La fede può aiutare a vivere felici.
L’uomo cerca la fede come una
compagna per la sua vita, la cerca perché si sente solo desideroso di dialogare
con qualcuno, di confidare i suoi segreti, le sue emozioni ed i suoi desideri.
Con la fede una persona trova la
compagnia, trova la forza di superare i dolori, le ansie, le emozioni, le
avventure insolite e pericolose, dando sostegno al suo essere come nessun altro
potrebbe dargli. La fede è racchiusa dentro il pensiero, la sua conservazione è
segreta, nessuno può interferire né giudicare, tutte le persone hanno in sé
delle debolezze alle quali non sanno reagire né dominare, la fede dà consiglio
quando la cerchi, essa è sempre presente e non ti lascia mai solo, ingigantisce
il mistero della speranza rendendolo ancora più adorabile e sublime
concentrando tutta la volontà del pensiero in una passione al di sopra di ogni
altra attrazione umana.
Credere in qualcosa di grandioso,
di misterioso senza una visione materiale del soggetto a cui uno crede, dà
delle emozioni di gratificazione che non sono descrivibili, l’umano di per sé è
un soggetto non perfetto, ha le sue debolezze del corpo e della mente, gli
impulsi incontrollabili che spesso lo castigano a delle orribili atrocità senza
nessuna possibilità di salvezza, è in precedenza di quei momenti che la fede ti
aiuta dandoti la forza a reagire e dominare certi impulsi avversi al tuo
pensiero ed al tuo essere che solo una forza esterna in quel momento ti può ti
può dare, una forza alla quale tu ti sottometti con rispetto e devozione senza
dolore né sofferenza, anzi ne trovi piacere di essere dominato dalla fede,
perché è proprio in quei momenti che una persona si accorge di non essere solo
e di amare con dovuto rispetto l’adorazione del suo pensiero, questo può valere
per una persona ricca oppure per una persona povera, giovane o anziana che sia,
prima o poi nella vita capitano dei momenti in cui si ha bisogno di parlare con
qualcuno che ti ascolti e ti dia conforto e la forza per vincere certe
avversità e poter proseguire il nostro cammino in maniera più serena possibile.
Tutti nella vita viviamo momenti
tristi e di solitudine avendo davanti a noi prospettive avverse e senza nessuna
possibilità di uscirne fuori, ci sentiamo prigionieri col corpo e con la mente
in cui spesso si cade nel suicidio, la fede dà la forza a superare certi
momenti, è come se una voce ti dicesse fermati non farlo ci sono qua io che ti
proteggo, alza gli occhi al cielo e cammina un giorno ritroverai la tua strada.
Questa è la fede per un credente, questa è una ricchezza che non ha prezzo,
senza la quale una persona in momenti difficili è solo, e non ha nessuno a cui
rivolgersi, deve trovare la forza in se stesso, solo col proprio io costui può
superare momenti difficili che purtroppo non tutti hanno quella forza di
volontà che gli permette di superare le più gravi avversità della vita, questo
è quanto la fede può donare, ma non è tutto. Il pensiero dell’uomo come dicevo
in precedenza è solo, ma non per tutti, i credenti hanno l’anima, per costoro
l’anima è come un’ombra nel proprio corpo che li segue ovunque e non li lascia
mai soli, l’anima è la sua vera compagna invisibile, che vive nel suo corpo a
testimoniare se stessi in ogni momento della vita, solo alla sua morte l’anima
lascia il corpo rimanendo nel mondo dell’ignoto a rappresentare il suo essere,
a ricordare la vita di colui che ha vissuto sulla terra, per questo si dice che
l’anima è immortale rappresentandoci fino all’eternità.
Se l’uomo appare solo con se
stesso e col proprio IO in pratica, non è così l’uomo non è mai solo oltre alla
fede e all’anima possiede anche la coscienza, la coscienza è una forza che
domina tutti gli umani, sia nel bene sia nel male, la coscienza appartiene a
tutti credenti o non credenti, senza nessuna distinzione. La coscienza è la
forza nascosta di ogni persona di cui si può differenziare molto da una persona
all’altra, per il credente la coscienza dovrebbe essere legata alla fede al
bene del dire e del fare, ma purtroppo non sempre è così, la coscienza è colei
che dà la forza al pensiero di agire, di parlare, di giudicare, è colei che
crea l’immagine dell’essere al di sopra anche della fede, mentre la fede è una
vocazione del pensiero la coscienza è la forza del pensiero, perciò può
capitare che una persona abbia una cattiva coscienza il quale commette atti
impropri e si appella alla fede per tenere pulita da peccati la propria
coscienza, e sono molti colori i quali si servono proprio della fede per
chiedere perdono per le proprie azioni, questo è un modo molto in uso nel mondo
moderno, mentre la fede il più delle volte esalta e rafforza il pensiero
dell’essere la coscienza può essere villana o falsa, come può pure essere
sincera ed onesta, la coscienza non ha niente da offrire per collegarla alla
fede, e la fede se è forte può dominare la coscienza, il suo pensare ed il suo
fare, così dovrebbe essere per coloro che hanno la fede, la coscienza molto
spesso agisce al di fuori sia della fede sia della morale, può capitare che la
persona si rivolga alla fede pregando affinché si liberi la coscienza dai
peccati che ha commesso, molto spesso si diventa credenti proprio a questo
scopo, così si fanno peccati con la libera convinzione di liberarsene con la
preghiera, questo comportamento è di falsa fede e pura villaneria, non è con la
coscienza che si onora la fede, ma è viceversa, è con la fede che si onora la
coscienza ed il suo modo di essere. La coscienza è il nostro essere nascosto
della realtà di ciò che siamo, delle nostre azioni che si compie ogni giorno, è
colei che giudica il nostro pensiero, che decide ciò che una persona deve o non
deve fare, senza la quale si vive fuori dalla realtà della vita, ignorando i
valori stessi dell’essere ed i doveri ai quali tutti siamo sottomessi, essere
senza coscienza significa essere liberi di pensare e di agire, ciò significa
non dare quel valore reale né alle nostre azioni né a noi stessi.
Un giorno tutti dobbiamo fare un
esame sulla nostra coscienza, e sarà un giorno triste in quanto non sempre la
nostra coscienza si è comportata nel modo giusto ed onesto, non sempre abbiamo
onorato i nostri desideri e i nostri doveri, la coscienza essendo la forza del
pensiero è suscettibile alle trasformazioni in conformità ai nostri bisogni ed
alle nostre esigenze, sia come interessi materiali sia nei rapporti affettivi,
la coscienza essendo soggettiva da una persona all’altra ognuno di noi tiene la
propria e la difende con ogni mezzo lecito od illecito, ma è proprio questo che
ci rende diversi gli uni dagli altri avvolte anche incompatibili senza
rendercene conto, diversificando così il nostro essere con tutte le conseguenze
che questo può comportare. La fede dovrebbe tenere più unitele coscienze degli
uomini unificandole fra di loro essendo gli stessi tutti credenti ad onorare lo
stesso Dio e rispettando le stesse leggi morali delle quali ogni credente
dovrebbe essere consapevolmente devoto.
La coscienza agisce pure con
coloro i quali non hanno la fede, la persona che non ha fede non ha la
possibilità di cercare né di chiedere perdono né di chiedere commiserazione da
nessuno delle sue azioni, ne risponde lui stesso con la sua coscienza, e solo
lui può soffrire se ha compiuto una cattiva azione, per questo motivo può
capitare che coloro che non hanno una fede possono essere delle persone anche
migliori di coloro che con la preghiera di pentimento si liberano la coscienza
dai loro peccati, come pure ci sono delle persone senza fede e senza coscienza
che si ritengono liberi di agire come più gli conviene senza scrupolo né di
coscienza né di fede, costoro sono gli esseri più temibili e più pericolosi
perché il suo fare è imprevedibile seguito solo dai propri interessi e dal
proprio istinto individuale senza nessuna riflessione interna, né atto di pietà
e di misericordia verso il prossimo. Costoro rappresentano la parte peggiore
della razza umana, sono coloro i quali non solo castigano se stessi ma
castigano anche il prossimo, che ogni giorno uccidono vite senza una ragione,
al solo scopo di fare sfregio all’umanità umana a qualunque fede essa appartenga.
Perciò a mio giudizio la bontà
delle persone, come pure l’onestà, dipende tutto dalla coscienza di ognuno di
noi, sia che uno è credente come pure non abbia nessuna fede, l’onestà cresce
con la persona fino da piccoli molto è determinato dall’educazione e cioè dove
cresce un fanciullo e quali insegnamenti ha ricevuto, se una persona cresce in
un ambiente qualunquista privo di valori reali difficilmente in lui si forma
una fede come pure una coscienza, perciò l’onestà delle persone dipende molto
dalla loro formazione educativa, la fede può aiutare molto a crescere ed
acquisire i valori mentali e materiali, allo stesso tempo fa da guida a tutte
le nostre azioni presenti e future, ai fanciulli si insegna ad amare la fede
affinché insieme alla crescita del proprio corpo cresca e si formi la propria
coscienza di persone oneste e tolleranti verso il prossimo ripugnando ogni
azione di violenza e di cattiveria, in quanto un fanciullo essendo un essere da
formare la sua formazione può essere giusta o ingiusta molto dipende da colui
che gli vive accanto essendo di giovane età e privo di conoscenza, il quale ha
necessità di essere informato ed al tempo stesso di fargli assumere le giuste
responsabilità che gli spettano, ma essendo di facile apprendimento si rende al
tempo stesso vulnerabile a qualsiasi insegnamento sia positivo che negativo il
quale raggiunta l’età adulta e vivendo nella società a contatto con altre
persone diverse da lui può trasformarsi e tralasciare quello che gli hanno
insegnato nel periodo infantile seguendo gli istinti personali ed esponendo
quello che ognuno di noi è senza dare il giusto merito ad ogni sua azione, cioè
quello che noi facciamo è molto istintivo e determinato dal nostro essere come
persona che fino dalla nostra nascita è in ognuno di noi, il nostro essere è al
di sopra di ogni fede, di ogni ideologia, di ogni insegnamento, questo è uno
dei misteri della nostra persona la quale si diversifica gli uni dagli altri in
maniera molto eclatante del quale fino adesso nessuno lo ha saputo decifrare in
quanto è il vero mistero del nostro essere che ci portiamo dentro di noi fin
dalla nostra nascita senza capire perché esistono certi impulsi
incomprensibili.
Se da un lato la fede è la
salvezza dell’uomo e la guida della sua coscienza è anche vero che la fede
essendo così forte ed invadente nel pensiero umano essa si può trasformare in
una forza incontrollata allontanandosi da quei principi di amore e di
tolleranza per cui è nata, le persone le quali hanno troppo accanimento alla
propria fede esse si possono rendere altruiste e avvolte anche violente
respingendo tutto ciò che non è come loro vorrebbero che fosse e cioè diverso
dalle loro idee, la loro determinazione può essere influenzabile e gestibile da
altri a scopi ben diversi da quello che la sua fede gli chiede, l’estremismo è
sempre un danno per l’essere umano qualunque ne sia la sua origine il quale
ottusa la mente dell’uomo rendendolo intollerante, inconciliabile e avvolte
anche violento, perciò la fede dovrebbe essere meditata con amore e con giusta
devozione, solo così essa può dare un valido sostegno all’uomo nell’arco della
sua vita aiutandolo ad amare se stesso ed il prossimo senza distinzione né di
razza né di religione.
Per questa ragione la fede è
sempre positiva, sennonché come dicevo prima non la si tenga per altrui fini a
cui essa non appartiene, la fede per principio ha la virtù di donare, dona
l’amore, la bontà, la misericordia, questo è il vero scopo della fede al quale
tutti i fedeli si dovrebbero attenere, per questo motivo merita rispetto e
riconoscenza da tutti anche da coloro che non la tengono e che ignorano la
credenza in Dio, se pure non sempre crea la purezza della coscienza e l’onestà
delle persone, ma è pur vero che l’uomo la cerca perché ne sente il bisogno del
quale alcune persone non potrebbero vivere, negare all’uomo o ad un popolo la
fede significa negare alle persone la libertà di pensiero e di adorare il
proprio Dio il cui comportamento non reca alcun danno per la collettività anzi
più la fede è incorporata dal popolo più fratellanza e pace vive fra costoro,
la fede dona ai popolo molto più delle ideologie e del qualunquismo i quali
sono stati nel passato e lo sono ancor oggi i nemici della pace e della
tolleranza, la politica dovrebbe dare più spazio e più riconoscimento alle
religioni insegnando loro il rispetto reciproco con le leggi compatibili alla
convivenza.
Queste sono le mie convinzioni,
come ho detto in precedenza il mio credo non ha una fede propria ma crede nella
materia dal quale si forma il creato, non dico questo per darne una ragione né
un diritto ma solo a dimostrazione per coloro che non tengono nessuna fede a
tenere più rispetto sia delle fedi sia delle religioni, evitando vanti assurdi
e meschine satire, le religioni ed i loro predicatori meritano il massimo
rispetto da chi esso sia ancor più da coloro che non credono dato che in quel
mondo a loro non gli appartiene, tanto meno hanno il diritto di giudicarlo in
modo critico deridendolo con toni e modi di bassa cultura che dimostrano di possedere
senza che se ne rendano conto, dando merito della propria ignoranza culturale
con la quale essi rappresentano.
La fede è un sostegno per le
persone deboli e per le persone forti i quali esaltano la sua superiorità
umiliando le religioni ed i loro credenti.
Un famoso filosofo politico
diceva: “la fede è l’oppio dei popoli.” Se pure in parte essa lo sia veramente
in quanto il credente può essere condizionato da essa, ma poiché l’uomo ha
bisogno di credere ed è colui che va a cercare la fede per impossessarsene,
così la filosofia politica che critica la fede come nemico da abbattere essa
non gli reca nessun danno materiale in quanto vive nelle coscienze delle
persone e nel suo fare quotidiano, allora noi ci chiediamo perché c’è stato e
c’è tuttora tanto accanimento contro le religioni? La risposta secondo me è
molto semplice: le ideologie sono tutte credenze del pensiero il cui pensiero a
sua volta è guidato dall’ideologia stessa finché la persona è guidata e
posseduta dal suo pensiero, se una persona ha una fede la cui fede gli crea il
suo pensiero la mente è già occupata e non può inserire in essa il pensiero
ideologico per di più molte volte sono alquanto diversi fra loro, colui che
deve governare un popolo a suo modo deve possedere il pensiero del popolo
stesso tramite la dottrina ideologica solo così i governanti hanno la certezza
che il popolo gli sia fedele facendosi governare come a loro fa più
convenienza, perciò se certe ideologie e certi governanti criticano o
condannano le religioni è perché loro vogliono la mente del suo popolo libera
da ogni pensiero affinché possa dominare la sua mente il pensiero ideologico
dominante, in pratica entrambi si impegnano a possedere la mente pensante
dell’uomo, con la differenza che la fede occupa il pensiero e la coscienza
delle persone, mentre l’ideologia occupa non solo la mente dell’uomo ma tutto
il suo essere come persona fisica costringendolo a sottostare al volere del
regime stesso perdendo la libertà di pensare e di agire. Poiché l’uomo ha la
necessità di credere in qualcosa per vivere la religione (escluso le eccezioni)
è l’unica credenza positiva che lo aiuta a superare alcune difficoltà che
incontra durante la sua vita rendendosi utile per se e per il prossimo. Per
questo motivo io ritengo che in generale le religioni siano utili all’uomo
purché sia l’uomo stesso a servirsene e non la fede a servirsi dell’uomo,
altrimenti la religione perderebbe il suo vero significato di pace e di
fratellanza fra i popoli di cui il mondo contemporaneo oggi ne ha estremo bisogno,
come pure ai popoli dei paesi occidentali hanno la necessità di riequilibrare
la propria mente ed il proprio pensiero, che solo la fede gli può aiutare a
ritrovare quell’equilibrio civile di convivenza e di fratellanza del quale a
nostro volere siamo veri maestri.
La fede dà vita alla nostra esistenza la cui esistenza è testimoniata
sulla terra dalla nostra umile e minuscola presenza.
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