Perché l’uomo è religioso?
La credenza nell’uomo è sempre
esistita, fino dalle sue origini gli uomini primitivi osservando il cielo ed
ammirando quello che la natura ha creato sia per la sua bellezza come pure per
la sua forza e per la sua grandezza essendo lui incapace a dominare sia i
venti, come pure la pioggia e tutto quello che il cielo dà alla terra, penso
che questi popoli non potevano fare altro se non adorare come una grande forza
misteriosa la quale dava loro quei benefici climatici e benevoli che li aiutano
a sopravvivere, forse per questa ragione iniziarono ad adorare il sole, la
pioggia, il mare, il vento e tutto quello che a loro appariva grande e
misterioso. Per molti anni l’uomo è vissuto nel mistero della natura adorando
il Dio del sole, del vento, della pioggia e così via, questo è quello che ci
dice la storia con la quale siamo arrivati fino ai giorni nostri.
Con l’evoluzione della mente
l’uomo ha iniziato a pensare, a ragionare e a studiare la natura stessa, le sue
forze, le sue avversità e la sua formazione, rivelando molti segreti che fino
ad allora erano stati per lui un mistero che solo con l’adorazione pensava di
gratificare la sua forza e di poterla contemporaneamente guidare adorandola con
riti indescrivibili avvolte anche crudeli, che ancora oggi alcuni popoli meno
emancipati stanno esercitando. Oggi con la scienza moderna nel mondo certi
misteri stanno cambiando se pure ne restano ancora molti da scoprire, l’umanità
ha intrapreso una strada più realista e più consapevole di come dovrebbe essere
il nostro futuro, rispettando la natura stessa cercando di mantenerla viva sia
per noi che per i posteri.
Noi ci dobbiamo soffermare su
quella parte di popoli più evoluti di cui noi facciamo parte per capire, cos’è
la fede nel pensiero umano e perché se n’è impossessato con tanta forza.
Finite le epoche delle tradizioni
e dei misteri con l’evoluzione del pensiero l’uomo ha cambiato la sua storia
formandosi in grandi popoli nei continenti molto lontani fra loro finché la
formazione fosse diversificata e ed il modo di pensare fosse molto diverso,
ogni popolo con la sua storia ha adorato il proprio idolo e le sue capacità
sovraumane fatte di miracoli più o meno credibili, finché il fenomeno della
natura per l’uomo comune è a tutt’oggi un mistero il cui creatore dell’universo
viene chiamato Dio, e cioè il creatore di tutti e di tutto, che con la sua
forza suprema ha creato vari idoli i quali vivendo a contatto con l’uomo sono
stati santificati come esseri superiori mandati da Dio sulla terra a
testimoniare la sua presenza, così pian piano è nata la fede, la credenza a
quell’essere che i popoli di tutto il mondo tutt’oggi detengono se pure con
storie e personaggi diversi fra loro, pur essendo sempre in sé il mistero
dell’essere il quale ha ancora più grande la sua fede e la sua credenza nel
quale l’uomo trova in lui un riferimento per onorare con sincera devozione.
Come dicevamo in precedenza
l’uomo prima credeva ed adorava il Dio sole, dei venti e così via poi con la
sua evoluzione ha trasformato la sua credenza in un essere simile a lui stesso,
perciò è solo cambiato il soggetto, ma la credenza è rimasta sempre la stessa,
anzi a dire la verità è molto aumentata prendendo una forma tanto consistente
che nel nome della fede alcuni credenti uccidono senza nessuna pietà qualsiasi
persona a dimostrazione della propria forza, tutti sappiamo benissimo che
costoro sono dei criminali, quello che non sappiamo è il perché si comportano
in un certo modo, perché la loro fede gli induce ad uccidere persone innocenti,
perché è talmente forte da impedire loro di riflettere e di avere pietà per
coloro che non hanno la forza per difendersi allo stesso pari, finché l’amore e
la tolleranza ne prenda il sopravento rispettando i deboli aiutandoli a
crescere nel giusto e nel legale come sarebbe giusto che fosse per ogni popolo
e per ogni essere umano essendo costoro tutti figli di un solo Dio. Ma siamo
sicuri che costoro siamo veramente dei credenti? O non siano forse delle
persone deboli che con la fede ed il suo modo di pensare si sentono più forti,
essendo persone deboli di mente e di personalità sono più influenzabili da
coloro che hanno la forza di saperli gestire a proprio piacimento per fini ben
diversi da quelli religiosi, oggi grazie a queste diversità di religioni
abbiamo un mondo molto diversificato e diviso in conflitti di guerre costante
senza nessuna possibilità di pacificazione, ne di civile convivenza, credo che
nessuno sia in grado di capire perché certe persone si appellano al loro Dio e
nel suo nome uccidono altri esseri senza nessuna pietà, la fede ed il loro
credo è come una droga senza l’aggressione e senza la violenza costoro si
sentono perdenti e sottomessi, sottomessi da altri popoli con altre idee più
pacifiche, più civili disponibili alla convivenza ed al rispetto della fede
altrui.
A questo punto il richiamo alla
fede e a Dio perde ogni significato, nessun Dio e nessuna fede induce i suoi
credenti ad uccidere, in tutti i vecchi e più antichi testamenti non è scritto
uccidi nel nome del Dio tuo, eppure se noi osserviamo con attenzione le
religioni sin dai tempi più antichi ad oggi ci accorgiamo che esse hanno in
qualche modo un legame con le armi e con gli eserciti e dico tutte le
religioni, non per metterle allo stesso pari, perché così non è, ma è anche
vero che nelle caserme militari esistono i predicatori di questa o quella
religione se pure non benedicono le armi (almeno spero) convivono ogni giorno
affianco dei soldati, i quali possono uccidere se pure per difesa è pur sempre
una vita creata da Dio che muore, per questo motivo vorrei che tutte le
religioni con i loro più alti rappresentanti si riunissero almeno una volta
ogni anno per bandire tutte le guerre e le aggressioni, premere sui governanti
di tutti i paesi nessuno escluso affinché si possa far capire loro che nessun
essere vivente merita la morte né per difesa, né per diritto, la vita è unica
per tutti e come tale è sacra per ogni essere vivente nessuno escluso. Se la
fede di qualunque religione fa riferimento a Dio e all’amore fra i popoli, le
armi e le fabbriche che producono certi strumenti di morte dovrebbero essere
messi al bando, facendo di questo materiale la loro ragione di forza finché
siano distrutti tutti gli strumenti creati per uccidere, purtroppo non è così,
si ha l’impressioni che ancora oggi dopo molti secoli di storia i diritti e la
giustizia la si debba ottenere con le armi, che i popoli si debbano rincivilire
e portando loro i progresso del benessere con i fucili sempre più precisi e più
efficaci, perché nell’umanità esiste questo paradosso, perché se è vero che Dio
ha creato il mondo ed insieme ha creato l’uomo, perché nel nome di Dio non lo
si difende e non si dà al creatore quel rispetto e quel ringraziamento che
merita come essere supremo ed universale che solo a lui gli spetta.
Detto questo ritengo che le
religioni e la fede come tale sia una delle cose più belle e più profonde che
l’uomo possiede, se pure le alte gerarchie non trovino fra di loro quella
capacità di guidare gli uomini nel modo pacifico e civile e permettere ai
popoli di tutto il mondo di vivere in pace per adempiere a quei doveri di
solidarietà verso coloro che ne hanno bisogno come sarebbe giusto e doveroso
che fosse. Se interviene sulle masse oggi appare un problema alquanto difficile
dovrebbero intervenire presso gli stati più evoluti e presso gli organi
preposti affinché si possa mettere al bando tutte le armi, come pure le
fabbriche che le producono, se fare ciò sia un grosso problema non c’è nessun
dubbio, ma nel nome di Dio ci possiamo perlomeno provare, iniziando con
convegni e proclami popolari e scuotere le coscienze dei governanti di
qualsiasi ideologia appartengono, questo dovrebbe essere l’obbiettivo primario
di ogni religione per seguire il desiderio dei loro fedeli e quali la grande
maggioranza è pacifica, ama la giustizia e si propone portatrice di pace e di
fraternità, diamo a costoro un segnale di speranza affinché il loro credo e la
loro coscienza possano vivere sperando che un domani il mondo possa essere
migliore ed i popoli finalmente possano fraternizzare fra di loro come sarebbe
giusto che fosse per il bene di tutti noi credenti e non credenti. Questo è
l’aspetto politico delle religioni le quali esistono in tutto il mondo se pure
sono molto diverse fra loro esse hanno enormi masse di credenti che ogni giorno
adorano la loro fede, questo si verifica come detto in precedenza perché l’uomo
ha la necessità di credere e di adorare, essendo egli stesso un debole
nell’adorazione si sente più forte e più sicuro, questa credo sia la ragione
per cui l’uomo crede in Dio, perché esso vede in lui la grandezza suprema del
suo potere.
Adesso vorrei parlare della fede
come forma di vocazione individuale la quale vive nell’interno di molti di noi.
La fede come dicevo prima è uno dei valori più grandi e più amati dell’essere
umano e come tale merita tutto il suo rispetto da parte tutte le persone senza
eccezione alcuna, il credente che adora Dio dedica parte del suo pensiero ad
adorarlo, l’adorazione di per sé è positiva in quanto dona se stesso, cioè il
suo IO al mistero, a colui che non vede, che non conosce materialmente ma che
immagina che ci sia, lo sente sempre vicino a sé nel bene e nel male col suo
pensiero adorandolo con devozione fino alla morte. Perché l’umano crede, cos’è
la credenza, non è facile dare delle risposte in quanto le forme di fede sono
molte il loro modo di pregare si differenzia fra un credente e l’altro, la fede
nasce e vive nel pensiero di ogni persona, il pensiero come sappiamo è il n
ostro grande e unico mistero che ogni essere possiede, perciò è impossibile
capire e giudicare la fede, io penso che colui che crede ha il desiderio di
esprimere il suo pensiero a qualcuno, di dare qualcosa di se stesso al prossimo
sia visibile sia non visibile, per questa ragione il credente offrendo la
preghiera, offre l’amore, offre il suo essere sia col pensiero sia col corpo,
perciò colui che sente il desiderio a donare se stesso e trova nella sua
religione la possibilità di esaudire i propri desideri del donare, costui si può
dire senza ombra di dubbio che è una persona fortunata al di sopra di ogni
immaginazione, perché dico fortunata, per il semplice motivo che egli ha quello
che cercava e ne né è sempre felice ed appagato del suo credo qualunque esso
sia che l’uomo si sia creato le religioni per un suo bisogno primario di vita
senza la fede la sua mente sarebbe stata vuota ed insignificante è così che si
è creata una cultura dell’anima e del pensiero dando un valore in più alla
propria vita.
Come dicevo in precedenza l’uomo fin
dalle sue epoche lontane ha sempre avuto le sue credenze, questo dimostra che
la fede nell’umano è qualcosa di grande che ce la portiamo appresso fino dalla
nostra origine, a dimostrazione di ciò che la fede fa parte di noi stessi
influenzando il nostro pensiero fino al punto di accettare la morte per il bene
della fede, se pure non gli sia richiesto l’uomo dà più di quello che dovrebbe
senza nessuna compensazione, solo col pensiero costui pensa di essere
gratificato ed onorato, questo sta a dimostrare quanto grande è la fede e
quanto grande è il suo potere, per questa ragione merita rispetto.
Se per alcuni la fede è un modo
per dominare e per guidare i popoli non è il credente il peccatore ne la causa
del male, ma colui che ne fa uso improprio approfittando della loro innocenza e
della loro forte volontà mentale, questo si verifica ancora oggi nel mondo
politico nel quale si adoperano tutti i mezzi disponibili per guidare e
comandare masse umane a proprio piacimento, a dimostrazione di ciò certe ideologie
politiche si accaniscono contro le religioni perché costoro trovando la mente
del suo popolo già occupata dalla fede non la possono gestire come loro
vorrebbero, è così che è nata la lotta fra la fede religiosa e il dominio delle
ideologie, non mi prolungo sull’argomento in quanto è già stato trattato
nell’articolo precedente.
Se il benessere di un popolo
viene dalla politica e dal modo in cui lo si amministra, è anche vero che un
popolo che non è libero di pensare e di adorare il suo Dio col pensiero, non
solo non sarà mai un popolo libero ma non raggiungerà mai il suo benessere,
sopprimere o cercare di dominare la mente di una persona è come imprigionarlo a
vita, per cui nessun bene può compensare la sua libertà individuale il cui
prezzo ed il suo valore non è mai valutabile né commisurabile. Quale beneficio
trae una persona dalla fede? Questo è un altro quesito difficile da stabilire,
la fede come dicevo in precedenza è un’aspirazione della mente e del pensiero,
perciò non può essere imposta con la forza, è vero che la sia insegna iniziando
dall’età infantile e nelle stesse famiglie dove i genitori pretendono che i
loro figli seguano la loro fede ed i loro ideali, nei paesi sottosviluppati
questo influenza molto la mente del fanciullo, mentre nei paesi più evoluti man
mano che il fanciullo cresce si forma il suo pensiero individuale
allontanandosi sempre più delle tradizioni familiari, apparentemente la fede
può sembrare una cultura che si tramanda fra genitori e figli, se pure in parte
questo si vero lo è per il culto del tipo di religione che non nella vocazione,
la vocazione alla fede se ancor oggi esiste sia nei popoli emancipati sia nei
popoli meno evoluti è perché la persona umana sente dentro di se, nel suo IO la
necessità di dedicare se stesso ed il suo pensiero a qualcosa di grandioso che
sia al di sopra di tutto e di tutti con lo scopo di mettere la sua persona a
disposizione di una forza suprema, se con questo è felice e soddisfa i propri
desideri la fede adempie in lui a sentirsi realizzato in tutto il suo essere,
per cui si dice “beato colui che crede”, la loro credenza gli aiuta a vivere
sereni per tutta la loro vita alleviando dolori e sofferenze che si possono
verificare nell’arco della loro vita.
Rispettando le religioni si
rispetta non soltanto la civiltà di un popolo ma la persona stessa, perciò il
rispetto delle religioni è un fatto al quale tutti ci dobbiamo attenere
credenti e non credenti, non è ammesso a mio giudizio deridere questa o quella
fede, criticare oppure facendo caricature satiriche coinvolgendo personaggi che
predicano o esercitano una qualunque religione, ciò comporterebbe per colui che
si presta a tali atteggiamenti una volgare o una tale villaneria che non merita
di essere giudicata e commentata, in quanto costui cadrebbe nel più basso grado
di intelligenza e di maturità civile. So che molti non la pensano così e non mi
meraviglia, ma badate bene che le ideologie di cui tanto si parla e si
difendono con forte convinzione contrapponendole spesso alla fede come
alternativa possono creare un danno irreparabile per l’umanità in quanto non
solo non ammettono il diverso e cioè la libertà, ma castigano l’uomo a
chiudersi in se stesso e nella sua ignoranza rinnegando la diversità sia dei
popoli sia delle persone con conseguenze atroci come la storia ci ha dimostrato
le quali non sto a commentare, perciò se potessi farei un appello a tutti i
portatori di fede che hanno la forza di intervenire nel mondo dei potenti al
ché si rendano conto che i popoli di tutto il mondo vogliono la pace se pure
alcuni di loro siano poveri, ma amano la vita al pari di coloro che sono
ricchi, e come tale hanno lo stesso diritto a viverla, è inammissibile che
mentre la scienza lavora impegnandosi a sconfiggere le malattie per prolungare
la vita dell’uomo, ci siano in parallelo delle scienza che costruiscono ancora
armi sempre più precise e più perfette per uccidere, le cui armi vengono
consegnate a popoli i quali avrebbero bisogno di tutto fuorché di fucili. Io
con vera sincerità non so dare una risposta a comportamenti così paradossali
sotto gli occhi di tutti e nessuno si muove in difesa della vita di certi
popoli come se costoro non appartenessero alla razza umana.
La politica si occupa troppo
della fede, io penso che si dovrebbe interessare più a governare bene un popolo
anziché cercare di conquistare il consenso dei fedeli per aumentare il suo
potere politico, e la religione dovrebbe fare più politica reale nel bene del
popolo il quale la fede dovrebbe essere il suo punto di riferimento per il suo
benessere in quanto essa è al di fuori di ogni ideologia senza nessun interesse
di potere. Quando dico che la fede dovrebbe fare più politica intendo più
interesse alla vita dell’uomo e dei suoi problemi reali e materiali e seguire
la scienza nella sua evoluzione che essa sta facendo, perché è dalla scienza
che viene tutto il benessere materiale dell’umanità, purtroppo non è così le
religioni troppo spesso si oppongono ad essa con forza ed arroganza soffocando
ogni forma di sviluppo e di trasformazione dei popoli stessi, il
conservatorismo è il vero nemico dei popoli. Perciò se la fede come dicevo
prima dà un grande contributo allo spirito umano, dall’altro lato gli è
negativa essendo conservatrice, ai cui vertici si formano dei veri e propri
governi con le stesse caratteristiche di un governo politico, questa forma di
gestire e di governare la religione è molto dannosa sia per la credenza sia per
il bene materiale dell’uomo, una religione governata con le stesse
caratteristiche che viene governato un popolo dalla politica è dannoso per la
religione stessa perché essa appartiene al popolo come gli appartiene la
libertà, la religione e la fede non hanno diritto di essere governate ma solo
predicate, governare una fede o una religione significa governare un popolo e così
facendo esso perde il suo valore primario, e forse entrando in competizione con
la politica è questa la ragione per cui certe religioni perdono col trascorrere
degli anni i propri fedeli e la fiducia al proprio credo. Questa è la ragione
secondo la mia opinione in cui la religione è stata incorporata dalla politica,
non sto ad elencare dove e come si esercita questo potere altrimenti mi
sentirei un giudicante di parte, ciò lo lascio ad ognuno di noi perché
dopotutto siete voi i veri giudici di voi stessi e nessun altro.
Se dico questo è perché credo che
solo le religioni hanno la forza per guidare i popoli, la fede è l’unica
credenza a cui l’uomo si può rendere disponibile, solo con la fede può cambiare
l’umanità e solo con la fede l’uomo può cambiare il mondo.
Se scrivo queste parole non è
perché sono un credente, io non ho mai avuto una religione a cui credere se
pure sia nato in una famiglia di credenti praticanti, questo non mi impedisce
di valorizzare la religione come tale e di vedere in esse una grande forza
capace di costringere gli uomini a sottomettersi alla volontà spirituale della
fede in Dio, la cui credenza li guida a vivere una vita onesta e rispettosa per
se stessi e per il prossimo responsabilizzando la propria coscienza alle leggi
dello stato.
Il mio dire non ha un doppio
senso come può sembrare, se esalto la fede dell’uomo è perché nella sua mente
c’è la sostanza del credo, il suo pensiero è pieno di materia credente che solo
a quella esso può ubbidire, perché è con la sua fede che trova la sua felicità
e lo guida durante tutta la sua vita. La mia mente è vuota, libera da ogni
credenza per cui non mi raffronto con nessuno né sento la necessità a farlo,
mentalmente sono molto più libero di un credente non essendo condizionato da
nessun pensiero di fede pur vivendo con la mia felicità e le mie gioie
individuali, ma non posso mai confrontarmi al credente in quanto lui ha ciò che
io non ho, esso ha una coscienza legata alla sua fede con la quale ogni giorno
si deve confrontare, perciò se la fede religiosa qualunque essa sia è giusta ed
una fede deve essere sempre giusta altrimenti non è una religione ma una setta,
io non possedendola devo confrontare devo confrontare con me stesso la mia
coscienza è personale non ha ideali né obblighi, essa può essere migliore di un
credente ma può anche essere peggiore, vivere senza una fede non è né un
privilegio né un onore. E’ pur vero che io non sento la necessità della fede in
quanto mi sento serena con la mia coscienza e col prossimo, se ne avessi sentito
la necessità certamente sarei stata pure io un credente come molti altri, va
solo sottolineato che la felicità come pure la correttezza della vita la sia
può vivere sia se uno è credente oppure no questo è soggettivo. Perciò non do
nessun merito ne demerito a chi non ha una fede, sta il fatto che colui che la
possiede come dicevo prima ha un riferimento in caso di necessità ed un’etica
di vita già prestabilita.
Se mi sono esposto personalmente
in questo epilogo non l’ho fatto per evidenziare me stesso nel confronto della
religione ma al solo scopo che quello che ho scritto è il mio pensiero e non il
mio essere se pure può sembrare strano da capire questa è la verità io avevo il
dovere di sottolinearlo per evitare che il mio pensiero sulle religioni fosse influenzato
dal mio credo personale.
Per questo motivo da me merita
rispetto come io lo merito da lui in quanto non avendo nel pensiero la fede le
osservanze cadrebbero nel vuoto cioè nel nulla, per questo motivo credenti o
non credenti il rispetto dovrebbe essere reciproco al di sopra di ogni
considerazione astenendosi a fare giudizi impropri senza diritto sia per coloro
che hanno la fede sia per coloro che non la posseggono, come detto in precedenza
la credenza o la non credenza è determinata dal pensiero il quale nessuno lo
può giudicare ne può deriderlo perché diverso, il pensiero lo si rispetta senza
condizioni né compromessi ma solo con l’intelligenza e con l’emancipazione
della mente le persone possono convivere nella diversità in modo pacifico ed
armonioso. Se un uomo sente la necessità di credere e di amare a suo modo,
costui deve avere il diritto di farlo senza restrizioni né imposizioni, i
misteri dell’essere sono molti ancora oggi pur essendo un mondo emancipato lo
resteranno ancora per chissà quanto tempo, perciò il pensiero dell’umano lo
dobbiamo rispettare in quanto in ognuno di noi ci rappresenta la forza del
nostro vero essere il quale determina e rappresenta la realtà del creato nel
suo insieme sia umano come pure animale e vegetale, tutto ciò che vive chiunque
ne sia il creatore o qualunque ne sia la causa stessa merita con diritto il
rispetto alla vita.
Se la fede racchiude i misteri della vita, la vita racchiude i misteri
della fede.
Se vuoi gratificare la tua religione chiudi il tuo sguardo e spegni
ogni pensiero prega con l’animo sincero.
*nota dell’autore:
Secondo la mia opinione la
religione nel suo insieme potrebbe avere anch’essa un governo interno che
amministri sia i beni come pure analizzi le scelte dei governi politici a
difesa del proprio credo ed è suo diritto che ciò sia fatto secondo le loro
idee e con i loro mezzi che essi, gli amministratori credono più opportuno.
Quello che non condivido è la
costrizione che viene imposto ai fedeli. Se la fede è libera e personale le cui
persone recepiscono ognuno a suo modo secondo la propria coscienza il rapporto
con la chiesa e con le forme che essa insegna al fedele stesso. Perché si dà
tanta importanza a certe formalità che la chiesa impone con forte intransigenza
togliendo il diritto e la libertà di comportarsi secondo la propria coscienza
agli stessi fedeli costringendoli a sottostare a certe regole che per molti di
loro sono interpretate come regole che il governo della chiesa impone a loro
più per disciplinare le persone ad ubbidire al loro potere che la difendere le
stesse persone dai peccati e dal male, perché non si capisce che la libertà è
la cosa più bella e più ambita che l’uomo desideri.
La libertà di pregare, di credere
e di adorare il suo Dio come uno crede che sia a lui più giusto è un fatto di
libertà e di diritto che agevola le persone ad avvicinarsi alla religione.
Viceversa le regole non solo
allontanano coloro che non credono o che non sono interessati a frequentare i
luoghi di culto allontanano anche coloro che hanno la credenza, i quali chiudono nella propria
coscienza e nel proprio pensiero il loro credo allontanandosi dalla chiesa
stessa anche con rammarico, questo a me pare che sia sotto gli occhi di tutti,
possibile che ciò non lo si voglia vedere e neppure lo si accetti come un
segnale che i fedeli stessi danno a coloro che governano la fede di Cristo?
Com’è possibile che certe persone
intelligenti e colte quale essi sono si chiudano al
conservatorismo più radicato e non
capire che i tempi sono cambiati e nello stesso tempo cambino pure le persone e
per fortuna che è così altrimenti i popoli ne soffrirebbero come hanno sofferto
i nostri avi, l’uomo può e deve allontanarsi dalle tradizioni le quali
attanagliano la sua vita e la sua libertà la chiesa dovrebbe capire tale
necessità e guidare gli uomini a vivere nel benessere del mondo moderno in cui
oggi viviamo, come detto in precedenza il mio pensiero non vuole essere una
critica e neppure un consiglio d’interferenza in quanto io non sono la persona
predisposta né a giudicare né a dare consigli d’insegnamento a coloro che hanno
più di me il diritto e le capacità di governare il loro credo, lo scopo mio è
solo quello di fare in modo che il fedele creda con più fede al suo Dio per il
bene di tutti, visto che come ho detto in precedenza gli essere umani hanno
bisogno della fede e di credere per mantenere la loro coscienza nella purezza
dell’anima.
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