempre è così, la coscienza è colei che dà la forza al pensiero di agire, di parlare, di giudicare, è colei che crea l’immagine dell’essere al di sopra anche della fede, mentre la fede è una vocazione del pensiero la coscienza è la forza del pensiero, perciò può capitare che una persona abbia una cattiva coscienza il quale commette atti impropri e si appella alla fede per tenere pulita da peccati la propria coscienza, e sono molti colori i quali si servono proprio della fede per chiedere perdono per le proprie azioni, questo è un modo molto in uso nel mondo moderno, mentre la fede il più delle volte esalta e rafforza il pensiero dell’essere la coscienza può essere villana o falsa, come può pure essere sincera ed onesta, la coscienza non ha niente da offrire per collegarla alla fede, e la fede se è forte può dominare la coscienza, il suo pensare ed il suo fare, così dovrebbe essere per coloro che hanno la fede, la coscienza molto spesso agisce al di fuori sia della fede sia della morale, può capitare che la persona si rivolga alla fede pregando affinché si liberi la coscienza dai peccati che ha commesso, molto spesso si diventa credenti proprio a questo scopo, così si fanno peccati con la libera convinzione di liberarsene con la preghiera, questo comportamento è di falsa fede e pura villaneria, non è con la coscienza che si onora la fede, ma è viceversa, è con la fede che si onora la coscienza ed il suo modo di essere. La coscienza è il nostro essere nascosto della realtà di ciò che siamo, delle nostre azioni che si compie ogni giorno, è colei che giudica il nostro pensiero, che decide ciò che una persona deve o non deve fare, senza la quale si vive fuori dalla realtà della vita, ignorando i valori stessi dell’essere ed i doveri ai quali tutti siamo sottomessi, essere senza coscienza significa essere liberi di pensare e di agire, ciò significa non dare quel valore reale né alle nostre azioni né a noi stessi.

Un giorno tutti dobbiamo fare un esame sulla nostra coscienza, e sarà un giorno triste in quanto non sempre la nostra coscienza si è comportata nel modo giusto ed onesto, non sempre abbiamo onorato i nostri desideri e i nostri doveri, la coscienza essendo la forza del pensiero è suscettibile alle trasformazioni in conformità ai nostri bisogni ed alle nostre esigenze, sia come interessi materiali sia nei rapporti affettivi, la coscienza essendo soggettiva da una persona all’altra ognuno di noi tiene la propria e la difende con ogni mezzo lecito od illecito, ma è proprio questo che ci rende diversi gli uni dagli altri avvolte anche incompatibili senza rendercene conto, diversificando così il nostro essere con tutte le conseguenze che questo può comportare. La fede dovrebbe tenere più unitele coscienze degli uomini unificandole fra di loro essendo gli stessi tutti credenti ad onorare lo stesso Dio e rispettando le stesse leggi morali delle quali ogni credente dovrebbe essere consapevolmente devoto.

La coscienza agisce pure con coloro i quali non hanno la fede, la persona che non ha fede non ha la possibilità di cercare né di chiedere perdono né di chiedere commiserazione da nessuno delle sue azioni, ne risponde lui stesso con la sua coscienza, e solo lui può soffrire se ha compiuto una cattiva azione, per questo motivo può capitare che coloro che non hanno una fede possono essere delle persone anche migliori di coloro che con la preghiera di pentimento si liberano la coscienza dai loro peccati, come pure ci sono delle persone senza fede e senza coscienza che si ritengono liberi di agire come più gli conviene senza scrupolo né di coscienza né di fede, costoro sono gli esseri più temibili e più pericolosi perché il suo fare è imprevedibile seguito solo dai propri interessi e dal proprio istinto individuale senza nessuna riflessione interna, né atto di pietà e di misericordia verso il prossimo. Costoro rappresentano la parte peggiore della razza umana, sono coloro i quali non solo castigano se stessi ma castigano anche il prossimo, che ogni giorno uccidono vite senza una ragione, al solo scopo di fare sfregio all’umanità umana a qualunque fede essa appartenga.

Perciò a mio giudizio la bontà delle persone, come pure l’onestà, dipende tutto dalla coscienza di ognuno di noi, sia che uno è credente come pure non abbia nessuna fede, l’onestà cresce con la persona fino da piccoli molto è determinato dall’educazione e cioè dove cresce un fanciullo e quali insegnamenti ha ricevuto, se una persona cresce in un ambiente qualunquista privo di valori reali difficilmente in lui si forma una fede come pure una coscienza, perciò l’onestà delle persone dipende molto dalla loro formazione educativa, la fede può aiutare molto a crescere ed acquisire i valori mentali e materiali, allo stesso tempo fa da guida a tutte le nostre azioni presenti e future, ai fanciulli si insegna ad amare la fede affinché insieme alla crescita del proprio corpo cresca e si formi la propria coscienza di persone oneste e tolleranti verso il prossimo ripugnando ogni azione di violenza e di cattiveria, in quanto un fanciullo essendo un essere da formare la sua formazione può essere giusta o ingiusta molto dipende da colui che gli vive accanto essendo di giovane età e privo di conoscenza, il quale ha necessità di essere informato ed al tempo stesso di fargli assumere le giuste responsabilità che gli spettano, ma essendo di facile apprendimento si rende al tempo stesso vulnerabile a qualsiasi insegnamento sia positivo che negativo il quale raggiunta l’età adulta e vivendo nella società a contatto con altre persone diverse da lui può trasformarsi e tralasciare quello che gli hanno insegnato nel periodo infantile seguendo gli istinti personali ed esponendo quello che ognuno di noi è senza dare il giusto merito ad ogni sua azione, cioè quello che noi facciamo è molto istintivo e determinato dal nostro essere come persona che fino dalla nostra nascita è in ognuno di noi, il nostro essere è al di sopra di ogni fede, di ogni ideologia, di ogni insegnamento, questo è uno dei misteri della nostra persona la quale si diversifica gli uni dagli altri in maniera molto eclatante del quale fino adesso nessuno lo ha saputo decifrare in quanto è il vero mistero del nostro essere che ci portiamo dentro di noi fin dalla nostra nascita senza capire perché esistono certi impulsi incomprensibili.

Se da un lato la fede è la salvezza dell’uomo e la guida della sua coscienza è anche vero che la fede essendo così forte ed invadente nel pensiero umano essa si può trasformare in una forza incontrollata allontanandosi da quei principi di amore e di tolleranza per cui è nata, le persone le quali hanno troppo accanimento alla propria fede esse si possono rendere altruiste e avvolte anche violente respingendo tutto ciò che non è come loro vorrebbero che fosse e cioè diverso dalle loro idee, la loro determinazione può essere influenzabile e gestibile da altri a scopi ben diversi da quello che la sua fede gli chiede, l’estremismo è sempre un danno per l’essere umano qualunque ne sia la sua origine il quale ottusa la mente dell’uomo rendendolo intollerante, inconciliabile e avvolte anche violento, perciò la fede dovrebbe essere meditata con amore e con giusta devozione, solo così essa può dare un valido sostegno all’uomo nell’arco della sua vita aiutandolo ad amare se stesso ed il prossimo senza distinzione né di razza né di religione.

Per questa ragione la fede è sempre positiva, sennonché come dicevo prima non la si tenga per altrui fini a cui essa non appartiene, la fede per principio ha la virtù di donare, dona l’amore, la bontà, la misericordia, questo è il vero scopo della fede al quale tutti i fedeli si dovrebbero attenere, per questo motivo merita rispetto e riconoscenza da tutti anche da coloro che non la tengono e che ignorano la credenza in Dio, se pure non sempre crea la purezza della coscienza e l’onestà delle persone, ma è pur vero che l’uomo la cerca perché ne sente il bisogno del quale alcune persone non potrebbero vivere, negare all’uomo o ad un popolo la fede significa negare alle persone la libertà di pensiero e di adorare il proprio Dio il cui comportamento non reca alcun danno per la collettività anzi più la fede è incorporata dal popolo più fratellanza e pace vive fra costoro, la fede dona ai popolo molto più delle ideologie e del qualunquismo i quali sono stati nel passato e lo sono ancor oggi i nemici della pace e della tolleranza, la politica dovrebbe dare più spazio e più riconoscimento alle religioni insegnando loro il rispetto reciproco con le leggi compatibili alla convivenza.

Queste sono le mie convinzioni, come ho detto in precedenza il mio credo non ha una fede propria ma crede nella materia dal quale si forma il creato, non dico questo per darne una ragione né un diritto ma solo a dimostrazione per coloro che non tengono nessuna fede a tenere più rispetto sia delle fedi sia delle religioni, evitando vanti assurdi e meschine satire, le religioni ed i loro predicatori meritano il massimo rispetto da chi esso sia ancor più da coloro che non credono dato che in quel mondo a loro non gli appartiene, tanto meno hanno il diritto di giudicarlo in modo critico deridendolo con toni e modi di bassa cultura che dimostrano di possedere senza che se ne rendano conto, dando merito della propria ignoranza culturale con la quale essi rappresentano.

La fede è un sostegno per le persone deboli e per le persone forti i quali esaltano la sua superiorità umiliando le religioni ed i loro credenti.

Un famoso filosofo politico diceva: “la fede è l’oppio dei popoli.” Se pure in parte essa lo sia veramente in quanto il credente può essere condizionato da essa, ma poiché l’uomo ha bisogno di credere ed è colui che va a cercare la fede per impossessarsene, così la filosofia politica che critica la fede come nemico da abbattere essa non gli reca nessun danno materiale in quanto vive nelle coscienze delle persone e nel suo fare quotidiano, allora noi ci chiediamo perché c’è stato e c’è tuttora tanto accanimento contro le religioni? La risposta secondo me è molto semplice: le ideologie sono tutte credenze del pensiero il cui pensiero a sua volta è guidato dall’ideologia stessa finché la persona è guidata e posseduta dal suo pensiero, se una persona ha una fede la cui fede gli crea il suo pensiero la mente è già occupata e non può inserire in essa il pensiero ideologico per di più molte volte sono alquanto diversi fra loro, colui che deve governare un popolo a suo modo deve possedere il pensiero del popolo stesso tramite la dottrina ideologica solo così i governanti hanno la certezza che il popolo gli sia fedele facendosi governare come a loro fa più convenienza, perciò se certe ideologie e certi governanti criticano o condannano le religioni è perché loro vogliono la mente del suo popolo libera da ogni pensiero affinché possa dominare la sua mente il pensiero ideologico dominante, in pratica entrambi si impegnano a possedere la mente pensante dell’uomo, con la differenza che la fede occupa il pensiero e la coscienza delle persone, mentre l’ideologia occupa non solo la mente dell’uomo ma tutto il suo essere come persona fisica costringendolo a sottostare al volere del regime stesso perdendo la libertà di pensare e di agire. Poiché l’uomo ha la necessità di credere in qualcosa per vivere la religione (escluso le eccezioni) è l’unica credenza positiva che lo aiuta a superare alcune difficoltà che incontra durante la sua vita rendendosi utile per se e per il prossimo. Per questo motivo io ritengo che in generale le religioni siano utili all’uomo purché sia l’uomo stesso a servirsene e non la fede a servirsi dell’uomo, altrimenti la religione perderebbe il suo vero significato di pace e di fratellanza fra i popoli di cui il mondo contemporaneo oggi ne ha estremo bisogno, come pure ai popoli dei paesi occidentali hanno la necessità di riequilibrare la propria mente ed il proprio pensiero, che solo la fede gli può aiutare a ritrovare quell’equilibrio civile di convivenza e di fratellanza del quale a nostro volere siamo veri maestri.

 

La fede dà vita alla nostra esistenza la cui esistenza è testimoniata sulla terra dalla nostra umile e minuscola presenza.

 

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