Perché l’uomo non ha paura della morte?
Per capire se l’uomo non teme la
morte mi sembra opportuno partire dalla sua nascita, anzi ancor più dalla sua
creazione, cioè dal momento in cui la donna lo concepisce nel suo ventre, molto
spesso sia la donna come pure l’uomo durante il concepimento entrambi possono
decidere di interrompere la nascita di un essere umano seppure dimostri già la
sua formazione corporea, come pure capita spesso che una volta nato si cerca di
disfarsene in ogni modo al punto di gettarlo fra i rifiuti, è il più orribile e
mortificante atto che si possa immaginare, naturalmente non tutte le donne si
confortano in questo modo per fortuna, ma quello che colpisce altre al luogo di
sepoltura, come pure l’interruzione anticipata del nascituro è la poca
considerazione che viene riservata alla sua creatività e cioè alla sua vita.
Ora io mi chiedo se abbiano
addirittura fatto una normativa di legge per effettuare l’interruzione di
gravidanza come è possibile che noi temiamo la morte, se diamo così poca
importanza alla vita, non si può uccidere un essere indifeso solo perché non è
di nostro gradimento, o perché potrebbe disturbare la nostra vita quotidiana
senza sentire né un pentimento, né un rimorso di coscienza per quello che
stiamo commettendo. A questo punto mi sembra giusto chiedersi se la donna
quando è in procinto di procreare un essere umano senta la gioia di dare alla
luce una nuova vita, oppure senta il desiderio di costruirsi qualcosa di suo
come se fosse un oggetto che appartiene solo a lei e che nessuno gli potrà mai
togliere, se non col suo consenso, se mi faccio questa domanda è perché si
uccide con troppa superficialità una vita umana dando poca considerazione alla
morte mentre tutti gli esseri viventi sulla terra la temono.
E’ giusto che noi diamo così poca
considerazione alla morte fino dal nostro concepimento? E’ inammissibile che
noi sottovalutiamo la vita umana al punto di consegnarla all’ignoto da dove
essa è venuta senza fare una giusta considerazione di merito e riconoscere che
la morte cancella tutto e tutti per sempre, e che la incontriamo una sola volta
nella vita, come pure può essere umano con la sua intelligenza e la sua
sapienza non arrivare a dare un valore a l’essere e non riconoscere che tutti
siamo stati procreati da qualcuno simile a noi senza una nostra richiesta né un
nostro desiderio, ma solo per la volontà della legge universale della natura la
quale dona a pochi questo privilegio di vivere nel mondo del reale in cui
viviamo.
Se noi osserviamo il mondo animale
con attenzione ci accorgiamo che loro temono la morte molto più di noi umani,
se non si fanno avvicinare da estranei alla loro specie, o se preferiscono
vivere in solitudine è solo per paura di essere uccisi e di perdere la loro
esistenza difendendo la vita e il proprio essere con ogni mezzo, tutti gli
animali mammiferi e non nella loro vita hanno un solo scopo, nutrirsi per
sopravvivere e tenere la morte il più lontano possibile da loro stessi, questo
è il mondo animale quel mondo dove si vive di solo istinto intuitivo e poco
riflessivo del quale nel mondo umano è l’opposto, noi abbiamo un cervello
pensante e come tale si dovrebbe vivere e capire la realtà molto più degli
animali. Se dico questo è perché noi umani fino dalla nascita e dalla nostra procreazione
ci comportiamo come se l’umano fosse un oggetto il quale lo si può distruggere
e ricostruire oppure rifarne un altro a nostro piacimento come si fa con tutto
ciò che non si desidera e che non si ritiene di nostro gradimento. L’ essere
umano è più di un oggetto, l’umano è una persona viva che parla, fa azione, che
a sua volta crea altre vite umane, in pratica è un anello della catena della
natura che una volta che è procreato gli permette di partecipare a pieno titolo
alla vita della medesima collettività.
Se nel fare l’analisi sono
partito dalla creazione umana, non è per accusare o mortificare la donna la
quale è il vero soggetto creativo dell’uomo, anzi per essere più chiari la
donna molto spesso è una vittima del nostro sistema di esistere in quanto
essendo il soggetto determinante alla creazione non lo è stata mai e non lo è
neppure oggi considerata per quello che essa ci dona, ne viene aiutata
adeguatamente lasciandola spesso sola con se stessa e con i suoi problemi, e
sono molti sia economici sia affettivi i quali meriterebbero uno studio a parte
visto l’importanza del problema e della sua complessità che esso comporta. Ho
solo fatto riferimento a quel periodo col solo scopo di dimostrare che fino
dalla nostra prima formazione noi subiamo il rischio di morire per volontà e
non casualmente, come spesso facciamo credere al solo scopo di salvare la
nostra coscienza di umani, se pure l’abbiamo una coscienza da salvare, o non
sarà che ci siamo inventati pure quella per usarla a nostro uso e consumo a
seconda della circostanza del momento. Andando avanti con gli anni già i
fanciulli ancora inesperti della vita rischiano di morire ogni giorno dalle
tante avventure che possono capitare loro, perché non sono sufficientemente
protetti e considerando le violenze che viene fatto loro anche nel proprio
ambito familiare, le quali mortificano ancor più l’essere umano a tal punto che
non esiste un giudizio di merito, considerando un figlio un soggetto di nostra
proprietà e come tale ci riteniamo autorizzati ad effettuare un diritto su di
lui, non solo è contro natura, ma cancella l’essere trasformandolo in un
oggetto comune.
Arrivando all’età in cui la
persona si forma fisicamente entra nel mondo degli adulti, in quel mondo a lui
sconosciuto, il quale essendo privo di conoscenza e di valori reali si
avventura nelle azioni più disperate abusando dell’alcool, delle droghe, le
quali lo inducono a delle azione temerarie più impensabili mettendo a rischio
la sua giovane vita senza che nessuno faccia qualcosa di concreto in sua
difesa, si accetta la perversione, si accetta ogni avversità di pericoli a cui
l’uomo va incontro mettendo a rischio la sua incolumità e sottovalutando ancor
più il suo essere come soggetto vivo, anzi avvolte in certe circostanze si
osservano dei comportamenti compiacenti, e sono molti, pur sapendo che le vite
umane sono in pericolo, la società che dovrebbe difendere e tutelare la vita
anche a coloro che si comportano da sprovveduti gli impegni a tale riguardo non
sono sempre garantiti, a dire il vero spesso sono ignorati lasciando a se
stessi la libertà di azione senza tutela né protezione.
Perfino nel mondo del lavoro si
può perdere la vita senza avere una minima reazione, né un minimo impegno da
parte di chi compete ad intervenire per tutelare la nostra incolumità, e sono
molti coloro che muoiono ogni giorno lavorando, che offrendo la loro
prestazione per reperire i mezzi materiali che servono alla sua sopravvivenza e
quella del prossimo, queste sono le situazioni più assurde ed inaccettabili del
nostro mondo che noi purtroppo oggi le accettiamo compensandole con una polizza
di assicurazione, cioè con un foglio di carta, questa è la realtà che noi
viviamo, il valore della vita è proporzionato ad un foglio di carta il quale
garantisce in caso di morte una compensazione in denaro per i propri familiari,
i quali come spesso accade anziché soffrire trovano dentro di se una gioia ed
un piacere usufruendo di una ricchezza non meritata, con il quale in caso di
morte trasmette una compensazione a coloro che ancora sono in vita, queste sono
delle assurdità inaccettabili le quali stanno a dimostrare che all’uomo la
morte non fa poi tanta paura né si preoccupa molto per tenerla lontano visto
che ogni anno ne muoiono migliaia di coloro che oltre a faticare per tutta la
loro vita non meritano nemmeno dello spazio per dedicarlo a se stessi ed al
piacere di vivere.
Se tutti ci fermassimo a
riflettere cercando di ragionare con la mente dando il giusto valore alla
nostra vita, la quale merita molto più di quello che le viene considerato, in
quanto è unica ed irripetibile, molte delle nostre azioni forse non le faremmo
con tanta leggerezza, come dovrebbe essere se noi amassimo la vita come sarebbe
giusto amare anziché barattarla con ricompense ed onorificenze le quali non
ricompensano mai la vita di nessuno, ma caso mai serve ad occultare il male
fatto da altri senza dare valore al nostro essere finché sia tutelato da ogni
rischio per mantenerlo nell’incolumità il più a lungo possibile.
Vige un controsenso nella razza
umana che appare inspiegabile. Esistono enormi strutture sanitarie ospedaliere
piene di scienziati e di operatori i quali impegnano tutta la loro vita a
tutelare la salute dell’essere umano facendo dei sacrifici enormi sia materiali
sia mentali al solo scopo di proteggere e curare le malattie del nostro corpo
finché la nostra vita duri più a lungo possibile, ebbene costoro dovrebbero
stare sul piedistallo più alto della nostra gerarchia umana dando a loro il
massimo riconoscimento e la massima compensazione per quello che stanno facendo
a tutti noi, tutelando la nostra salute innalzano al tempo stesso il valore
della creatività umana come nessun altro, nello stesso tempo ci aiutano a
prolungare la nostra esistenza nel mondo reale dei vivi.
Purtroppo non è così, le
considerazioni ed i meriti vanno in senso opposto, vanno verso coloro che
falsificano, che giocano, che sparlano e che avvolte uccidono pure aggirando le
leggi ed i diritti umani, vivendo al di sopra di ogni compensazione compatibile
alla realtà della vita reale.
Se noi accettiamo la nostra vita
così come è oggi dimostriamo che della morte non abbiamo tanta paura, né la
temiamo per quello che è, ma attenzione non temere la morte significa non
apprezzare la vita, questo a mio parere è gravissimo in quanto ignoriamo la
nostra esistenza, ignorare la nostra esistenza significa ignorare la realtà
dell’essere e del proprio IO, al di fuori del quale tutto è poca cosa in
confronto alla nostra creatività, come ho detto in precedenza la creatività è
la cosa più significativa che esiste oltre a dare all’essere il diritto di
esistere essa gode pure dei beni che la natura offre a noi tutti.
Forse ignorando la morte e non
temendola dovremmo vivere più sereni con più tranquillità e non saremmo
ossessionati in continuazione dalla paura, dai dubbi che ogni giorno
assalirebbero la nostra mente, dovremmo vivere una vita spensierata ed allegra,
con superficialità nel presente giorno dopo giorno non pensando al futuro, né a
quello che sarà domani, io credo che non sia proprio così anzi, a mio parere è
l’opposto, vivendo nella superficialità saremo più esposti a rischi, a
pericoli, agli imprevisti che ci possono capitare trovandoci impreparati ed
incapaci a risolvere i problemi anche i più banali, una vita programmata senza
un riferimento, né un obbiettivo è una vita a mio parere vuota e piatta, priva
di desideri, di emozioni e di piaceri, se non si hanno i desideri non si può
godere dei piaceri, i quali sono lo scopo della vita che riempiono la nostra
esistenza dando il vero senso alla vita reale nel quale tutti vivono
valorizzandola ogni giorno di avvenimenti tutti molto diversi fra loro. Solo
col passare degli anni ci accorgiamo del tempo che abbiamo già trascorso, è
solo allora che ci rendiamo conto che davanti a noi si è ridotto lo spazio
della nostra esistenza e che non abbiamo più alternativa se non quella di
aspettare che da un giorno all’altro giunga la morte senza nessun preavviso e
senza poterla contrastare, ne poterla fermare, lei ci appare misteriosa e silenziosa,
vive al nostro fianco come se si nascondesse per apparire un giorno o l’altro
all’improvviso, e quando arriva per noi è la fine del nostro essere, siamo
costretti a tornare da dove siamo venuti e cioè dal mondo del nulla e di
nessuno dove non creato né ombre, né luce, né sole, dove tutto è buio e
silenzioso, quel mondo del nulla e di nessuno che nessuno conosce e che nessuno
quando si accorge di essere in procinto di andarci ha paura ed è disposto a
fare qualsiasi cosa pur di rinviare l’evento, questa è la mia idea personale ed
io mi immagino che le ultime ore della nostra vita ci riaffiori alla mente
quello che avremmo voluto fare e che non abbiamo fatto, ci rendiamo conto che è
finito il tempo e che il nostro essere sta per tramontare, come pure coloro che
hanno una fede credono che la loro anima viva ancora fino all’infinito costoro
mettono fine alla loro vita con più serenità e senza dolore. Quando siamo
anziani le ossa si assottigliano, il corpo si affloscia, le cellule umane
muoiono e non si ricreano più come una volta, non possiamo dire che una persona
muore, ma che finisce perché il suo corpo si è consumato, e già questa è una
fortuna per coloro che sono stati consumati dal tempo, essere consumati dal
tempo significa morire ad un’età avanzata che abbiamo completato tutto per
intero il percorso della vita che il creato ci ha offerto, dobbiamo ringraziare
ed apprezzare questa grazia divina che noi abbiamo beneficiato e quando arriva
la morte la dobbiamo ringraziare con un sorriso per essere stata fino ad allora
lontana da noi. E’ solo allora che ci rendiamo conto di quello che siamo e di
quello che siamo stati, e di quello che avremmo voluto essere, come pure di
quello che abbiamo fatto e non avremmo voluto fare, ma ogni pensiero è privo di
realtà per portare a compimento ciò che non abbiamo fatto da giovani e che
avremmo dovuto fare. Per questo motivo diamo valore alla nostra vita ed al
nostro essere quando siamo in giovane età, quando le nostre forze e la nostra
mente è florida e rigogliosa capace di fare e di pensare a trasformare le
nostre idee in realtà concretizzando i nostri desideri, per fare questo
dobbiamo amare la vita, temere i pericoli e la morte finché si possa vivere più
sicuri possibile, questo lo dobbiamo capire da noi stessi perché il mondo in
cui viviamo non ci aiuta a capire il vero senso della vita, cioè a capire chi
siamo, cosa vogliamo e cosa saremo, troppo spesso la nostra mente è confusa e
fuori dalla realtà. Prevenire i pericolo ed i rischi per noi stessi è un dovere
di ogni persona che vuole e deve continuare a vivere, queste considerazioni
sono dimostrazioni di saggezza e di intelligenza che purtroppo oggi è molto
carente specie fra le giovani generazioni. Se dico questo lo dico perché negli
anni passati quando vivevamo nella miseria avevamo più prevenzione alla vita,
oggi che viviamo con più benessere dovremmo essere più previdenti a mantenerci
in vita in quanto abbiamo più beni, più mezzi che rendono la vita più
confortevole e più piena di piaceri, purtroppo non è così, troppo spesso
mettiamo a rischio la vita con delle assurdità inaudite maggiormente per
soddisfare i desideri non del corpo ma della mente i cui benefici sono ben poca
cosa nella realtà, mi riferisco ai pericoli che si incontra col solo scopo di
fare lo sport o agonismo sportivo, come pure nella giovane età si cerca lo
sballo, cioè perdere il senso del sapere azzerando la nostra mente da alcool e
droghe di ogni genere, io a tutto questo non so darne una ragione plausibile se
non al fatto che il benessere all’uomo affloscia la mente facendo perdere i
valori della vita e dell’essere.
Il risultato della nostra vita lo
valutiamo alla fine quando arriviamo al termine della nostra, se la fine sarà
serena e priva di preoccupazioni significa che abbiamo fatto una vita positiva,
se pure abbiamo sofferto e fatto dei sacrifici avvolte anche senza la giusta
compensazione, nella giovane età si può rimediare a tutto perché abbiamo la
volontà e la forza per farlo, cioè avere la forza della gioventù.
Come dicevo prima quello che
determina il nostro essere dipende dalla nostra fede e non da quello che siamo
stati, o da quello che abbiamo fatto, ma da quello che siamo quando
abbandoniamo il mondo dei vivi, se noi lasciamo una traccia del nostro essere
conta ben poco, ciò vale solo per coloro che restano in vita. Se la nostra vita
è stata positiva è solo la nostra fine a deciderlo e niente altro, questa credo
sia la realtà reale e concreta a cui nessuno può sfuggire né può più
trasformare, il bene ed il male che abbiamo fatto alla fine ricade su di noi e
solo su di noi e nessun altro, per questa ragione il valore e la stima
dell’essere umano lo si da quasi sempre dopo la sua morte, quando sopraggiunge
l’abbandono definitivo alla vita reale, è allora che ad una persona gli viene
riconosciuto il merito, questo (io non l’ho mai capito ma poco importa!) è
quello che è importante per ogni persona, che la sua vita sia stata una vita
piena, attiva di piaceri di amore verso se stesso e verso il prossimo
valorizzando la sua persona più di qualsiasi cosa, vivendo nell’ottimismo reale
o immaginario questo ha poca importanza, se la mente è serena ed ottimista ne
beneficia pure il nostro corpo il quale si mantiene più in salute in quanto gli
offriamo quello che a lui serve per esserlo. Se noi viviamo una vita nel
piacere del corpo e del pensiero, che non è poi tanto difficile in quanto tutti
abbiamo gli strumenti per viverla, quando arriva la morte dobbiamo imparare a
sorridergli, perché quello è il vero segnale che siamo vissuti nel mondo dei
vivi, se la fortuna ci assiste e questo si verifica nell’età avanzata dandoci
ancora più gioia. Vorrei essere frainteso quando dico di sorridere alla morte,
dico questo perché dovrà essere sempre lei a venire da noi e non noi che
andiamo a cercarla oppure a provocarla, questo non dovrebbe mai verificarsi,
altrimenti non solo avremmo tradito il creato ma avremmo offeso pure lei
avendola sostituita senza diritto, essa sa quando venire e mai nessun altro al di fuori di lei lo può immaginare o
prevedere, questa è la regola che vale per tutti gli esseri viventi che il
creato ci ha dato dal momento della nostra procreazione.
Se vuoi amare la vita ama te stesso
se ami te stesso sei ricco e fortunato
quando ti raggiunge la morte non piangere
ma sorridi felice per la grazia che hai ricevuto vivendo.
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