L’ESSERE
Il valore dell’essere
Iniziamo col riconoscere il
valore della nostra esistenza che è e rimarrà per sempre il bene supremo al di
sopra di tutti i beni e di tutti i piaceri in quanto essi sono dipendenti
dall’essere stesso, senza il quale non è possibile fare nessun rapporto né di
giudizio, né dei valori.
In qualsiasi periodo storico che
gli uomini hanno attraversato durante i secoli passati essi vivevano col solo
scopo di dipendere la loro sopravvivenza e per migliorare la loro condizione di
vita, se noi andiamo indietro nel tempo ci accorgiamo che lentamente col
passare dei secoli abbiamo migliorato il modo di vivere dando sempre più valore
all’essere come soggetto vivente, lentamente anche la natura si è trasformata
cancellando parte dei loro componenti stessi che oggi non esistono più, nello
stesso tempo pure gli uomini si sono trasformati lasciando alle loro spalle i
vecchi pregiudizi iniziando a guardare al futuro per prevenire e per migliorare
la loro stessa vita giungendo fino ai giorni nostri, e non poteva essere
altrimenti in quanto gli umani posseggono delle virtù superiori a qualsiasi
altro essere vivente che vive sulla terra, e cioè il pensiero, la memoria, le
capacità creative compreso la formazione fisica che gli consente di svolgere quelle
prestazioni che gli sono indispensabili per ritenersi sapienti e di poter
dominare il mondo dei viventi, senza queste qualità l’uomo sarebbe stato molto
simile all’animale, anzi forse sarebbe stato un animale come gli altri, questa
penso sia stata la ragione per cui noi oggi ci possiamo chiamare umani e non
animali, in sintesi dovrebbe essere la causa per la quale l’uomo oggi è il
dominatore vivente superiore a tutti gli altri che insieme a lui popolano il
pianeta.
Esaminando la nostra storia di
come eravamo nel nostro passato dal lato formativo e compensativo ci dovremo
ritenere tutti molto soddisfatti di come siamo oggi e di quello che abbiamo,
perché dico questo, lo dico per due ragioni, prima perché ci lamentiamo in
continuazione e troppo spesso senza motivo non sempre plausibile, secondo
perché siamo degli esseri incontentabili, qualsiasi cosa noi possediamo non è
mai sufficiente né ai nostri bisogni né ai nostri desideri, se pure ne godiamo
i benefici, queste sono le ragioni che ci opprimono e ci impediscono di vivere
una vita più serena e con più tranquillità, se noi per un momento ci fermassimo
a riflettere perché esistiamo come esseri viventi e perchè non diamo il giusto
valore al nostro io come dovremo fare per riconoscere il valore vero sono
convinto che vivremmo molto meglio e con più ragionevolezza, più modestia, più
spirito di tolleranza e di sopportazione appropriandoci del bene con la
consapevolezza della nostra vera realtà positiva che ci aiuta a vivere nei modi
in cui oggi viviamo.
E’ vero anche se noi esaminiamo
la storia del nostro passato troviamo delle pagine di storia atroci e di
comportamenti disumani privi di qualsiasi senso di civiltà e di tolleranza, se
l’uomo si è comportato nel passato e a tutt’oggi si comporta ancora peggiore
non possiamo attribuire questi mali alla creatività, e neppure alla natura, se
la natura ha creato l’uomo con quelle virtù che ho annotato in precedenza lo ha
fatto per renderlo superiore e migliore di fronte a tutti gli esseri viventi
che esistono sulla terra finché governasse e gestisse il nostro mondo nel modo
più degno e più virtuoso possibile per se e per tutti coloro che lo abitano, se
pure la natura permette che noi ci nutriamo l’uno dell’altro per la nostra
sopravvivenza, ciò non giustifica mai che si uccida altri esseri al solo scopo
di sentire il piacere ad uccidere, questo comportamento si verifica non solo
con gli animali ma fra gli esseri umani stessi a sfregio e a scapito di noi
tutti e del nostro essere come soggetti virtuosi e sapienti quali noi siamo, la
natura ha donato a noi umani queste virtù perché noi le adoperassimo al solo
scopo di benevolenza verso gli altri esseri viventi e verso l’ambiente e non
per distruggere né per danneggiare quello che è un patrimonio indispensabile
per tutti gli esseri viventi e che noi abbiamo il dovere di rispettare e
conservare per i nostri posteri finché ne facciamo uso come ne facciamo uso noi
stessi. Perché dico questo, lo dico confrontando gli uomini agli animali ci
accorgiamo che tutti mammiferi e non hanno delle virtù che la natura ha dato
loro al solo scopo di aiutarli a vivere più allungo e nel miglior modo
possibile, se pure si diversificano molto gli uni dagli altri per sua natura
tutti dispongono delle capacità attrattive e sensitive non comuni che noi umani
non possediamo, questo sta a dimostrare che la creatività della natura è più
perfetta di quanto non appare dando ad ogni animale il proprio spazio per
vivere senza la possibilità di interferire, come l’acqua ai pesci e il cielo ai
volatili i quali ne godono tutti nel modo migliore possibile, così noi dovremo
fare nel nostro territorio che è la terra dominandola per vivere non per
distruggerla, analizzando la natura nel suo insieme c’è poco da contestare se
non il comportamento degli umani sia nei confronti di noi stessi sia nei
confronti dei nostri simili, dei quali noi rappresentiamo la parte negativa
dentro tutta la natura.
La realtà che noi oggi viviamo
non è né positiva né ottimista, nel mondo esistono esseri umani ai quali manca
quasi tutto, dal sostegno alimentare al valore come esseri viventi, alla
libertà di parole e di pensiero e per giunta abbiamo le guerre per anni le
quali non solo non siamo capaci a sopprimerle ma ne vengono sempre delle nuove
in ogni parte del pianeta col rischio che si verifichi un conflitto nucleare il
quale porterebbe il mondo alla distruzione quasi totale. Perché sento così
tanto pessimismo?!non è solo per la poca fiducia che tengo nell’essere umano ma
anche per le sue poche capacità che esso tiene a risolvere i suoi problemi,
tutto quello che sappiamo fare e spesso lo facciamo anche bene è la capacità di
parlare, e solo con le parole siamo capaci a risolvere tutti i nostri problemi,
la parola è una delle nostre armi migliori che condizionano la nostra vita, forse
la natura non ha creato l’uomo così perfetto come sembra se avesse parlato di
meno con l’aggiunta all’azione del fare probabilmente il suo valore sarebbe
stato molto superiore e chissà se non fosse anche più felice.
Quale potrebbe essere la
giustificazione a tale fenomeno, a mio parere dobbiamo crearla in noi stessi
nel nostro modo di pensare e di giudicare il vero valore dell’essere, se
dessimo più valore alla creazione del suo essere forse si potrebbe cambiare di
molto il nostro modo di vivere e di convivere sia fra gli uomini sia con gli
animali, il cui rapporto di convivenza è troppo distante e di difficile
tolleranza. Il valore reale parte da qui, da non riconoscere la realtà della
creazione, e da non apprezzare il contenuto e il valore per colui che ha
ricevuto la fortuna e la grazia di essere stato procreato, se prestassimo più
attenzione a quella che è la realtà e cioè fra la vita e la morte, fra l’essere
e il non essere ci renderemo conto che
pur ritenendoci saggi e sapienti nell’arco della nostra vita facciamo troppi
errori non compatibili con le nostre capacità intellettive, gli errori sono
concentrati maggiormente sulla non difesa della vita, sulla nostra salute
fisica, sui rischi che corriamo per delle stupide banalità che non portano
nessun beneficio né materiale né mentale e che ci ostiniamo a riconoscere al
solo scopo di sentirci diversi gli uni dagli altri, come di apparire superiori
di fronte ai nostri simili sperando di migliorare la nostra personalità mentre
trascuriamo la nostra sicurezza non solo
mettiamo a rischio il nostro essere ma ci ridicolizziamo ancora di più di
quello che siamo senza rendercene conto avvolti dalle passioni e dal carattere
stravagante il quale nasconde le nostre qualità positive.
In sintesi questa potrebbe essere
una prima analisi di noi umani i quali riteniamo di aver fatto molto progresso
riguardo al nostro pensiero e al nostro sapere, ma che in pratica abbiamo fatto
molto meno di quanto può sembrare nel comportamento pratico della vita reale,
se la scienza è il culmine della saggezza e la fonte del sapere e del non
sapere, del fare e del non fare, nel volere e nel rifiutare il male accettando
solo il bene come frutto della vita, se questa espressione può sembrare non
reale da un certo punto di vista per il fatto che noi disponiamo
dell’intelligenza del pensiero il quale non solo ci tutela ma ci aiuta ad
incrementare il nostro benessere nel modo migliore ritenendoci nel giusto e
nell’onesto modo di vivere come noi pensiamo giusto sia.
Facciamo un esempio pratico sul
modo di come amministriamo il mondo e di come lo abbiamo amministrato nei tempi
passati: appena gli uomini iniziarono a
spostarsi da una parte all’altra incontrando popoli diversi dai loro i quali
disponevano di tradizioni diverse e di diversi modi di parlare e di vivere,
anziché cercare di conoscersi e confrontarsi gli uni con gli altri, la prima
cosa che facevano era la guerra, cioè si combattevano fra di loro al solo scopo
di conquistarsi a vicenda.
Nell’antico e virtuoso popolo
Egiziano, all’epoca dei “Faraoni”, dopo aver conquistato e dominato il popolo,
di tanto lo andavano a combattere senza che ci fosse nessuna azione di
ribellione, ma lo facevano al solo scopo di dimostrare la loro potenza di
dominio affinché loro restassero sottomessi senza poter dimostrare nessuna
forza per la loro indipendenza. Col tempo l’uomo si è evoluto facendo uso della
scrittura dandosi un proprio linguaggio di popolo diversificandolo da un popolo
all’altro, quando si incontravano anziché cercare di capirsi e comunicare al
fine di migliorare la propria vita sociale sviluppando le esperienze e le
conoscenze che ogni popolo aveva in sé, cosa fanno?si combattono nel peggiore
dei modi senza pietà sino allo sterminio totale del popolo vincitore sui vinti,
che a sua volta le sorti si capovolgevano finché non c’è mai stato un vincitore
assoluto in quanto tutti senza eccezione alcuna sono stati vincitori e vinti,
causando una grave perdita di vite umane per il proprio popolo creando dolore e
disperazione alle famiglie dei caduti impoverendo la propria economia che ogni
guerra produce con le sue azioni distruttive le quali sono sempre negative.
Prima si è combattuto coi
bastoni, poi con le sciabole, ora con i proiettili i quali non hanno un nome né
una bandiera, essi possono uccidere in ogni luogo e in ogni momento senza
distinzione di razza e di colore. Così facendo abbiamo umiliato e disprezzato
non solo la vita ma la creatività umana distruggendo la sua saggezza e la sua
intelligenza e tutte quelle virtù che l’uomo possiede non per suo volere la per
merito e per volere della creatività.
Questo è il valore reale
dell’essere umano dal lato storico-politico, ma se noi lo osserviamo dal lato
pratico della vita di ogni giorno ci accorgiamo che la vita e la morte sono
cose di poco conto, oggi viviamo in un mondo dove l’uomo muore con le più
stupide ed assurde modalità dalle quali non si sa e non si vuole sottrarre sia
per ignoranza sia per cattiveria spirituale, come pure per la mancanza di
cultura alla vita, poco facciamo per perseverare la nostra vita e il nostro
essere più a lungo possibile nel mondo dei vivi, se avessimo in noi la
consapevolezza culturale e reale del bene e del male, della vita e della morte,
dell’essere e del non essere, come già abbiamo del dare e dell’avere vivremmo molto
meglio e più a lungo con più sicurezza.
Se è vero che con il pessimismo
non si crea il futuro è pur vero che è con la conoscenza del bene e del male
che si costruisce il bene e senza il bene non c’è futuro né per noi né per i
nostri figli, poiché, come dicevo in precedenza, il bene primario è l’essere ed
è da lì che noi dobbiamo partire, è dal nostro essere, dal suo valore materiale
che possiamo e dobbiamo dare la massima importanza per poter gestire la nostra
vitae quella del nostro simile, solo allora si creano le basi per un futuro
migliore per tutti i popoli senza discriminazione e senza pregiudizi, se la
natura ha fatto quel che ha potuto fare creando l’uomo, l’uomo non fa quello
che dovrebbe fare per compensare la sua creazione né si impegna come dovrebbe
per onorare la sua capacità e la sua intelligenza.
Un detto dice: “non distruggere ciò che a te non appartiene
ma pensa a coltivare il tuo nuovo seme.”
Quali sono i valori reali della
vita? Come si formano? Come li viviamo? Chi insegna tutto questo? Quando ciò
avviene e con quale modulo e in che luogo ciò si verifica?
Sarebbe bello poter dare una
risposta plausibile a tutto questo, purtroppo penso che ciò sia molto
difficile, se noi riflettiamo attentamente ci accorgiamo che è l’opposto, la
vita vale poco o niente, se chiediamo alle persone quali sono i valori della
vita, sono pochi coloro che rispondono e se lo fanno questo viene riconosciuto
nel modo più vago e più diverso l’uno dall’altro, si può vivere come morire
questo è poco importante, quello che conta è avere degli ideali senza i quali
l’uomo è privo di valori, ma quali sono gli ideali a cui l’uomo deve attenersi
e dai quali invece deve astenersi? Questo è il vero problema, chi ci insegna a
fare la distinzione, con quali mezzi? Io non so dare una risposta ne per mia
convinzione ne per darla a voi, quello che posso dire con certezza che per
onorare i nostri valori per prima cosa c’è la tutela e la conservazione più a
lungo possibile del nostro essere, come pure quello di altri esseri, sia umani
sia animali, in quanto tutti abbiamo diritto di vivere essendo stati procreati
tutti dalla stessa madre, se noi riuscissimo a riconoscere questo principio ed
insegnare a viverlo e farlo rispettare prima di tutto ai nostri figli e a tutti
i popoli del mondo forse un giorno potremo dire con giusta ragione che l’uomo è
saggio, virtuoso ed intelligente come tale merita il posto privilegiato che
oggi occupa nel mondo della natura e del creato. Chissà quando e come ciò si
verificherà, quanta tristezza e quante lacrime dovremo ancora versare, nessuno
potrà mai darmi una risposta, l’unica risposta certa che possiamo darci in
attesa che passino secoli di storia è di imparare ad amare ed amarsi senza
nessun pentimento e senza necessità di interessi, ma solo col pensiero libero
da ogni rimorso e ogni dubbio, solo così potremo appagare i nostri ideali e
dare un vero senso alla nostra vita, qualunque essa sia, e come essa è merita
di essere vissuta in ogni parte del mondo senza distinzione e senza pregiudizi
predicando ed insegnando alla civile convivenza fra i popoli nel rispetto
reciproco e nella pace universale mischiando ideologie, religioni, razze e
popoli di uomini e di animali affinché tutti potessimo vivere con la stessa
legge dell’essere che la creatività ci ha donato come legge universale, e che
ancor oggi purtroppo molto spesso viene ignorata.
Dice un detto: “non fare all’ altro ciò che non vuoi sia
fatto a te stesso.”
Il difficile è riconoscere l’altro come te stesso, questo è
il vero problema, se pur non si vuole ammettere questa è la realtà dell’uomo e
dei nostri giorni senza ombra di dubbio e di ripensamento.
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