domenica 23 giugno 2013

la morte


LA MORTE

Perché l’uomo non ha paura della morte?

 

 

Per capire se l’uomo non teme la morte mi sembra opportuno partire dalla sua nascita, anzi ancor più dalla sua creazione, cioè dal momento in cui la donna lo concepisce nel suo ventre, molto spesso sia la donna come pure l’uomo durante il concepimento entrambi possono decidere di interrompere la nascita di un essere umano seppure dimostri già la sua formazione corporea, come pure capita spesso che una volta nato si cerca di disfarsene in ogni modo al punto di gettarlo fra i rifiuti, è il più orribile e mortificante atto che si possa immaginare, naturalmente non tutte le donne si confortano in questo modo per fortuna, ma quello che colpisce altre al luogo di sepoltura, come pure l’interruzione anticipata del nascituro è la poca considerazione che viene riservata alla sua creatività e cioè alla sua vita.

Ora io mi chiedo se abbiano addirittura fatto una normativa di legge per effettuare l’interruzione di gravidanza come è possibile che noi temiamo la morte, se diamo così poca importanza alla vita, non si può uccidere un essere indifeso solo perché non è di nostro gradimento, o perché potrebbe disturbare la nostra vita quotidiana senza sentire né un pentimento, né un rimorso di coscienza per quello che stiamo commettendo. A questo punto mi sembra giusto chiedersi se la donna quando è in procinto di procreare un essere umano senta la gioia di dare alla luce una nuova vita, oppure senta il desiderio di costruirsi qualcosa di suo come se fosse un oggetto che appartiene solo a lei e che nessuno gli potrà mai togliere, se non col suo consenso, se mi faccio questa domanda è perché si uccide con troppa superficialità una vita umana dando poca considerazione alla morte mentre tutti gli esseri viventi sulla terra la temono.

E’ giusto che noi diamo così poca considerazione alla morte fino dal nostro concepimento? E’ inammissibile che noi sottovalutiamo la vita umana al punto di consegnarla all’ignoto da dove essa è venuta senza fare una giusta considerazione di merito e riconoscere che la morte cancella tutto e tutti per sempre, e che la incontriamo una sola volta nella vita, come pure può essere umano con la sua intelligenza e la sua sapienza non arrivare a dare un valore a l’essere e non riconoscere che tutti siamo stati procreati da qualcuno simile a noi senza una nostra richiesta né un nostro desiderio, ma solo per la volontà della legge universale della natura la quale dona a pochi questo privilegio di vivere nel mondo del reale in cui viviamo.

Se noi osserviamo il mondo animale con attenzione ci accorgiamo che loro temono la morte molto più di noi umani, se non si fanno avvicinare da estranei alla loro specie, o se preferiscono vivere in solitudine è solo per paura di essere uccisi e di perdere la loro esistenza difendendo la vita e il proprio essere con ogni mezzo, tutti gli animali mammiferi e non nella loro vita hanno un solo scopo, nutrirsi per sopravvivere e tenere la morte il più lontano possibile da loro stessi, questo è il mondo animale quel mondo dove si vive di solo istinto intuitivo e poco riflessivo del quale nel mondo umano è l’opposto, noi abbiamo un cervello pensante e come tale si dovrebbe vivere e capire la realtà molto più degli animali. Se dico questo è perché noi umani fino dalla nascita e dalla nostra procreazione ci comportiamo come se l’umano fosse un oggetto il quale lo si può distruggere e ricostruire oppure rifarne un altro a nostro piacimento come si fa con tutto ciò che non si desidera e che non si ritiene di nostro gradimento. L’ essere umano è più di un oggetto, l’umano è una persona viva che parla, fa azione, che a sua volta crea altre vite umane, in pratica è un anello della catena della natura che una volta che è procreato gli permette di partecipare a pieno titolo alla vita della medesima collettività.

Se nel fare l’analisi sono partito dalla creazione umana, non è per accusare o mortificare la donna la quale è il vero soggetto creativo dell’uomo, anzi per essere più chiari la donna molto spesso è una vittima del nostro sistema di esistere in quanto essendo il soggetto determinante alla creazione non lo è stata mai e non lo è neppure oggi considerata per quello che essa ci dona, ne viene aiutata adeguatamente lasciandola spesso sola con se stessa e con i suoi problemi, e sono molti sia economici sia affettivi i quali meriterebbero uno studio a parte visto l’importanza del problema e della sua complessità che esso comporta. Ho solo fatto riferimento a quel periodo col solo scopo di dimostrare che fino dalla nostra prima formazione noi subiamo il rischio di morire per volontà e non casualmente, come spesso facciamo credere al solo scopo di salvare la nostra coscienza di umani, se pure l’abbiamo una coscienza da salvare, o non sarà che ci siamo inventati pure quella per usarla a nostro uso e consumo a seconda della circostanza del momento. Andando avanti con gli anni già i fanciulli ancora inesperti della vita rischiano di morire ogni giorno dalle tante avventure che possono capitare loro, perché non sono sufficientemente protetti e considerando le violenze che viene fatto loro anche nel proprio ambito familiare, le quali mortificano ancor più l’essere umano a tal punto che non esiste un giudizio di merito, considerando un figlio un soggetto di nostra proprietà e come tale ci riteniamo autorizzati ad effettuare un diritto su di lui, non solo è contro natura, ma cancella l’essere trasformandolo in un oggetto comune.

Arrivando all’età in cui la persona si forma fisicamente entra nel mondo degli adulti, in quel mondo a lui sconosciuto, il quale essendo privo di conoscenza e di valori reali si avventura nelle azioni più disperate abusando dell’alcool, delle droghe, le quali lo inducono a delle azione temerarie più impensabili mettendo a rischio la sua giovane vita senza che nessuno faccia qualcosa di concreto in sua difesa, si accetta la perversione, si accetta ogni avversità di pericoli a cui l’uomo va incontro mettendo a rischio la sua incolumità e sottovalutando ancor più il suo essere come soggetto vivo, anzi avvolte in certe circostanze si osservano dei comportamenti compiacenti, e sono molti, pur sapendo che le vite umane sono in pericolo, la società che dovrebbe difendere e tutelare la vita anche a coloro che si comportano da sprovveduti gli impegni a tale riguardo non sono sempre garantiti, a dire il vero spesso sono ignorati lasciando a se stessi la libertà di azione senza tutela né protezione.

Perfino nel mondo del lavoro si può perdere la vita senza avere una minima reazione, né un minimo impegno da parte di chi compete ad intervenire per tutelare la nostra incolumità, e sono molti coloro che muoiono ogni giorno lavorando, che offrendo la loro prestazione per reperire i mezzi materiali che servono alla sua sopravvivenza e quella del prossimo, queste sono le situazioni più assurde ed inaccettabili del nostro mondo che noi purtroppo oggi le accettiamo compensandole con una polizza di assicurazione, cioè con un foglio di carta, questa è la realtà che noi viviamo, il valore della vita è proporzionato ad un foglio di carta il quale garantisce in caso di morte una compensazione in denaro per i propri familiari, i quali come spesso accade anziché soffrire trovano dentro di se una gioia ed un piacere usufruendo di una ricchezza non meritata, con il quale in caso di morte trasmette una compensazione a coloro che ancora sono in vita, queste sono delle assurdità inaccettabili le quali stanno a dimostrare che all’uomo la morte non fa poi tanta paura né si preoccupa molto per tenerla lontano visto che ogni anno ne muoiono migliaia di coloro che oltre a faticare per tutta la loro vita non meritano nemmeno dello spazio per dedicarlo a se stessi ed al piacere di vivere.

Se tutti ci fermassimo a riflettere cercando di ragionare con la mente dando il giusto valore alla nostra vita, la quale merita molto più di quello che le viene considerato, in quanto è unica ed irripetibile, molte delle nostre azioni forse non le faremmo con tanta leggerezza, come dovrebbe essere se noi amassimo la vita come sarebbe giusto amare anziché barattarla con ricompense ed onorificenze le quali non ricompensano mai la vita di nessuno, ma caso mai serve ad occultare il male fatto da altri senza dare valore al nostro essere finché sia tutelato da ogni rischio per mantenerlo nell’incolumità il più a lungo possibile.      

Vige un controsenso nella razza umana che appare inspiegabile. Esistono enormi strutture sanitarie ospedaliere piene di scienziati e di operatori i quali impegnano tutta la loro vita a tutelare la salute dell’essere umano facendo dei sacrifici enormi sia materiali sia mentali al solo scopo di proteggere e curare le malattie del nostro corpo finché la nostra vita duri più a lungo possibile, ebbene costoro dovrebbero stare sul piedistallo più alto della nostra gerarchia umana dando a loro il massimo riconoscimento e la massima compensazione per quello che stanno facendo a tutti noi, tutelando la nostra salute innalzano al tempo stesso il valore della creatività umana come nessun altro, nello stesso tempo ci aiutano a prolungare la nostra esistenza nel mondo reale dei vivi.

Purtroppo non è così, le considerazioni ed i meriti vanno in senso opposto, vanno verso coloro che falsificano, che giocano, che sparlano e che avvolte uccidono pure aggirando le leggi ed i diritti umani, vivendo al di sopra di ogni compensazione compatibile alla realtà della vita reale.

Se noi accettiamo la nostra vita così come è oggi dimostriamo che della morte non abbiamo tanta paura, né la temiamo per quello che è, ma attenzione non temere la morte significa non apprezzare la vita, questo a mio parere è gravissimo in quanto ignoriamo la nostra esistenza, ignorare la nostra esistenza significa ignorare la realtà dell’essere e del proprio IO, al di fuori del quale tutto è poca cosa in confronto alla nostra creatività, come ho detto in precedenza la creatività è la cosa più significativa che esiste oltre a dare all’essere il diritto di esistere essa gode pure dei beni che la natura offre a noi tutti.

Forse ignorando la morte e non temendola dovremmo vivere più sereni con più tranquillità e non saremmo ossessionati in continuazione dalla paura, dai dubbi che ogni giorno assalirebbero la nostra mente, dovremmo vivere una vita spensierata ed allegra, con superficialità nel presente giorno dopo giorno non pensando al futuro, né a quello che sarà domani, io credo che non sia proprio così anzi, a mio parere è l’opposto, vivendo nella superficialità saremo più esposti a rischi, a pericoli, agli imprevisti che ci possono capitare trovandoci impreparati ed incapaci a risolvere i problemi anche i più banali, una vita programmata senza un riferimento, né un obbiettivo è una vita a mio parere vuota e piatta, priva di desideri, di emozioni e di piaceri, se non si hanno i desideri non si può godere dei piaceri, i quali sono lo scopo della vita che riempiono la nostra esistenza dando il vero senso alla vita reale nel quale tutti vivono valorizzandola ogni giorno di avvenimenti tutti molto diversi fra loro. Solo col passare degli anni ci accorgiamo del tempo che abbiamo già trascorso, è solo allora che ci rendiamo conto che davanti a noi si è ridotto lo spazio della nostra esistenza e che non abbiamo più alternativa se non quella di aspettare che da un giorno all’altro giunga la morte senza nessun preavviso e senza poterla contrastare, ne poterla fermare, lei ci appare misteriosa e silenziosa, vive al nostro fianco come se si nascondesse per apparire un giorno o l’altro all’improvviso, e quando arriva per noi è la fine del nostro essere, siamo costretti a tornare da dove siamo venuti e cioè dal mondo del nulla e di nessuno dove non creato né ombre, né luce, né sole, dove tutto è buio e silenzioso, quel mondo del nulla e di nessuno che nessuno conosce e che nessuno quando si accorge di essere in procinto di andarci ha paura ed è disposto a fare qualsiasi cosa pur di rinviare l’evento, questa è la mia idea personale ed io mi immagino che le ultime ore della nostra vita ci riaffiori alla mente quello che avremmo voluto fare e che non abbiamo fatto, ci rendiamo conto che è finito il tempo e che il nostro essere sta per tramontare, come pure coloro che hanno una fede credono che la loro anima viva ancora fino all’infinito costoro mettono fine alla loro vita con più serenità e senza dolore. Quando siamo anziani le ossa si assottigliano, il corpo si affloscia, le cellule umane muoiono e non si ricreano più come una volta, non possiamo dire che una persona muore, ma che finisce perché il suo corpo si è consumato, e già questa è una fortuna per coloro che sono stati consumati dal tempo, essere consumati dal tempo significa morire ad un’età avanzata che abbiamo completato tutto per intero il percorso della vita che il creato ci ha offerto, dobbiamo ringraziare ed apprezzare questa grazia divina che noi abbiamo beneficiato e quando arriva la morte la dobbiamo ringraziare con un sorriso per essere stata fino ad allora lontana da noi. E’ solo allora che ci rendiamo conto di quello che siamo e di quello che siamo stati, e di quello che avremmo voluto essere, come pure di quello che abbiamo fatto e non avremmo voluto fare, ma ogni pensiero è privo di realtà per portare a compimento ciò che non abbiamo fatto da giovani e che avremmo dovuto fare. Per questo motivo diamo valore alla nostra vita ed al nostro essere quando siamo in giovane età, quando le nostre forze e la nostra mente è florida e rigogliosa capace di fare e di pensare a trasformare le nostre idee in realtà concretizzando i nostri desideri, per fare questo dobbiamo amare la vita, temere i pericoli e la morte finché si possa vivere più sicuri possibile, questo lo dobbiamo capire da noi stessi perché il mondo in cui viviamo non ci aiuta a capire il vero senso della vita, cioè a capire chi siamo, cosa vogliamo e cosa saremo, troppo spesso la nostra mente è confusa e fuori dalla realtà. Prevenire i pericolo ed i rischi per noi stessi è un dovere di ogni persona che vuole e deve continuare a vivere, queste considerazioni sono dimostrazioni di saggezza e di intelligenza che purtroppo oggi è molto carente specie fra le giovani generazioni. Se dico questo lo dico perché negli anni passati quando vivevamo nella miseria avevamo più prevenzione alla vita, oggi che viviamo con più benessere dovremmo essere più previdenti a mantenerci in vita in quanto abbiamo più beni, più mezzi che rendono la vita più confortevole e più piena di piaceri, purtroppo non è così, troppo spesso mettiamo a rischio la vita con delle assurdità inaudite maggiormente per soddisfare i desideri non del corpo ma della mente i cui benefici sono ben poca cosa nella realtà, mi riferisco ai pericoli che si incontra col solo scopo di fare lo sport o agonismo sportivo, come pure nella giovane età si cerca lo sballo, cioè perdere il senso del sapere azzerando la nostra mente da alcool e droghe di ogni genere, io a tutto questo non so darne una ragione plausibile se non al fatto che il benessere all’uomo affloscia la mente facendo perdere i valori della vita e dell’essere.

Il risultato della nostra vita lo valutiamo alla fine quando arriviamo al termine della nostra, se la fine sarà serena e priva di preoccupazioni significa che abbiamo fatto una vita positiva, se pure abbiamo sofferto e fatto dei sacrifici avvolte anche senza la giusta compensazione, nella giovane età si può rimediare a tutto perché abbiamo la volontà e la forza per farlo, cioè avere la forza della gioventù.

Come dicevo prima quello che determina il nostro essere dipende dalla nostra fede e non da quello che siamo stati, o da quello che abbiamo fatto, ma da quello che siamo quando abbandoniamo il mondo dei vivi, se noi lasciamo una traccia del nostro essere conta ben poco, ciò vale solo per coloro che restano in vita. Se la nostra vita è stata positiva è solo la nostra fine a deciderlo e niente altro, questa credo sia la realtà reale e concreta a cui nessuno può sfuggire né può più trasformare, il bene ed il male che abbiamo fatto alla fine ricade su di noi e solo su di noi e nessun altro, per questa ragione il valore e la stima dell’essere umano lo si da quasi sempre dopo la sua morte, quando sopraggiunge l’abbandono definitivo alla vita reale, è allora che ad una persona gli viene riconosciuto il merito, questo (io non l’ho mai capito ma poco importa!) è quello che è importante per ogni persona, che la sua vita sia stata una vita piena, attiva di piaceri di amore verso se stesso e verso il prossimo valorizzando la sua persona più di qualsiasi cosa, vivendo nell’ottimismo reale o immaginario questo ha poca importanza, se la mente è serena ed ottimista ne beneficia pure il nostro corpo il quale si mantiene più in salute in quanto gli offriamo quello che a lui serve per esserlo. Se noi viviamo una vita nel piacere del corpo e del pensiero, che non è poi tanto difficile in quanto tutti abbiamo gli strumenti per viverla, quando arriva la morte dobbiamo imparare a sorridergli, perché quello è il vero segnale che siamo vissuti nel mondo dei vivi, se la fortuna ci assiste e questo si verifica nell’età avanzata dandoci ancora più gioia. Vorrei essere frainteso quando dico di sorridere alla morte, dico questo perché dovrà essere sempre lei a venire da noi e non noi che andiamo a cercarla oppure a provocarla, questo non dovrebbe mai verificarsi, altrimenti non solo avremmo tradito il creato ma avremmo offeso pure lei avendola sostituita senza diritto, essa sa quando venire e mai nessun  altro al di fuori di lei lo può immaginare o prevedere, questa è la regola che vale per tutti gli esseri viventi che il creato ci ha dato dal momento della nostra procreazione.

 

Se vuoi amare la vita ama te stesso

se ami te stesso sei ricco e fortunato

quando ti raggiunge la morte non piangere

ma sorridi felice per la grazia che hai ricevuto vivendo.           

 

Nessun commento:

Posta un commento