Una morte ingiustificata
Quello che si sta verificando in Italia è
mostruoso. Certi automobilisti dopo avere investito e ucciso un pedone sulle
strisce si danno alla fuga. A fare questo non sono solo i drogati e gli alcolizzati, sono anche persone così
dette normali, perdere la vita attraversando una strada è inconcepibile per un paese civile quale noi siamo.
Quando si verifica l’incidente l’automobilista preferisce
scappare sperando di sfuggire alla giustizia, se viene rintracciato si
giustifica dicendo che non si è accorto di niente.
Questo non è un paese democratico come ci fanno
credere, un paese dove esiste la democrazia i cittadini tutti anno lo stesso diritto di vivere.
Quando un pedone si trova ad attraversare una
strada quale è la sua difesa nei confronti di un’auto che sta transitando? Quattro
strisce bianche e dei cartelli segnaletici, quello è quanto un pedone possiede a sua difesa, è pur vero che ci sono
i cartelli che segnalano la velocità da tenere ma un cartello e quattro strisce
bianche pensate che siano sufficienti a fermare una macchina? Chi guida con
l’auto lo sa bene che viaggiando specie di notte a tutti è capitato di non vedere
i cartelli e neppure le strisce, Dunque
cosa tiene a sua difesa il pedone? Niente meno di niente, solo il buon senso di
colui che guida l’auto può salvarlo, ma visto che per varie circostanze non è
sempre così si uccidono centinaia di cittadini senza prendere nessun
provvedimento, come se ciò fosse un avvenimento di normale casualità, anzi no,
adesso parlano di aumentare la pena in caso che si uccida un pedone sulle
strisce, avete capito bene si aumenta la pena come se l’investitore fosse una
persona che uccide per divertimento. Cosa interessa a colui che viene investito, se il suo investitore che
ha causato la sua morte dovrà scontare
cinque o dieci anni di galera? La tragedia è già stata compiuta. Così facendo
il danno si rende ancora più gravoso, non credo che si uccidano i pedoni per
una semplice soddisfazione personale, a colui che capita un fatto del genere è
sempre un dolore traumatico che si ripercuote per lungo tempo nella vita di una
persona. Dovremmo fare un ragionamento di prevenzione e impedire
all’automobilista di correre in prossimità delle strisce pedonali, per
permettere al pedone di attraversare la strada mettendola in sicurezza, come?
E’ semplice costruire dei dossi larghi tre metri con sopra le strisce pedonali
segnalate in modo che siano ben visibili anche da lontano. A quel punto l’automobilista
è costretto a rallentare, agevolando la necessità di fermarsi in caso di
necessità. Solo così si può dire che
anche il cittadino pedone ha una certa protezione. Così facendo si salverebbero
molte vite umane evitando di mettere in
carcere delle persone con accuse mostruose.
Questi lavori gli dovrebbero fare i comuni
conoscendo il loro territorio meglio di ogni altro, non si dica che non ci sono
soldi, a fare un rialzo di dieci centimetri di bitume catramoso sarebbe
assurdo, pensiamo a quanti soldi
risparmierebbe lo stato se potessimo evitare tutti questi incidenti. Cosa serve
per capire certe cose? Un Professore della Bocconi? Oppure un Generale dei Carabinieri? O un Ingegnere
del genio civile, non nomino un ministro perché lui poverino non capisce certi
problemi
Cari signori noi siamo nell’età della pietra, e
per giunta abbiamo dei politici che sanno solo parlare. Anche per questa ragione sono costretto ha
mantenere la mia teoria.
Non fanno finta, ma lo sono purtroppo, questo è
il vero problema grave di noi italiani.
Mazzuoli
Graziano
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