domenica 23 giugno 2013

la religione


LA RELIGIONE

Perché l’uomo è religioso?

 

 

La credenza nell’uomo è sempre esistita, fino dalle sue origini gli uomini primitivi osservando il cielo ed ammirando quello che la natura ha creato sia per la sua bellezza come pure per la sua forza e per la sua grandezza essendo lui incapace a dominare sia i venti, come pure la pioggia e tutto quello che il cielo dà alla terra, penso che questi popoli non potevano fare altro se non adorare come una grande forza misteriosa la quale dava loro quei benefici climatici e benevoli che li aiutano a sopravvivere, forse per questa ragione iniziarono ad adorare il sole, la pioggia, il mare, il vento e tutto quello che a loro appariva grande e misterioso. Per molti anni l’uomo è vissuto nel mistero della natura adorando il Dio del sole, del vento, della pioggia e così via, questo è quello che ci dice la storia con la quale siamo arrivati fino ai giorni nostri.

Con l’evoluzione della mente l’uomo ha iniziato a pensare, a ragionare e a studiare la natura stessa, le sue forze, le sue avversità e la sua formazione, rivelando molti segreti che fino ad allora erano stati per lui un mistero che solo con l’adorazione pensava di gratificare la sua forza e di poterla contemporaneamente guidare adorandola con riti indescrivibili avvolte anche crudeli, che ancora oggi alcuni popoli meno emancipati stanno esercitando. Oggi con la scienza moderna nel mondo certi misteri stanno cambiando se pure ne restano ancora molti da scoprire, l’umanità ha intrapreso una strada più realista e più consapevole di come dovrebbe essere il nostro futuro, rispettando la natura stessa cercando di mantenerla viva sia per noi che per i posteri.

Noi ci dobbiamo soffermare su quella parte di popoli più evoluti di cui noi facciamo parte per capire, cos’è la fede nel pensiero umano e perché se n’è impossessato con tanta forza.

Finite le epoche delle tradizioni e dei misteri con l’evoluzione del pensiero l’uomo ha cambiato la sua storia formandosi in grandi popoli nei continenti molto lontani fra loro finché la formazione fosse diversificata e ed il modo di pensare fosse molto diverso, ogni popolo con la sua storia ha adorato il proprio idolo e le sue capacità sovraumane fatte di miracoli più o meno credibili, finché il fenomeno della natura per l’uomo comune è a tutt’oggi un mistero il cui creatore dell’universo viene chiamato Dio, e cioè il creatore di tutti e di tutto, che con la sua forza suprema ha creato vari idoli i quali vivendo a contatto con l’uomo sono stati santificati come esseri superiori mandati da Dio sulla terra a testimoniare la sua presenza, così pian piano è nata la fede, la credenza a quell’essere che i popoli di tutto il mondo tutt’oggi detengono se pure con storie e personaggi diversi fra loro, pur essendo sempre in sé il mistero dell’essere il quale ha ancora più grande la sua fede e la sua credenza nel quale l’uomo trova in lui un riferimento per onorare con sincera devozione.

Come dicevamo in precedenza l’uomo prima credeva ed adorava il Dio sole, dei venti e così via poi con la sua evoluzione ha trasformato la sua credenza in un essere simile a lui stesso, perciò è solo cambiato il soggetto, ma la credenza è rimasta sempre la stessa, anzi a dire la verità è molto aumentata prendendo una forma tanto consistente che nel nome della fede alcuni credenti uccidono senza nessuna pietà qualsiasi persona a dimostrazione della propria forza, tutti sappiamo benissimo che costoro sono dei criminali, quello che non sappiamo è il perché si comportano in un certo modo, perché la loro fede gli induce ad uccidere persone innocenti, perché è talmente forte da impedire loro di riflettere e di avere pietà per coloro che non hanno la forza per difendersi allo stesso pari, finché l’amore e la tolleranza ne prenda il sopravento rispettando i deboli aiutandoli a crescere nel giusto e nel legale come sarebbe giusto che fosse per ogni popolo e per ogni essere umano essendo costoro tutti figli di un solo Dio. Ma siamo sicuri che costoro siamo veramente dei credenti? O non siano forse delle persone deboli che con la fede ed il suo modo di pensare si sentono più forti, essendo persone deboli di mente e di personalità sono più influenzabili da coloro che hanno la forza di saperli gestire a proprio piacimento per fini ben diversi da quelli religiosi, oggi grazie a queste diversità di religioni abbiamo un mondo molto diversificato e diviso in conflitti di guerre costante senza nessuna possibilità di pacificazione, ne di civile convivenza, credo che nessuno sia in grado di capire perché certe persone si appellano al loro Dio e nel suo nome uccidono altri esseri senza nessuna pietà, la fede ed il loro credo è come una droga senza l’aggressione e senza la violenza costoro si sentono perdenti e sottomessi, sottomessi da altri popoli con altre idee più pacifiche, più civili disponibili alla convivenza ed al rispetto della fede altrui.    

A questo punto il richiamo alla fede e a Dio perde ogni significato, nessun Dio e nessuna fede induce i suoi credenti ad uccidere, in tutti i vecchi e più antichi testamenti non è scritto uccidi nel nome del Dio tuo, eppure se noi osserviamo con attenzione le religioni sin dai tempi più antichi ad oggi ci accorgiamo che esse hanno in qualche modo un legame con le armi e con gli eserciti e dico tutte le religioni, non per metterle allo stesso pari, perché così non è, ma è anche vero che nelle caserme militari esistono i predicatori di questa o quella religione se pure non benedicono le armi (almeno spero) convivono ogni giorno affianco dei soldati, i quali possono uccidere se pure per difesa è pur sempre una vita creata da Dio che muore, per questo motivo vorrei che tutte le religioni con i loro più alti rappresentanti si riunissero almeno una volta ogni anno per bandire tutte le guerre e le aggressioni, premere sui governanti di tutti i paesi nessuno escluso affinché si possa far capire loro che nessun essere vivente merita la morte né per difesa, né per diritto, la vita è unica per tutti e come tale è sacra per ogni essere vivente nessuno escluso. Se la fede di qualunque religione fa riferimento a Dio e all’amore fra i popoli, le armi e le fabbriche che producono certi strumenti di morte dovrebbero essere messi al bando, facendo di questo materiale la loro ragione di forza finché siano distrutti tutti gli strumenti creati per uccidere, purtroppo non è così, si ha l’impressioni che ancora oggi dopo molti secoli di storia i diritti e la giustizia la si debba ottenere con le armi, che i popoli si debbano rincivilire e portando loro i progresso del benessere con i fucili sempre più precisi e più efficaci, perché nell’umanità esiste questo paradosso, perché se è vero che Dio ha creato il mondo ed insieme ha creato l’uomo, perché nel nome di Dio non lo si difende e non si dà al creatore quel rispetto e quel ringraziamento che merita come essere supremo ed universale che solo a lui gli spetta.

Detto questo ritengo che le religioni e la fede come tale sia una delle cose più belle e più profonde che l’uomo possiede, se pure le alte gerarchie non trovino fra di loro quella capacità di guidare gli uomini nel modo pacifico e civile e permettere ai popoli di tutto il mondo di vivere in pace per adempiere a quei doveri di solidarietà verso coloro che ne hanno bisogno come sarebbe giusto e doveroso che fosse. Se interviene sulle masse oggi appare un problema alquanto difficile dovrebbero intervenire presso gli stati più evoluti e presso gli organi preposti affinché si possa mettere al bando tutte le armi, come pure le fabbriche che le producono, se fare ciò sia un grosso problema non c’è nessun dubbio, ma nel nome di Dio ci possiamo perlomeno provare, iniziando con convegni e proclami popolari e scuotere le coscienze dei governanti di qualsiasi ideologia appartengono, questo dovrebbe essere l’obbiettivo primario di ogni religione per seguire il desiderio dei loro fedeli e quali la grande maggioranza è pacifica, ama la giustizia e si propone portatrice di pace e di fraternità, diamo a costoro un segnale di speranza affinché il loro credo e la loro coscienza possano vivere sperando che un domani il mondo possa essere migliore ed i popoli finalmente possano fraternizzare fra di loro come sarebbe giusto che fosse per il bene di tutti noi credenti e non credenti. Questo è l’aspetto politico delle religioni le quali esistono in tutto il mondo se pure sono molto diverse fra loro esse hanno enormi masse di credenti che ogni giorno adorano la loro fede, questo si verifica come detto in precedenza perché l’uomo ha la necessità di credere e di adorare, essendo egli stesso un debole nell’adorazione si sente più forte e più sicuro, questa credo sia la ragione per cui l’uomo crede in Dio, perché esso vede in lui la grandezza suprema del suo potere.

Adesso vorrei parlare della fede come forma di vocazione individuale la quale vive nell’interno di molti di noi. La fede come dicevo prima è uno dei valori più grandi e più amati dell’essere umano e come tale merita tutto il suo rispetto da parte tutte le persone senza eccezione alcuna, il credente che adora Dio dedica parte del suo pensiero ad adorarlo, l’adorazione di per sé è positiva in quanto dona se stesso, cioè il suo IO al mistero, a colui che non vede, che non conosce materialmente ma che immagina che ci sia, lo sente sempre vicino a sé nel bene e nel male col suo pensiero adorandolo con devozione fino alla morte. Perché l’umano crede, cos’è la credenza, non è facile dare delle risposte in quanto le forme di fede sono molte il loro modo di pregare si differenzia fra un credente e l’altro, la fede nasce e vive nel pensiero di ogni persona, il pensiero come sappiamo è il n ostro grande e unico mistero che ogni essere possiede, perciò è impossibile capire e giudicare la fede, io penso che colui che crede ha il desiderio di esprimere il suo pensiero a qualcuno, di dare qualcosa di se stesso al prossimo sia visibile sia non visibile, per questa ragione il credente offrendo la preghiera, offre l’amore, offre il suo essere sia col pensiero sia col corpo, perciò colui che sente il desiderio a donare se stesso e trova nella sua religione la possibilità di esaudire i propri desideri del donare, costui si può dire senza ombra di dubbio che è una persona fortunata al di sopra di ogni immaginazione, perché dico fortunata, per il semplice motivo che egli ha quello che cercava e ne né è sempre felice ed appagato del suo credo qualunque esso sia che l’uomo si sia creato le religioni per un suo bisogno primario di vita senza la fede la sua mente sarebbe stata vuota ed insignificante è così che si è creata una cultura dell’anima e del pensiero dando un valore in più alla propria vita.

Come dicevo in precedenza l’uomo fin dalle sue epoche lontane ha sempre avuto le sue credenze, questo dimostra che la fede nell’umano è qualcosa di grande che ce la portiamo appresso fino dalla nostra origine, a dimostrazione di ciò che la fede fa parte di noi stessi influenzando il nostro pensiero fino al punto di accettare la morte per il bene della fede, se pure non gli sia richiesto l’uomo dà più di quello che dovrebbe senza nessuna compensazione, solo col pensiero costui pensa di essere gratificato ed onorato, questo sta a dimostrare quanto grande è la fede e quanto grande è il suo potere, per questa ragione merita rispetto.

Se per alcuni la fede è un modo per dominare e per guidare i popoli non è il credente il peccatore ne la causa del male, ma colui che ne fa uso improprio approfittando della loro innocenza e della loro forte volontà mentale, questo si verifica ancora oggi nel mondo politico nel quale si adoperano tutti i mezzi disponibili per guidare e comandare masse umane a proprio piacimento, a dimostrazione di ciò certe ideologie politiche si accaniscono contro le religioni perché costoro trovando la mente del suo popolo già occupata dalla fede non la possono gestire come loro vorrebbero, è così che è nata la lotta fra la fede religiosa e il dominio delle ideologie, non mi prolungo sull’argomento in quanto è già stato trattato nell’articolo precedente.

Se il benessere di un popolo viene dalla politica e dal modo in cui lo si amministra, è anche vero che un popolo che non è libero di pensare e di adorare il suo Dio col pensiero, non solo non sarà mai un popolo libero ma non raggiungerà mai il suo benessere, sopprimere o cercare di dominare la mente di una persona è come imprigionarlo a vita, per cui nessun bene può compensare la sua libertà individuale il cui prezzo ed il suo valore non è mai valutabile né commisurabile. Quale beneficio trae una persona dalla fede? Questo è un altro quesito difficile da stabilire, la fede come dicevo in precedenza è un’aspirazione della mente e del pensiero, perciò non può essere imposta con la forza, è vero che la sia insegna iniziando dall’età infantile e nelle stesse famiglie dove i genitori pretendono che i loro figli seguano la loro fede ed i loro ideali, nei paesi sottosviluppati questo influenza molto la mente del fanciullo, mentre nei paesi più evoluti man mano che il fanciullo cresce si forma il suo pensiero individuale allontanandosi sempre più delle tradizioni familiari, apparentemente la fede può sembrare una cultura che si tramanda fra genitori e figli, se pure in parte questo si vero lo è per il culto del tipo di religione che non nella vocazione, la vocazione alla fede se ancor oggi esiste sia nei popoli emancipati sia nei popoli meno evoluti è perché la persona umana sente dentro di se, nel suo IO la necessità di dedicare se stesso ed il suo pensiero a qualcosa di grandioso che sia al di sopra di tutto e di tutti con lo scopo di mettere la sua persona a disposizione di una forza suprema, se con questo è felice e soddisfa i propri desideri la fede adempie in lui a sentirsi realizzato in tutto il suo essere, per cui si dice “beato colui che crede”, la loro credenza gli aiuta a vivere sereni per tutta la loro vita alleviando dolori e sofferenze che si possono verificare nell’arco della loro vita.

Rispettando le religioni si rispetta non soltanto la civiltà di un popolo ma la persona stessa, perciò il rispetto delle religioni è un fatto al quale tutti ci dobbiamo attenere credenti e non credenti, non è ammesso a mio giudizio deridere questa o quella fede, criticare oppure facendo caricature satiriche coinvolgendo personaggi che predicano o esercitano una qualunque religione, ciò comporterebbe per colui che si presta a tali atteggiamenti una volgare o una tale villaneria che non merita di essere giudicata e commentata, in quanto costui cadrebbe nel più basso grado di intelligenza e di maturità civile. So che molti non la pensano così e non mi meraviglia, ma badate bene che le ideologie di cui tanto si parla e si difendono con forte convinzione contrapponendole spesso alla fede come alternativa possono creare un danno irreparabile per l’umanità in quanto non solo non ammettono il diverso e cioè la libertà, ma castigano l’uomo a chiudersi in se stesso e nella sua ignoranza rinnegando la diversità sia dei popoli sia delle persone con conseguenze atroci come la storia ci ha dimostrato le quali non sto a commentare, perciò se potessi farei un appello a tutti i portatori di fede che hanno la forza di intervenire nel mondo dei potenti al ché si rendano conto che i popoli di tutto il mondo vogliono la pace se pure alcuni di loro siano poveri, ma amano la vita al pari di coloro che sono ricchi, e come tale hanno lo stesso diritto a viverla, è inammissibile che mentre la scienza lavora impegnandosi a sconfiggere le malattie per prolungare la vita dell’uomo, ci siano in parallelo delle scienza che costruiscono ancora armi sempre più precise e più perfette per uccidere, le cui armi vengono consegnate a popoli i quali avrebbero bisogno di tutto fuorché di fucili. Io con vera sincerità non so dare una risposta a comportamenti così paradossali sotto gli occhi di tutti e nessuno si muove in difesa della vita di certi popoli come se costoro non appartenessero alla razza umana.

La politica si occupa troppo della fede, io penso che si dovrebbe interessare più a governare bene un popolo anziché cercare di conquistare il consenso dei fedeli per aumentare il suo potere politico, e la religione dovrebbe fare più politica reale nel bene del popolo il quale la fede dovrebbe essere il suo punto di riferimento per il suo benessere in quanto essa è al di fuori di ogni ideologia senza nessun interesse di potere. Quando dico che la fede dovrebbe fare più politica intendo più interesse alla vita dell’uomo e dei suoi problemi reali e materiali e seguire la scienza nella sua evoluzione che essa sta facendo, perché è dalla scienza che viene tutto il benessere materiale dell’umanità, purtroppo non è così le religioni troppo spesso si oppongono ad essa con forza ed arroganza soffocando ogni forma di sviluppo e di trasformazione dei popoli stessi, il conservatorismo è il vero nemico dei popoli. Perciò se la fede come dicevo prima dà un grande contributo allo spirito umano, dall’altro lato gli è negativa essendo conservatrice, ai cui vertici si formano dei veri e propri governi con le stesse caratteristiche di un governo politico, questa forma di gestire e di governare la religione è molto dannosa sia per la credenza sia per il bene materiale dell’uomo, una religione governata con le stesse caratteristiche che viene governato un popolo dalla politica è dannoso per la religione stessa perché essa appartiene al popolo come gli appartiene la libertà, la religione e la fede non hanno diritto di essere governate ma solo predicate, governare una fede o una religione significa governare un popolo e così facendo esso perde il suo valore primario, e forse entrando in competizione con la politica è questa la ragione per cui certe religioni perdono col trascorrere degli anni i propri fedeli e la fiducia al proprio credo. Questa è la ragione secondo la mia opinione in cui la religione è stata incorporata dalla politica, non sto ad elencare dove e come si esercita questo potere altrimenti mi sentirei un giudicante di parte, ciò lo lascio ad ognuno di noi perché dopotutto siete voi i veri giudici di voi stessi e nessun altro.

Se dico questo è perché credo che solo le religioni hanno la forza per guidare i popoli, la fede è l’unica credenza a cui l’uomo si può rendere disponibile, solo con la fede può cambiare l’umanità e solo con la fede l’uomo può cambiare il mondo.

Se scrivo queste parole non è perché sono un credente, io non ho mai avuto una religione a cui credere se pure sia nato in una famiglia di credenti praticanti, questo non mi impedisce di valorizzare la religione come tale e di vedere in esse una grande forza capace di costringere gli uomini a sottomettersi alla volontà spirituale della fede in Dio, la cui credenza li guida a vivere una vita onesta e rispettosa per se stessi e per il prossimo responsabilizzando la propria coscienza alle leggi dello stato.

Il mio dire non ha un doppio senso come può sembrare, se esalto la fede dell’uomo è perché nella sua mente c’è la sostanza del credo, il suo pensiero è pieno di materia credente che solo a quella esso può ubbidire, perché è con la sua fede che trova la sua felicità e lo guida durante tutta la sua vita. La mia mente è vuota, libera da ogni credenza per cui non mi raffronto con nessuno né sento la necessità a farlo, mentalmente sono molto più libero di un credente non essendo condizionato da nessun pensiero di fede pur vivendo con la mia felicità e le mie gioie individuali, ma non posso mai confrontarmi al credente in quanto lui ha ciò che io non ho, esso ha una coscienza legata alla sua fede con la quale ogni giorno si deve confrontare, perciò se la fede religiosa qualunque essa sia è giusta ed una fede deve essere sempre giusta altrimenti non è una religione ma una setta, io non possedendola devo confrontare devo confrontare con me stesso la mia coscienza è personale non ha ideali né obblighi, essa può essere migliore di un credente ma può anche essere peggiore, vivere senza una fede non è né un privilegio né un onore. E’ pur vero che io non sento la necessità della fede in quanto mi sento serena con la mia coscienza e col prossimo, se ne avessi sentito la necessità certamente sarei stata pure io un credente come molti altri, va solo sottolineato che la felicità come pure la correttezza della vita la sia può vivere sia se uno è credente oppure no questo è soggettivo. Perciò non do nessun merito ne demerito a chi non ha una fede, sta il fatto che colui che la possiede come dicevo prima ha un riferimento in caso di necessità ed un’etica di vita già prestabilita.

Se mi sono esposto personalmente in questo epilogo non l’ho fatto per evidenziare me stesso nel confronto della religione ma al solo scopo che quello che ho scritto è il mio pensiero e non il mio essere se pure può sembrare strano da capire questa è la verità io avevo il dovere di sottolinearlo per evitare che il mio pensiero sulle religioni fosse influenzato dal mio credo personale.

 

 
Per questo motivo da me merita rispetto come io lo merito da lui in quanto non avendo nel pensiero la fede le osservanze cadrebbero nel vuoto cioè nel nulla, per questo motivo credenti o non credenti il rispetto dovrebbe essere reciproco al di sopra di ogni considerazione astenendosi a fare giudizi impropri senza diritto sia per coloro che hanno la fede sia per coloro che non la posseggono, come detto in precedenza la credenza o la non credenza è determinata dal pensiero il quale nessuno lo può giudicare ne può deriderlo perché diverso, il pensiero lo si rispetta senza condizioni né compromessi ma solo con l’intelligenza e con l’emancipazione della mente le persone possono convivere nella diversità in modo pacifico ed armonioso. Se un uomo sente la necessità di credere e di amare a suo modo, costui deve avere il diritto di farlo senza restrizioni né imposizioni, i misteri dell’essere sono molti ancora oggi pur essendo un mondo emancipato lo resteranno ancora per chissà quanto tempo, perciò il pensiero dell’umano lo dobbiamo rispettare in quanto in ognuno di noi ci rappresenta la forza del nostro vero essere il quale determina e rappresenta la realtà del creato nel suo insieme sia umano come pure animale e vegetale, tutto ciò che vive chiunque ne sia il creatore o qualunque ne sia la causa stessa merita con diritto il rispetto alla vita.

 

Se la fede racchiude i misteri della vita, la vita racchiude i misteri della fede.

Se vuoi gratificare la tua religione chiudi il tuo sguardo e spegni ogni pensiero prega con l’animo sincero.

 

 

*nota dell’autore:

Secondo la mia opinione la religione nel suo insieme potrebbe avere anch’essa un governo interno che amministri sia i beni come pure analizzi le scelte dei governi politici a difesa del proprio credo ed è suo diritto che ciò sia fatto secondo le loro idee e con i loro mezzi che essi, gli amministratori credono più opportuno.

Quello che non condivido è la costrizione che viene imposto ai fedeli. Se la fede è libera e personale le cui persone recepiscono ognuno a suo modo secondo la propria coscienza il rapporto con la chiesa e con le forme che essa insegna al fedele stesso. Perché si dà tanta importanza a certe formalità che la chiesa impone con forte intransigenza togliendo il diritto e la libertà di comportarsi secondo la propria coscienza agli stessi fedeli costringendoli a sottostare a certe regole che per molti di loro sono interpretate come regole che il governo della chiesa impone a loro più per disciplinare le persone ad ubbidire al loro potere che la difendere le stesse persone dai peccati e dal male, perché non si capisce che la libertà è la cosa più bella e più ambita che l’uomo desideri.

La libertà di pregare, di credere e di adorare il suo Dio come uno crede che sia a lui più giusto è un fatto di libertà e di diritto che agevola le persone ad avvicinarsi alla religione.

Viceversa le regole non solo allontanano coloro che non credono o che non sono interessati a frequentare i luoghi di culto allontanano anche coloro che hanno  la credenza, i quali chiudono nella propria coscienza e nel proprio pensiero il loro credo allontanandosi dalla chiesa stessa anche con rammarico, questo a me pare che sia sotto gli occhi di tutti, possibile che ciò non lo si voglia vedere e neppure lo si accetti come un segnale che i fedeli stessi danno a coloro che governano la fede di Cristo?

Com’è possibile che certe persone intelligenti e colte quale essi sono si chiudano al conservatorismo  più radicato e non capire che i tempi sono cambiati e nello stesso tempo cambino pure le persone e per fortuna che è così altrimenti i popoli ne soffrirebbero come hanno sofferto i nostri avi, l’uomo può e deve allontanarsi dalle tradizioni le quali attanagliano la sua vita e la sua libertà la chiesa dovrebbe capire tale necessità e guidare gli uomini a vivere nel benessere del mondo moderno in cui oggi viviamo, come detto in precedenza il mio pensiero non vuole essere una critica e neppure un consiglio d’interferenza in quanto io non sono la persona predisposta né a giudicare né a dare consigli d’insegnamento a coloro che hanno più di me il diritto e le capacità di governare il loro credo, lo scopo mio è solo quello di fare in modo che il fedele creda con più fede al suo Dio per il bene di tutti, visto che come ho detto in precedenza gli essere umani hanno bisogno della fede e di credere per mantenere la loro coscienza nella purezza dell’anima. 

 

 

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