domenica 23 giugno 2013

l'essere


 

L’ESSERE

Il valore dell’essere

 

 

Iniziamo col riconoscere il valore della nostra esistenza che è e rimarrà per sempre il bene supremo al di sopra di tutti i beni e di tutti i piaceri in quanto essi sono dipendenti dall’essere stesso, senza il quale non è possibile fare nessun rapporto né di giudizio, né dei valori.

In qualsiasi periodo storico che gli uomini hanno attraversato durante i secoli passati essi vivevano col solo scopo di dipendere la loro sopravvivenza e per migliorare la loro condizione di vita, se noi andiamo indietro nel tempo ci accorgiamo che lentamente col passare dei secoli abbiamo migliorato il modo di vivere dando sempre più valore all’essere come soggetto vivente, lentamente anche la natura si è trasformata cancellando parte dei loro componenti stessi che oggi non esistono più, nello stesso tempo pure gli uomini si sono trasformati lasciando alle loro spalle i vecchi pregiudizi iniziando a guardare al futuro per prevenire e per migliorare la loro stessa vita giungendo fino ai giorni nostri, e non poteva essere altrimenti in quanto gli umani posseggono delle virtù superiori a qualsiasi altro essere vivente che vive sulla terra, e cioè il pensiero, la memoria, le capacità creative compreso la formazione fisica che gli consente di svolgere quelle prestazioni che gli sono indispensabili per ritenersi sapienti e di poter dominare il mondo dei viventi, senza queste qualità l’uomo sarebbe stato molto simile all’animale, anzi forse sarebbe stato un animale come gli altri, questa penso sia stata la ragione per cui noi oggi ci possiamo chiamare umani e non animali, in sintesi dovrebbe essere la causa per la quale l’uomo oggi è il dominatore vivente superiore a tutti gli altri che insieme a lui popolano il pianeta.

Esaminando la nostra storia di come eravamo nel nostro passato dal lato formativo e compensativo ci dovremo ritenere tutti molto soddisfatti di come siamo oggi e di quello che abbiamo, perché dico questo, lo dico per due ragioni, prima perché ci lamentiamo in continuazione e troppo spesso senza motivo non sempre plausibile, secondo perché siamo degli esseri incontentabili, qualsiasi cosa noi possediamo non è mai sufficiente né ai nostri bisogni né ai nostri desideri, se pure ne godiamo i benefici, queste sono le ragioni che ci opprimono e ci impediscono di vivere una vita più serena e con più tranquillità, se noi per un momento ci fermassimo a riflettere perché esistiamo come esseri viventi e perchè non diamo il giusto valore al nostro io come dovremo fare per riconoscere il valore vero sono convinto che vivremmo molto meglio e con più ragionevolezza, più modestia, più spirito di tolleranza e di sopportazione appropriandoci del bene con la consapevolezza della nostra vera realtà positiva che ci aiuta a vivere nei modi in cui oggi viviamo.

E’ vero anche se noi esaminiamo la storia del nostro passato troviamo delle pagine di storia atroci e di comportamenti disumani privi di qualsiasi senso di civiltà e di tolleranza, se l’uomo si è comportato nel passato e a tutt’oggi si comporta ancora peggiore non possiamo attribuire questi mali alla creatività, e neppure alla natura, se la natura ha creato l’uomo con quelle virtù che ho annotato in precedenza lo ha fatto per renderlo superiore e migliore di fronte a tutti gli esseri viventi che esistono sulla terra finché governasse e gestisse il nostro mondo nel modo più degno e più virtuoso possibile per se e per tutti coloro che lo abitano, se pure la natura permette che noi ci nutriamo l’uno dell’altro per la nostra sopravvivenza, ciò non giustifica mai che si uccida altri esseri al solo scopo di sentire il piacere ad uccidere, questo comportamento si verifica non solo con gli animali ma fra gli esseri umani stessi a sfregio e a scapito di noi tutti e del nostro essere come soggetti virtuosi e sapienti quali noi siamo, la natura ha donato a noi umani queste virtù perché noi le adoperassimo al solo scopo di benevolenza verso gli altri esseri viventi e verso l’ambiente e non per distruggere né per danneggiare quello che è un patrimonio indispensabile per tutti gli esseri viventi e che noi abbiamo il dovere di rispettare e conservare per i nostri posteri finché ne facciamo uso come ne facciamo uso noi stessi. Perché dico questo, lo dico confrontando gli uomini agli animali ci accorgiamo che tutti mammiferi e non hanno delle virtù che la natura ha dato loro al solo scopo di aiutarli a vivere più allungo e nel miglior modo possibile, se pure si diversificano molto gli uni dagli altri per sua natura tutti dispongono delle capacità attrattive e sensitive non comuni che noi umani non possediamo, questo sta a dimostrare che la creatività della natura è più perfetta di quanto non appare dando ad ogni animale il proprio spazio per vivere senza la possibilità di interferire, come l’acqua ai pesci e il cielo ai volatili i quali ne godono tutti nel modo migliore possibile, così noi dovremo fare nel nostro territorio che è la terra dominandola per vivere non per distruggerla, analizzando la natura nel suo insieme c’è poco da contestare se non il comportamento degli umani sia nei confronti di noi stessi sia nei confronti dei nostri simili, dei quali noi rappresentiamo la parte negativa dentro tutta la natura.

La realtà che noi oggi viviamo non è né positiva né ottimista, nel mondo esistono esseri umani ai quali manca quasi tutto, dal sostegno alimentare al valore come esseri viventi, alla libertà di parole e di pensiero e per giunta abbiamo le guerre per anni le quali non solo non siamo capaci a sopprimerle ma ne vengono sempre delle nuove in ogni parte del pianeta col rischio che si verifichi un conflitto nucleare il quale porterebbe il mondo alla distruzione quasi totale. Perché sento così tanto pessimismo?!non è solo per la poca fiducia che tengo nell’essere umano ma anche per le sue poche capacità che esso tiene a risolvere i suoi problemi, tutto quello che sappiamo fare e spesso lo facciamo anche bene è la capacità di parlare, e solo con le parole siamo capaci a risolvere tutti i nostri problemi, la parola è una delle nostre armi migliori che condizionano la nostra vita, forse la natura non ha creato l’uomo così perfetto come sembra se avesse parlato di meno con l’aggiunta all’azione del fare probabilmente il suo valore sarebbe stato molto superiore e chissà se non fosse anche più felice.

Quale potrebbe essere la giustificazione a tale fenomeno, a mio parere dobbiamo crearla in noi stessi nel nostro modo di pensare e di giudicare il vero valore dell’essere, se dessimo più valore alla creazione del suo essere forse si potrebbe cambiare di molto il nostro modo di vivere e di convivere sia fra gli uomini sia con gli animali, il cui rapporto di convivenza è troppo distante e di difficile tolleranza. Il valore reale parte da qui, da non riconoscere la realtà della creazione, e da non apprezzare il contenuto e il valore per colui che ha ricevuto la fortuna e la grazia di essere stato procreato, se prestassimo più attenzione a quella che è la realtà e cioè fra la vita e la morte, fra l’essere e il non  essere ci renderemo conto che pur ritenendoci saggi e sapienti nell’arco della nostra vita facciamo troppi errori non compatibili con le nostre capacità intellettive, gli errori sono concentrati maggiormente sulla non difesa della vita, sulla nostra salute fisica, sui rischi che corriamo per delle stupide banalità che non portano nessun beneficio né materiale né mentale e che ci ostiniamo a riconoscere al solo scopo di sentirci diversi gli uni dagli altri, come di apparire superiori di fronte ai nostri simili sperando di migliorare la nostra personalità mentre trascuriamo la nostra sicurezza non  solo mettiamo a rischio il nostro essere ma ci ridicolizziamo ancora di più di quello che siamo senza rendercene conto avvolti dalle passioni e dal carattere stravagante il quale nasconde le nostre qualità positive.

In sintesi questa potrebbe essere una prima analisi di noi umani i quali riteniamo di aver fatto molto progresso riguardo al nostro pensiero e al nostro sapere, ma che in pratica abbiamo fatto molto meno di quanto può sembrare nel comportamento pratico della vita reale, se la scienza è il culmine della saggezza e la fonte del sapere e del non sapere, del fare e del non fare, nel volere e nel rifiutare il male accettando solo il bene come frutto della vita, se questa espressione può sembrare non reale da un certo punto di vista per il fatto che noi disponiamo dell’intelligenza del pensiero il quale non solo ci tutela ma ci aiuta ad incrementare il nostro benessere nel modo migliore ritenendoci nel giusto e nell’onesto modo di vivere come noi pensiamo giusto sia.

Facciamo un esempio pratico sul modo di come amministriamo il mondo e di come lo abbiamo amministrato nei tempi passati:  appena gli uomini iniziarono a spostarsi da una parte all’altra incontrando popoli diversi dai loro i quali disponevano di tradizioni diverse e di diversi modi di parlare e di vivere, anziché cercare di conoscersi e confrontarsi gli uni con gli altri, la prima cosa che facevano era la guerra, cioè si combattevano fra di loro al solo scopo di conquistarsi a vicenda.

Nell’antico e virtuoso popolo Egiziano, all’epoca dei “Faraoni”, dopo aver conquistato e dominato il popolo, di tanto lo andavano a combattere senza che ci fosse nessuna azione di ribellione, ma lo facevano al solo scopo di dimostrare la loro potenza di dominio affinché loro restassero sottomessi senza poter dimostrare nessuna forza per la loro indipendenza. Col tempo l’uomo si è evoluto facendo uso della scrittura dandosi un proprio linguaggio di popolo diversificandolo da un popolo all’altro, quando si incontravano anziché cercare di capirsi e comunicare al fine di migliorare la propria vita sociale sviluppando le esperienze e le conoscenze che ogni popolo aveva in sé, cosa fanno?si combattono nel peggiore dei modi senza pietà sino allo sterminio totale del popolo vincitore sui vinti, che a sua volta le sorti si capovolgevano finché non c’è mai stato un vincitore assoluto in quanto tutti senza eccezione alcuna sono stati vincitori e vinti, causando una grave perdita di vite umane per il proprio popolo creando dolore e disperazione alle famiglie dei caduti impoverendo la propria economia che ogni guerra produce con le sue azioni distruttive le quali sono sempre negative.

Prima si è combattuto coi bastoni, poi con le sciabole, ora con i proiettili i quali non hanno un nome né una bandiera, essi possono uccidere in ogni luogo e in ogni momento senza distinzione di razza e di colore. Così facendo abbiamo umiliato e disprezzato non solo la vita ma la creatività umana distruggendo la sua saggezza e la sua intelligenza e tutte quelle virtù che l’uomo possiede non per suo volere la per merito e per volere della creatività.

Questo è il valore reale dell’essere umano dal lato storico-politico, ma se noi lo osserviamo dal lato pratico della vita di ogni giorno ci accorgiamo che la vita e la morte sono cose di poco conto, oggi viviamo in un mondo dove l’uomo muore con le più stupide ed assurde modalità dalle quali non si sa e non si vuole sottrarre sia per ignoranza sia per cattiveria spirituale, come pure per la mancanza di cultura alla vita, poco facciamo per perseverare la nostra vita e il nostro essere più a lungo possibile nel mondo dei vivi, se avessimo in noi la consapevolezza culturale e reale del bene e del male, della vita e della morte, dell’essere e del non essere, come già abbiamo del dare e dell’avere vivremmo molto meglio e più a lungo con più sicurezza.

Se è vero che con il pessimismo non si crea il futuro è pur vero che è con la conoscenza del bene e del male che si costruisce il bene e senza il bene non c’è futuro né per noi né per i nostri figli, poiché, come dicevo in precedenza, il bene primario è l’essere ed è da lì che noi dobbiamo partire, è dal nostro essere, dal suo valore materiale che possiamo e dobbiamo dare la massima importanza per poter gestire la nostra vitae quella del nostro simile, solo allora si creano le basi per un futuro migliore per tutti i popoli senza discriminazione e senza pregiudizi, se la natura ha fatto quel che ha potuto fare creando l’uomo, l’uomo non fa quello che dovrebbe fare per compensare la sua creazione né si impegna come dovrebbe per onorare la sua capacità e la sua intelligenza.

Un detto dice: “non distruggere ciò che a te non appartiene ma pensa a coltivare il tuo nuovo seme.”

 

Quali sono i valori reali della vita? Come si formano? Come li viviamo? Chi insegna tutto questo? Quando ciò avviene e con quale modulo e in che luogo ciò si verifica?

Sarebbe bello poter dare una risposta plausibile a tutto questo, purtroppo penso che ciò sia molto difficile, se noi riflettiamo attentamente ci accorgiamo che è l’opposto, la vita vale poco o niente, se chiediamo alle persone quali sono i valori della vita, sono pochi coloro che rispondono e se lo fanno questo viene riconosciuto nel modo più vago e più diverso l’uno dall’altro, si può vivere come morire questo è poco importante, quello che conta è avere degli ideali senza i quali l’uomo è privo di valori, ma quali sono gli ideali a cui l’uomo deve attenersi e dai quali invece deve astenersi? Questo è il vero problema, chi ci insegna a fare la distinzione, con quali mezzi? Io non so dare una risposta ne per mia convinzione ne per darla a voi, quello che posso dire con certezza che per onorare i nostri valori per prima cosa c’è la tutela e la conservazione più a lungo possibile del nostro essere, come pure quello di altri esseri, sia umani sia animali, in quanto tutti abbiamo diritto di vivere essendo stati procreati tutti dalla stessa madre, se noi riuscissimo a riconoscere questo principio ed insegnare a viverlo e farlo rispettare prima di tutto ai nostri figli e a tutti i popoli del mondo forse un giorno potremo dire con giusta ragione che l’uomo è saggio, virtuoso ed intelligente come tale merita il posto privilegiato che oggi occupa nel mondo della natura e del creato. Chissà quando e come ciò si verificherà, quanta tristezza e quante lacrime dovremo ancora versare, nessuno potrà mai darmi una risposta, l’unica risposta certa che possiamo darci in attesa che passino secoli di storia è di imparare ad amare ed amarsi senza nessun pentimento e senza necessità di interessi, ma solo col pensiero libero da ogni rimorso e ogni dubbio, solo così potremo appagare i nostri ideali e dare un vero senso alla nostra vita, qualunque essa sia, e come essa è merita di essere vissuta in ogni parte del mondo senza distinzione e senza pregiudizi predicando ed insegnando alla civile convivenza fra i popoli nel rispetto reciproco e nella pace universale mischiando ideologie, religioni, razze e popoli di uomini e di animali affinché tutti potessimo vivere con la stessa legge dell’essere che la creatività ci ha donato come legge universale, e che ancor oggi purtroppo molto spesso viene ignorata.

Dice un detto: “non fare all’ altro ciò che non vuoi sia fatto a te stesso.”

Il difficile è riconoscere l’altro come te stesso, questo è il vero problema, se pur non si vuole ammettere questa è la realtà dell’uomo e dei nostri giorni senza ombra di dubbio e di ripensamento.

Nessun commento:

Posta un commento